Accendere i riflettori sui bisogni e sulle sofferenze delle persone, garantire l’accesso alle cure mediche salvavita, offrire aiuti umanitari laddove ce ne sia bisogno. È la mission di Medici Senza Frontiere (MSF) che attraverso l’opera di 43mila operatori umanitari nel mondo, cura migliaia di persone colpite da conflitti, epidemie, catastrofi naturali. Premio Nobel per la Pace nel 1999, MSF è al fianco dei più vulnerabili dai primi anni ’70.

A quasi 50 anni dalla sua nascita, è presente in 74 Paesi del mondo per tutelare la salute di tutti. Salvare vite, curare, ma anche raccontare e denunciare. Le attività di MSF spaziano dalla gestione di ospedali, cliniche e centri nutrizionali, alla chirurgia di guerra, alla lotta alle epidemie, e al supporto psicologico per le vittime di violenze. L’impegno è quello di abbattere le barriere che limitano l’accesso alle cure per le persone più povere e vulnerabili.

Da quando nel mondo imperversa la pandemia di Covid-19, MSF ha messo a disposizione dell’Italia la propria esperienza in tema di gestione delle epidemie, intervenendo contro il Coronavirus proprio nelle zone focolaio in Lombardia, ampliando poi l’azione nelle Residenze per Anziani delle Marche e nelle carceri di diverse regioni del paese. Quando scoppia un’epidemia, i sistemi sanitari soffrono per via della crescita esponenziale dei casi in un breve lasso di tempo e numerose sono state le attività messe in campo dall’ong, a partire dalla prevenzione del contagio, alla formazione del personale, fino alla telemedicina.

L’azione di contrasto contro il Covid-19 ha visto crescere il lavoro di Medici Senza Frontiere tanto in Italia, quanto in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia, Oceania e Sudamerica per supportare ospedali e strutture sanitarie, formare gli operatori locali sulle misure di contenimento del virus e, soprattutto, per proteggere i più vulnerabili.

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– Bangladesh, intervento di MSF di assistenza medico umanitaria alla popolazione Rohingya nel campo rifugiati di Jamtoli. Con i fondi del 5 per mille raccolti nel 2019 MSF ha finanziato diversi interventi di emergenza e progetti a lungo termine tra cui questo intervento in Bangladesh.

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– Repubblica Centrafricana, ospedale di Castor nella capitale Bangui dove MSF offre cure materno-infantili. Con i fondi del 5 per mille raccolti nel 2019 MSF ha finanziato diversi progetti tra cui questo in Repubblica Centrafricana, uno dei paesi con la mortalità infantile più alta al mondo.

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– Sud Sudan, campo rifugiati di Yei dove MSF da assistenza agli sfollati vittime di violenza. Con i fondi del 5 per mille raccolti nel 2019 MSF ha finanziato diversi progetti tra cui questo intervento in Sud Sudan, la nazione più giovane al mondo, dove da anni è in corso una guerra civile che si stima abbia già provocato migliaia di vittime e 2 milioni di sfollati.
 

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Sa’adia Khan x Medici Senza Frontiere
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– Pakistan – ower Dir: assistenza medica d’urgenza, salute riproduttiva e cure materne

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– Haiti, ospedale di Martissant dove MSF svolge attività di chirurgia d’urgenza, generale e ortopedica. Con i fondi del 5 per mille raccolti nel 2019 MSF ha finanziato diversi progetti e tra questi anche l’intervento ad Haiti dove l’organizzazione è attiva da venti anni per rispondere a emergenze come disastri naturali e sostenere il fragile sistema sanitario del paese.

Se Medici Senza Frontiere può rispondere alle emergenze, come l’ultima epidemia di Covid-19, è anche grazie a chi ci dona il 5×1000. Una fonte di sostegno fondamentale per un’organizzazione come la nostra che ha scelto di non ricevere fondi pubblici. Ogni euro raccolto ci permette di continuare a fornire cure mediche, a far nascere bambini in zone di guerra, a portare avanti campagne di vaccinazione di massa per il morbillo o altre malattie” dichiara Annalaura Anselmi, direttrice della raccolta fondi di Medici Senza Frontiere.

Nel 2019, grazie ai fondi raccolti sono stati finanziati importanti interventi: in Repubblica Centrafricana è stato aperto un centro di salute materno infantile, in Sud Sudan è stato possibile garantire cure mediche agli sfollati e alle vittime di violenza, in Bangladesh cure mediche e supporto umanitario alla popolazione Rohingya e in Pakistan è stato realizzato un progetto di salute medica d’urgenza, riproduttiva, comprensivo di cure materne. Il Covid-19 ha reso le attività più difficili e, in contesti di crisi dove la sicurezza è sempre delicata, le misure di distanziamento sociale e la scarsità dei dispositivi di protezione individuale, complicano ancora di più il quadro della situazione.

In questo momento, “l’azione più importante è quella di mantenere regolari le attività dei progetti attivi in modo che non ci sia un impatto negativo sulla qualità e quantità di cure che normalmente assicuriamo ai nostri pazienti. Negli ospedali e centri di salute dove lavoriamo abbiamo realizzato delle zone Covid-19 per individuare e curare i pazienti sospetti e isolarli così da evitare di entrare in contatto con personale e altri pazienti” racconta Giorgia Girometti, operatrice umanitaria di rientro in Italia dopo un’esperienza di nove mesi Repubblica Centrafricana.

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Per Mariagrazia Smiraglia, operatrice della raccolta fondi di MSF, dedicarsi con tanto entusiasmo e da anni al lavoro di Medici Senza Frontiere significa contribuire ogni giorno a garantire cure di qualità a migliaia di persone, soprattutto a donne e bambini: “Non so se sia l’essere donna a garantirmi una maggiore sensibilità, sicuramente l’essere stata testimone della grande opera umanitaria che MSF fa sul campo mi ha dato una marcia in più per svolgere al meglio il mio lavoro. Nei giorni in cui sono stata in Repubblica Centrafricana, ho avuto modo di visitare i nostri progetti di salute materno-infantile, di toccare con mano l’efficienza e l’umanità dei nostri operatori umanitari, di incontrare tante donne con i loro bambini in braccio per cui davvero il nostro lavoro ha fatto la differenza” sottolinea Smiraglia che nel suo ultimo viaggio è stata affiancata e sostenuta anche dall’attore palermitano Enrico Lo Verso.

Lo Verso dal canto suo racconta di quanto sia necessaria l’azione degli operatori di MSF e di come sia rimasto colpito dai dati sulla mortalità infantile e dai dati di MSF sul miglioramento della situazione in Repubblica Centrafricana da quando l’ong è sul posto. “C’è un grande bisogno di loro in quelle zone e se è vero che in Repubblica Centrafricana la mortalità infantile è di 90 bambini su mille, senza considerare le madri morte di parto, all’ospedale di Castor, gestito da MSF, nei tre mesi precedenti alla mia visita non c’è stato alcun decesso. Nel reparto di MSF nascono circa 30 bambini al giorno. Successo dovuto a tanti fattori. Pulizia, igiene, organizzazione e non ultima abnegazione. Stare, anche solo per pochi giorni a contatto con loro mi ha insegnato tanto. Ed ho capito che chiunque di noi può fare la differenza fra la vita e la morte (è di questo che si parla) aiutandoli ad aiutare. Possiamo farlo destinando il 5×1000 a MSF“.

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– L’attore palermitano Enrico Lo Verso durante la sua visita alla maternità di Castor gestita da MSF in Repubblica Centrafricana

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– Maria Grazia Smiraglia, raccolta fondi di MSF, durante la sua visita con Enrico Lo Verso alla maternità di Castor

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Il contributo di tutti è fondamentale, in molti casi può fare a differenza e il 5×1000 rappresenta uno dei principali canali di raccolta fondi per Medici Senza Frontiere, rafforzandone la capacità di agire in modo indipendente da qualsiasi agenda politica o economica.

Le emergenze non conoscono frontiere. E neanche loro. Firmando il 5×1000 a Medici Senza Frontiere è possibile aiutarli ad essere accanto ai più vulnerabili, ovunque ce ne sia bisogno.

Il
numero da ricordare è 97096120585, ovvero, il codice fiscale
da indicare sul modulo 730 o sul Modello Unico per la dichiarazione
dei redditi.