Quando sei in ufficio o sull’autobus, guarda le colleghe e le passeggere attorno a te. Una su 10 potrebbe soffrire di una malattia cronica e spesso invalidante: l’endometriosi.
«Si stima che nel nostro Paese colpisca un milione e mezzo di donne. Soprattutto ragazze tra i 20 e i 30 anni» sostiene Marco Scioscia, ginecologo del Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Vr). «È una patologia infiammatoria legata a cellule dell’endometrio, il tessuto di rivestimento interno dell’utero, che si trovano invece al di fuori dell’utero, ossia nel posto sbagliato. Lì formano noduli e cisti, intaccando gli organi vicini e provocando così dolore e infertilità» spiega il medico. «Le cause ancora non si conoscono. Uno dei segnali è il dolore che si prova durante il ciclo mestruale e i rapporti sessuali. Non esiste un esame di laboratorio specifico per la diagnosi di endometriosi. È uno dei motivi per cui questa arriva in media con 7 anni di ritardo. Tuttavia un’accurata visita e una ecografia pelvica con un esperto permettono un’alta attendibilità diagnostica. La malattia progredisce con gli estrogeni prodotti durante l’ovulazione, perciò la cura si basa sulla terapia ormonale. Quando questa fallisce, si interviene con la chirurgia per le forme complicate o per i casi di sterilità».
Ci sono passate in tante. In tante hanno affrontato e ancora combattono un male che minaccia la femminilità. E che può compromettere la possibilità di concepire un bambino. Ma solo in poche riescono a discuterne apertamente. Lo ha appena fatto l’americana Lena Dunham, protagonista della serie tv Girls sulla sua rivista online Lenny, che si occupa di temi femminili. Ha raccontato la sofferenza, ha denunciato i medici che non l’hanno capita e che hanno scambiato la sua endometriosi per colite. Il coming out dell’attrice ha commosso il mondo. E sul suo esempio molte donne stanno trovando il coraggio di parlare, anche da noi. Come le protagoniste delle 3 storie che raccontiamo qui.