Attenzione all’ingorgo mammario
La mastite è una vera e propria infezione batterica, un ascesso, che spesso ha origine da un (apparentemente innocuo) ingorgo mammario. In sostanza, il latte ristagna nei dotti mammari a causa di un “ingorgo” e lì si sviluppano batteri in grado di provocare dolore, rossore e incapacità di far fuoriuscire il latte dal capezzolo.
Frequentemente, la mastite si associa a febbre (anche molto alta) e debolezza: quando si presenta l’ascesso mammario è necessario farsi visitare immediatamente dal medico e iniziare una terapia antibiotica.
Con l’uso di antibiotici ad ampio spettro, l’infezione regredisce e la febbre scompare. Può restare la cicatrice nel punto in cui vi era l’ascesso, ma anch’essa tende ad attenuarsi e a scomparire definitivamente con il passare dei mesi.
La mastite, dunque, si può curare efficacemente solo con gli antibiotici. Ma si può continuare ad allattare il bebè? I medici consigliano di non interrompere l’allattamento, sia per l’elevata tollerabilità e la bassa tossicità di alcuni antibiotici sia per aiutare il seno a svuotarsi e a decongestionarsi.
Una cosa però è possibile, prevenire la mastite ed evitare di assumere farmaci. L’infezione, infatti, ha origine da un ingorgo mammario che si presenta con gonfiore del seno (soprattutto laterale) e impossibilità a svuotarlo: il sintomo più frequente è che escano solo poche gocce di latte dal capezzolo. Per risolvere l’ingorgo mammario, ci sono alcuni metodi efficaci e assolutamente naturali.