Finalmente l’atteso relax in spiaggia è arrivato. Sei distesa sul lettino, pronta a ricevere i raggi UV, sperando di abbronzarti presto senza scottature solari. L’illusione è proprio questa: affrettare i tempi dell’abbronzatura per vedersi subito colorite.
In realtà, se fai la lucertola per un’intera giornata (per giunta il primo giorno di sole), rischi solo di procurarti un bell’eritema. E quel rossore più o meno intenso – che molti scambiano per “inizio di abbronzatura” – è solo il segnale che la pelle ha ricevuto un bell’insulto dai raggi UV.
Come evitare di scottarsi, dunque? La prima parola chiave è pazienza, seguita da impegno e prudenza. Il sole sa essere insidioso, riuscendo a scottare la pelle non protetta dalla crema, anche se il tempo è incerto.
Ecco una guida su prevenzione e rimedi a eritemi e scottature solari.
Scottature solari: come prevenirle
La scottatura si previene con la protezione solare. Senza se e senza ma. La pelle, infatti, va abituata al sole con esposizioni graduali e protette da filtri solari. I primi giorni è consigliabile usare SPF alti, da 50+ a 30, e mai sotto l’indice di protezione 15, anche se la carnagione è olivastra. In questo modo la pelle ha tutto il tempo di sviluppare la melanina, da cui dipende sia il colorito dorato che la difesa della pelle dai raggi UV. Quando la pelle è abbronzata, risulta più protetta dalle radiazioni, soprattutto quelle UVB, le responsabili delle scottature, che in estate sono maggiori. Naturalmente, questo discorso non vale se l’abbronzatura è ottenuta artificialmente cioè per mezzo di lampade UVA o prodotti autoabbronzanti. Il motivo? Colorano solo superficialmente la pelle, dando un’abbronzatura “fittizia”. Ecco perché al mare o in montagna bisogna proteggersi anche se si fa uso di lettini abbronzanti.
Inoltre, la melanina richiede un determinato numero di ore per affiorare e stabilizzarsi, portando il suo carico di difese cutanee contro i raggi. Quel leggero colorito che compare ai primi raggi è solo illusorio: è in questo lasso di tempo che non bisogna abbassare la guardia, continuando a proteggersi.
Quanto tempo occorre perché si formi la melanina? Dalle 48 alle 72 ore, dipende dal fototipo: le carnagioni più chiare possono metterci anche una settimana!
Le regole per non scottarsi al sole
Gli imperativi categorici per evitare scottature solari sono i classici che i dermatologi dicono da anni, e che noi ripetiamo qui:
- i primi giorni non rimanere al sole diretto per più di un’ora;
- alle prime esposizioni evita sempre le ore centrali, cioè dalle 12 alle 16. E se proprio non puoi farne a meno, applica la protezione frequentemente;
- per quanto riguarda i filtri solari, non scendere mai sotto l’SPF 15, anche se la pelle è naturalmente scura;
- riapplica la protezione dopo ogni lungo bagno di mare: i solari water resistant sono formulati per non perdere d’efficacia al contatto con l’acqua per circa 40 minuti. Oltre, non garantiscono la stessa protezione;
- non lesinare nelle quantità di prodotto solare, ma sii abbondante!
Qual è la giusta quantità di protezione solare?
Il solare protegge efficacemente la pelle se applicato nelle dosi corrette (come se fosse un medicinale), cioè 2 mg per centimetro quadrato di pelle. È questa la quantità di prodotto utilizzato in laboratorio per testare il fattore protettivo di un solare secondo i protocolli internazionali. Ma le varie statistiche rivelano che in spiaggia tendiamo a usarne meno, quasi la metà. E così prodotti solari risultano meno schermanti. Sarebbe questo il motivo per cui alcune persone si scottano anche se si proteggono.
Facciamo qualche esempio per comprendere meglio: se il nostro solare in partenza ha un SPF 30, una volta applicato poco o male, scende a un SPF 20, o addirittura a un SPF10.
Come regolarsi, quindi? Applica più o meno 12 cucchiaini da tè su tutto il corpo: due per viso, collo e décolleté, due per le braccia, due per ogni gamba, quattro per la schiena e il torace.
Quando applicare la protezione
Spesso si consiglia di applicare il solare prima di andare al mare, ma ciò può essere comodo solo per viso e décolleté, cioè le zone maggiormente esposte anche durante il tragitto per raggiungere la spiaggia. Tuttavia, lo sfregamento continuo tra pelle e tessuti, può trasferire la crema dal corpo ai vestiti, con il rischio di ridurla. Meglio stendere la protezione appena arrivi in riva al mare e prima che il sole ti faccia sudare: la traspirazione potrebbe diluire il prodotto o impedirgli di aderire bene all’epidermide. Non a caso, tra le novità in fatto di solari ci sono prodotti che si applicano anche su pelle bagnata.
Non dimenticarti i piedi: sono i più bersagliati dai raggi. Soprattutto se la spiaggia è sabbiosa, spalmali subito e aspetta che la crema venga assorbita. In questo modo eviterai che i granelli si appiccichino alla pelle, dissuadendoti dal cospargerli di protezione.
Differenza tra SPF 50 e 30
Le protezioni alte o molto alte sono indispensabili, ma non sono l’ideale per tutti i consumatori. «Ci sono studi condotti su scala mondiale che evidenziano che il filtro di protezione SPF 30 blocca il 97% dei raggi solari rispetto al 98,5% bloccati dal fattore di protezione 50» – specifica il dermatologo Nicola Maria Russo.
Questo vuol dire che la pelle ha più “margine” di acquisire la vitamina D tramite il sole. Spesso, inoltre, una crema con SPF 30 ha una texture più sopportabile poiché contiene meno filtri (restando sempre molto protettiva), ed è quindi più leggera».
Così si è più invogliati a riapplicarla. «Sapere di aver applicato un filtro solare 50+ talvolta può essere controproducente: sentendosi più sicuri sotto il sole, non si bada alla frequenza di applicazione, soprattutto dopo il bagno e con il trascorrere delle ore». E la scottatura è dietro l’angolo.
Se il cielo è grigio, ci si scotta?
Se il cielo è nuvoloso non bisogna abbassare la guardia. «I raggi ultravioletti arrivano sempre. E se un cielo molto nuvoloso può attenuare al massimo il 25% della loro intensità, uno con nuvole sparse ne attenua solo il 10%» avvisa il meteorologo colonnello Mario Giuliacci. Le ragioni per cui mettere sempre la crema solare sono anche pratiche: quando il sole non picchia, si tende a stare meno sotto l’ombrellone perché non sentiamo il caldo. Risultato: assorbiamo più raggi dannosi che non a ciel sereno. Al massimo, l’unica concessione quando il meteo non è buono, può essere quella di applicare il solare meno spesso: se di solito il consiglio è di metterlo ogni 2-3 ore, col brutto tempo puoi limitarti a farlo ogni 4-5.
Scottature solari: i rimedi
Se nonostante le regole di buona condotta sotto il sole, ti sei scottata, ti starai chiedendo cosa fare per disinfiammare la zona arrossata. Ecco un’agile guida di pronto intervento SOS post-sole.
Rimedi per scottature solari: doccia tiepida
Fai una doccia tiepida con un detergente con betacarotene o altri del tipo che “non lava via l’abbronzatura”. Poi stendi un doposole a cui avrai aggiunto sei gocce di olio essenziale di eucalipto, dall’azione disinfiammante. E, sulle zone più calde, appoggia una salvietta umida tenuta in freezer e sdraiati per un quarto d’ora. Togli la salvietta e massaggia delicatamente un doposole all’aloe vera. Lascialo agire tutta la notte ma la mattina risciacqua bene la pelle prima di esporti di nuovo.
Rimedi per scottature solari: impacco alla camomilla
Un rimedio casalingo molto efficace per calmare le zone arrossate è il cosiddetto “impaccoccione” suggerito dal dermatologo Antonino Di Pietro. «Si fa un infuso di camomilla, e la si lascia raffreddare. Vi si inzuppa della mollica di pane, che grazie all’amido ha proprietà lenitive. La si strizza e si applica sulla pelle. Il beneficio è immediato». Subito dopo applica un doposole specifico per il viso.
Rimedi per scottature solari: bagno rinfrescante
Non è ancora scottatura, ma segni di arrossamento fastidioso soprattutto in corrispondenza di punti non scoperti dal precedente costume, quindi mai esposti. Oppure hai delle strisce rosse sulla pancia, sul décolleté e sulle spalle? Prima del doposole serve un bagno rinfrescante.
Immergiti in una vasca di acqua tiepida e tampona le zone arrossate con una spugna imbevuta di camomilla fredda. Quindi, lavati con un prodotto delicato non schiumogeno, asciugati tamponandoti delicatamente e metti il doposole a base di aloe: ha un effetto disinfiammante. E non indossare reggiseni, cinture o sandali che possano irritare la pelle.
Rimedi per scottature solari: aloe vera
Se parliamo di rimedi naturali per lenire le scottature estive, il nostro pensiero non può andare che a lei: l’aloe vera. Regina indiscussa dai mille utilizzi, questa pianta riesce a essere un vero toccasana quando in estate la pelle si arrossa e ustiona, grazie alle sue proprietà lenitive e cicatrizzanti che favoriscono la rigenerazione cellulare. Nelle farmacie ed erboristerie puoi acquistare l’aloe vera sotto forma di gel, da applicare delicatamente sulla zona ustionata con un massaggio circolare, giusto il tempo che il prodotto venga ben assorbito dalla pelle. Non esagerare mai con l’intensità dei movimenti, ricorda che la pelle scottata è sottile e si danneggia facilmente, perciò occhio!
Per lenire le scottature estive più intense, meglio applicare uno strato abbondante di gel all’aloe vera, lasciando che la pelle lo assimili a poco a poco. E se la zona interessata è troppo esposta a polvere o urti, meglio coprirla con una garza o una benda di cotone (traspirante!).
Per le amanti del giardinaggio casalingo, se hai a disposizione una pianta di aloe vera (e dovresti proprio procurartene una!) puoi estrarne il gel direttamente dalle foglie.
Rimedi per scottature solari: la dieta giusta
Ripetiamo mille volte come sia importante l’alimentazione per rigenerare l’organismo sia all’interno che all’esterno. E sì, anche nel caso delle scottature solari diventa fondamentale la scelta di ciò che mettiamo a tavola.
In questi casi sarebbe opportuno assumere cibi che contengano grandi quantità di sostanze che stimolino la rigenerazione cellulare, come betacarotene e vitamina E: frutta come melone e albicocche o anche verdure e ortaggi come le carote, gli spinaci e i pomodori. Vedrai la differenza!
Rimedi per scottature solari: oleolito di iperico
L’oleolito di iperico è un ottimo rimedio per la pelle. È un prodotto che si può comprare o autoprodurre. L’ingrediente principale dell’oleolito è composto da sommità fiorite di iperico (fiore selvatico giallo caratterizzato da petali bucherellati, detto anche ‘erba di San Giovanni’ perché tradizionalmente veniva raccolto il 24 giugno, a San Giovanni). Generalmente, l’olio utilizzato per quest’oleolito è olio di girasole che, arricchito dai principi attivi dell’iperico, acquisisce un colore rosso vivo e delle proprietà altamente lenitive ed emollienti, perfettamente funzionali in caso di scottature. Quest’olio è anche detto ‘olio delle casalinghe’ di cui riesce a levigare le mani corrose dalle fatiche quotidiane. Un consiglio: evitare l’esposizione al sole perché l’iperico è fotosensibilizzante!
Rimedi per scottature solari: olio di calendula
La calendula, fiore di colore arancione, è nota per le sue proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, emollienti e addolcenti. L’oleolito di calendula, ottenuto dalla macerazione dei fiori freschi in olio vegetale, è un prezioso aiuto per la pelle esposta al sole. La calendula riesce a placare la sensazione di prurito ed è presente in molti dei migliori prodotti naturali per la pelle. In alternativa all’olio, si può utilizzare la calendula essiccata per infusi da usare come impacchi lenitivi e antinfiammatori. Il sollievo sarà immediato.
Rimedi per scottature solari: amido di riso e mentolo
L’amido di riso è un ingrediente semplice, umile e molto economico. Non per questo dev’essere considerato come poco valido per la pelle. Veniva utilizzato tradizionalmente per la detersione del corpo ed è spesso usato per gli arrossamenti dei bambini e dei neonati. Delicatissimo sulla pelle, l’amido di riso ha enormi capacità assorbenti e dona sollievo alla pelle che presenta scottature. L’amido può essere utilizzato in polvere, ma anche mescolato insieme a una piccola quantità di acqua e spalmato sulla zona interessata. In alternativa, lo si può sciogliere nell’acqua della vasca da bagno. L’aggiunta del mentolo dona all’amido proprietà antibatteriche, antipruriginose e rinfrescanti.
Rimedi per scottature solari: burro di karitè
Il burro di karité è conosciuto come potente emolliente per la pelle. La sua consistenza lo rende pratico da spalmare e da portare con sé in vacanza o in borsa. La pelle scottata dal sole trae da questo prodotto notevoli benefici, non solo emollienti e lenitivi e antinfiammatori, il burro di karité ha spiccate proprietà cicatrizzanti e riesce a rendere più veloce il processo di cicatrizzazione della pelle, fungendo da potente rigeneratore cellulare.
Rimedi per scottature solari: impacchi latte, yogurt e tè
Per lenire la nostra pelle potremo fare degli impacchi con il latte, lo yogurt e il tè, la nostra pelle sarà subito più fresca. Ti basterà bagnare un panno con una delle tre sostanze e applicarlo per circa 30 minuti sulla zona interessata. Trascorso il tempo di posa pulisci la pelle con dell’acqua fresca.
Rimedi per scottature solari: il platano
Alle scottature giovano le proprietà del platano (Platanus orientalis MG 1 DH) in tintura madre: 30 gocce 2 o 3 volte al giorno. A cui si può associare l’olmo (ulmus campetris MG 1 DH), soprattutto in caso di vesciche.
Rimedi per scottature solari: creme lenitive
Hai davvero esagerato con il sole o ti sei dimenticata di mettere la protezione. Il risultato? La pelle è rossa, tira e basta sfiorarla per avere una sensazione di fastidio. Siamo nel campo della scottatura. La soluzione è un doposole in spray. Così non sarai costretta a massaggiare il prodotto sull’epidermide per farlo assorbire. Vaporizzane in quantità ed elimina l’eccesso con una velina.
E poi ricorri alle creme specifiche per le scottature. Contengono sostanze che curano le ustioni solari, aiutano ad accelerare il processo di guarigione della pelle scottata (pantenolo, acido ialuronico, betaglucano e avena). Si vendono in farmacia e alcune sono dispositivi medici senza obbligo di ricetta. In commercio esistono diverse tipologie e marche di creme per le scottature solari. Trovandoti di fronte a una scelta, ci sono alcuni fattori da valutare. Innanzitutto gli ingredienti: ti serve una crema che contenga ingredienti idratanti e lenitivi che aiutino la tua pelle a guarire.
Tra i migliori ci sono certamente l’aloe vera e la calendula, veri toccasana per la pelle scottata. Orientati poi su creme con una formula rinfrescante e senza profumi, soprattutto se hai la pelle sensibile. Se la scottatura è molto grave, il consiglio è di consultare un medico.
Cosa fare contro l’eritema solare
«Se la pelle è rosso fuoco, per disinfiammare l’eritema solare, si può chiedere in farmacia una crema a base di centella asiatica o arnica, antinfiammatoria e antiossidante. Se la scottatura è intensa è meglio rivolgersi al medico che potrà prescrivere una pomata al cortisone e prodotti antistaminici da prendere per bocca contro il prurito. Vietato esporsi al sole per almeno una settimana. E, nel frattempo, la pelle va protetta con capi di cotone larghi e bianchi» – suggerisce la dermatologa Maria Rosa Gaviglio.
Cosa fare contro le bollicine
In caso di bollicine in assenza di rossore, è probabile che hai usato un olio solare o una crema molto densa. La cute, così, non ha potuto traspirare e il sudore è rimasto sottopelle, formando piccole vescichette. «Anche questa è una forma di eritema solare: le bollicine non vanno rotte per evitare spellature. La soluzione, invece, è usare un doposole molto fluido e leggero che idrati a fondo senza soffocare la pelle» – continua Gaviglio.
Scottature solari: come evitare lo spellamento
La parola d’ordine dopo una scottatura solare è idratazione. Solo applicando regolarmente una crema nutriente eviterai lo spellamento, scongiurando il rischio di avere la pelle piena di macchioline. Dopo aver “raffreddato” la pelle bruciata con una doccia tiepida e del bicarbonato, applica una buona dose di crema o gel dall’effetto lenitivo ed evita di esporti al sole finché il rossore non sarà passato. È importante poi bere molti liquidi, in modo tale che la pelle non si secchi.
Come non bruciarsi la testa al mare
Un’altra parte del corpo spesso trascurata quando si va al mare è la testa, che talvolta ci scottiamo senza nemmeno accorgercene. Oltre ai classici cappelli, foulard e bandane, esistono metodi innovativi per evitare di bruciarsi il cuoio capelluto, estremamente delicato. Esistono infatti delle protezioni solari in polvere studiate appositamente per questa zona: simili a uno shampoo secco, questi prodotti si applicano sulla testa in modo semplice e veloce, picchiettando la polvere fino al suo assorbimento.
Cosa non fare dopo una scottatura solare
Le scottature solari non sono da prendere sotto gamba, poiché, se curate male, possono peggiorare. Ecco perché è bene ricordare cosa è meglio non fare quando la pelle è molto arrossata.
- Non applicare olio d’oliva o altri oli vegetali: se la pelle è scottata non ha bisogno di unguenti oleosi né creme grasse poiché la surriscalderebbero ancora di più. Meglio usare fluidi o gel calmanti, e creme specifiche contro le scottature.
- Non applicare ghiaccio: il freddo intenso causerebbe un repentino shock termico, aggravando il dolore. Il rischio è che paradossalmente ci si procuri un’ustione da freddo.
- Non rompere le vescicolette, anzi evitare di toccarle.
- Non esporsi al sole, anche se la tentazione c’è.
- Non grattarsi: a volte grattare la pelle sembra l’unico modo per lenire le scottature estive, visto che nei casi più gravi provocano un prurito davvero insopportabile. Ma sarebbe un grosso errore farlo. Innanzitutto è probabile che le mani siano sporche, specialmente dopo una giornata al mare o comunque all’aria aperta. La pelle scottata dal sole è super sensibile, diventa più sottile e basta davvero poco per graffiarla, causando micro lesioni che potrebbero infettarsi. E sì, basta anche grattarla con le unghie.