1/6 – Introduzione
L’assenzio è un distillato che si ottiene da una pianta, l’Artemisia absinthium, un’erba antica conosciuta già dagli antichi Greci, da cui probabilmente prende il nome, rifacendosi alla dea Artemide, protettrice delle puerpere e delle erbe medicinali ad esse collegate. Molto spesso si utilizza il termine “assenzio” anche per indicare la pianta stessa, oltre che il famoso distillato alcolico, noto per il celebre quadro di Edgar Degar conservato attualmente nel Museo d’Orsay a Parigi. Sebbene il proprio nome significhi letteralmente “pianta senza diletto”, data la sua amarezza, l’Artemisia è nota anche come “erba santa”, per le sue svariate proprietà curative e medicamentose. Andiamo a vedere, allora, le principali proprietà benefiche dell’assenzio, tali da renderlo così famoso nella tradizione erboristica e fitoterapica.
2/6 – Stimola l’appetito
Assunto sotto forma di decotto o infuso subito prima dei pasti principali, l’assenzio è un ottimo stimolante dell’appetito. Il suo utilizzo è consigliato soprattutto dopo lunghe convalescenze che abbiano determinato spossatezza e perdita del senso della fame. L’utilizzo, tuttavia, deve essere limitato a brevi periodi, non superando mai i 7 giorni consecutivi. Utilizzare 1 o 2 volte al giorno senza superare la dose di 1 grammo. Dosi eccessive o per periodi troppo prolungati possono risultare tossiche per l’organismo, provocando vomito, diarrea e persino convulsioni.
3/6 – Aiuta la digestione
Oltre ad essere uno stimolante, l’assenzio è utile anche nel senso “opposto”, ossia aiutando la digestione. Da assumere preferibilmente sotto forma di infuso o di tisana, diluendo in acqua il distillato liquido acquistabile in erboristeria, oppure utilizzando comode bustine di estratto secco o liofilizzato. L’infuso di assenzio così preparato va assunto subito dopo i pasti, per facilitarne la digestione, senza superare le dosi di 2-3 tazzine al giorno. Per un effetto migliore è preferibile non dolcificare la bevanda, sebbene si presenti con un gusto davvero molto amaro.
4/6 – Combatte i parassiti
L’assenzio ha anche notevoli proprietà vermifughe ed antiparassitarie. Bevuto, infatti, aiuta ad eliminare i più comuni “vermi” intestinali, come gli Ascaridi, agendo anche come un potente antisettico. In ambito agricolo, invece, viene utilizzato come rimedio completamente biologico e naturale per combattere le infestazioni da parassiti delle piante, come gli acari e le lumache, e persino per tenere lontane le formiche.
5/6 – Lenisce le mestruazioni
Abbiamo già detto che il termine Artemisia deriva probabilmente da Artemide, antica dea greca della caccia e delle iniziazioni femminili, tra le altre cose. Artemide, infatti, era strettamente collegata al ciclo lunare, stesso ritmo con cui le donne vanno incontro al proprio ciclo mestruale. Probabilmente tale associazione era dovuta proprio alle straordinarie proprietà dell’assezio di lenire i dolori mestruali, di favorire il sanguinamento in caso di cicli scarsi e di regolarizzare le anomalie ed i cicli irregolari. Per ottenere questi effetti, assumere un infuso a base di assenzio, lasciando in infusione per circa 5 minuti 5 grammi di infiorescenze di Artemisia per ogni litro di acqua bollente. Bisognerà bere tale infuso, senza superare le due tazze al giorno, durante la settimana precedente il ciclo mestruale.
6/6 – Protegge il fegato
Secondo recenti studi, inoltre, l’assenzio sembrerebbe avere buone proprietà di protezione epatica, controbilanciando e curando danni epatici provocati, ad esempio, da dosi eccessive di paracetamolo o di tetracloruro di carbonio. Tali ricerche, tuttavia, sembrano essere state attualmente testate solo sui ratti, per cui si è ancora in attesa di riscontri oggettivi e scientificamente riconosciuti dalla comunità medica anche sull’organismo umano.