Scopri la natura psicosomatica del tuo mal di stomaco
E se in realtà i disturbi gastrici, come cattiva digestione, aria, nausea e bruciori dipendessero dalle emozioni? Ogni dolore nasconde un suo significato
Secondo la medicina psicosomatica, lo stomaco è un organo “succube” in cui gli alimenti “cadono giù” dall’esofago. L’espressione “cadere giù” non è scelta a caso perché indica come lo stomaco viva in uno stato di sudditanza nei confronti di chi decide quali bocconi ingerire: la testa sceglie cosa mangiare, la bocca lo approva e lo stomaco è costretto ad accogliere tra le sue pareti il boccone che arriva, senza poter “proferire parola” sulle decisioni prese a monte. Ecco perché lo stomaco richiama i temi psicologici della dipendenza e della passività.
Allo stesso modo, gli alimenti assunti possono essere a emozioni ingoiate, che facciamo fatica a digerire. Seguendo questa metafora, la nostra emotività (i pensieri, gli affetti, gli istinti ecc.) devono essere ogni giorno digeriti e raffinati. Se qualcosa non ci piace, facciamo fatica a “digerirlo”, proprio come alcuni cibi pesanti o indigesti.