Nel linguaggio popolare, la mononucleosi infettiva è nota come “malattia del bacio” perché si trasmette attraverso la saliva (ma anche attraverso la condivisione di stoviglie, giocattoli e tutto ciò che si è messo in bocca, già precedentemente infetto). È un’infezione virale non grave, causata dal virus di Epstein-Barr (EBV), il cui nome deriva da quello dei due scienziati che lo scoprirono nel 1964, Michael A. Epstein e Yvonne Barr.
Secondo le stime OMS, il 90% della popolazione mondiale è entrato in contatto con il virus in questione, ma non tutti accusano segni di infezione, perché dotati di specifici anticorpi che li proteggono dalla malattia. La mononucleosi infettiva si manifesta in modo eclatante soltanto nel caso in cui colpisca persone debilitate o con un sistema immunitario ancora immaturo (come nel caso dei bambini).
La mononucleosi infettiva colpisce in particolar modo gli adolescenti e i giovani adulti mentre è più rara negli anziani; il periodo di incubazione va dalle 4 alle 6 settimane negli adulti (giovani e anziani) mentre è inferiore ai 15 giorni nei bambini. Il decorso invece va dai 15 giorni di malattia acuta ad altri 15 giorni di sintomi affievoliti.
In linea sintetica e molto generale, si può affermare che la sintomatologia più comune è simile a quella di una persona affetta da faringite o sindrome influenzale ma con più persistenza e durata.