Nei sospetti? Prova il metodo ABCDE per identificare quelli maligni e imparare a riconoscere il pericolo

Nei, impariamo a conoscerli

I nei sono “macchie” che tutti hanno. Ma non sono tutti uguali. Alcuni sono da non sottovalutare, mai. Come distinguerli da quelli innocui? I nei sospetti si possono identificare facilmente utilizzando il metodo ABCDE, una tecnica messa a punto dagli esperti che consente di monitorare lo stato di queste macchioline in maniera molto precisa. Colorati, più o meno grandi, ben in vista oppure nascosti in punti particolari: tutti abbiamo qualche neo sul corpo. Tuttavia, la conoscenza che ne abbiamo, il più delle volte, è piuttosto scarsa. I nevi, come vengono chiamati dai medici, sono degli aggregati di melanociti, ossia di cellule che producono la melanina, una sostanza che permette alla pelle di abbronzarsi. Di solito, si trovano nella giunzione fra il derma, che è lo strato profondo della pelle, e l’epidermide, lo strato superficiale. Queste formazioni generalmente sono benigne, ma vanno monitorate con attenzione, perché in alcuni casi possono rivelarsi pericolose per la salute.

Nei e tumori della pelle, facciamo chiarezza

I nei sono innocui, ma possono trasformarsi causando tumori della pelle. Occorre sapere che la pelle è costituita da diversi strati: uno superficiale, ossia l’epidermide, uno intermedio, il derma, e uno strato profondo, denominato tessuto sottocutaneo. L’epidermide è formata dai melanociti, cellule che producono la melanina, che ha il compito di proteggere la pelle dall’azione dei raggi solari, e dai cheratinociti. Nello strato più esterno, invece, si trovano le cellule squamose che si possono trasformare in formazioni tumorali, dando origine ai carcinomi spinocellulari. Le cellule basali, che si trovano in profondità, possono invece originare i carcinomi basocellulari. Questi tumori della pelle si differenziano dai melanomi, che hanno origine dai melanociti. Secondo alcune ricerche, circa il 20% delle formazioni cancerose di questo tipo ha origine proprio dai nei. Come sempre la prevenzione gioca un ruolo chiave per agire tempestivamente.

Nei: perché controllarli

Il tumore cutaneo più aggressivo è il melanoma. Si tratta di un cancro della pelle piuttosto diffuso, che colpisce soprattutto le persone che si espongono al sole solamente per brevi periodi durante l’anno, in modo intenso e intermittente. Può comparire su un neo già esistente, causato da una proliferazione dei melanociti, oppure formarsi sulla cute sana. Per questo motivo è fondamentale controllare periodicamente i nei, valutando il cambiamento del loro aspetto.

Il metodo ABCDE

Come individuare i nei sospetti e prevenire tumori maligni? Il metodo ABCDE viene consigliato dagli esperti per tenere sotto controllo lo stato di salute della pelle. La regola ABCDE prevede cinque punti: asimmetria, bordi irregolari, colore variegato, dimensioni maggiori di 6 millimetri, evoluzione nel giro di settimane o mesi. Risulta molto utile per riconoscere un neo che appare diverso da quelli normale, risultando quindi sospetto. Nella sua fase iniziale, infatti, il melanoma presenta delle caratteristiche precise che si possono individuare e analizzare facilmente e in modo veloce.

Scopriamo nel dettaglio il metodo ABCDE:

  • A – asimmetria della lesione cutanea: di solito i nei sono rotondi, mentre i melanomi presentano delle asimmetrie e una forma irregolare;
  • B – bordi irregolari: se i bordi sono ruvidi e squamosi, con un aspetto a carta geografica, è necessario un controllo più approfondito;
  • C – colore: i nei sospetti cambiano colore, assumendo diverse tonalità;
  • D – dimensione: desta sospetto un neo con un diametro superiore ai 6 millimetri e la tendenza ad aumentare con il passare del tempo;
  • E – evoluzione: se le caratteristiche sopra indicate evolvono velocemente è importante rivolgersi subito a uno specialista.

In linea generale, le caratteristiche da valutare sono il cambiamento della forma, delle dimensioni, della superficie e del colore del neo. Un’altra informazione importante da ricordare è che prurito e sanguinamento sono dei sintomi di melanomi in stato molto avanzato.

Nei sospetti, come si scopre il melanoma

Quando si individua un neo sospetto è importante effettuare immediatamente dei controlli. Una diagnosi precoce in questi casi, infatti, è fondamentale. Lo specialista analizza la pelle usando un dermatoscopio a epiluminescenza. Si tratta di uno strumento che consente di osservare in profondità, ingrandendo sino a 40 volte. Durante la visita, l’apparecchio viene appoggiato sulla zona sospetta, in seguito si osserva l’area fra l’epidermide e il derma.

Mappatura dei nei, perché è importante farla

La mappatura dei nei è un altro valido strumento che, insieme al metodo ABCDE, consente di proteggersi da eventuali melanomi. In cosa consiste? Si tratta di una visita in cui il dermatologo valuta i nei presenti sul corpo, sia clinicamente sia attraverso la dermatoscopia. Al termine della visita medica, i nevi che vanno tenuti sotto controllo vengono segnalati e fotografati, da cui il termine “mappatura”. A distanza di tempo, si esegue un monitoraggio della situazione per valutare l’evoluzione dello stato dei nei. Se durante la visita vengono evidenziati nei sospetti, il dermatologo provvederà a indirizzare il paziente verso il chirurgo per effettuare una escissione preventiva.