Le lenti progressive da presbite al femminile

Tante coppie condividono gli occhiali. Un’abitudine da eliminare, soprattutto da quando sono arrivate le lenti progressive da presbite al femminile. «Quando leggiamo una rivista sul tavolo, manteniamo tra gli occhi e le pagine la cosiddetta “distanza di Harmon”, che corrisponde al tratto tra il gomito e la seconda falange del dito medio.

Uomini e donne hanno in genere una lunghezza delle braccia diversa, quindi il loro piano di lavoro sarà posto a distanze diverse» spiega Marcello Trucco, optometrista. Le nuove lenti nascono proprio dalla rilevazione di questa differenza. Se rubi gli occhiali a lui, quindi, l’occhio può sforzarsi più facilmente, lacrimare e arrossarsi.

La giusta distanza tra gli occhi e lo smartphone

Gli schermi di tablet e cellulari possono stancare gli occhi . «Per leggere l’eReader la sera a letto meglio la luce di una lampadina alogena, che non crei riflessi sullo schermo» consiglia la dottoressa Silvia Mitrugno, oculista del Polo nazionale per la riabilitazione visiva. «Il tablet è ideale per vedere un film sul treno, ma, almeno tre volte all’ora, guarda per 20 secondi fuori dal finestrino. Per controllare le email sullo smartphone, invece, tienilo schermo a 35 centimetri dal viso».

Succede così: s’inforcano per guidare o quando si va al cinema, e poi non si tolgono più. «Ma chi ha meno di 40 anni e una miopia inferiore a due diottrie, può portarli solo quando è realmente necessario» precisa Edoardo Ligabue, oculista del Centro diagnostico italiano di Milano.

Al computer, mentre leggi un libro o cucini, stai pure senza. Altrimenti l’occhio si abitua troppo alla lente e perde la capacità di sopperire da solo al difetto visivo. Se invece la miopia arriva a 4 diottrie, meglio indossarli più spesso, per evitare fastidiosi mal di testa.

Le lenti fotocromatiche nei luoghi chiusi

Ti è già capitato? Sei in giro a fare shopping, entri ed esci dai negozi. E per pigrizia o per scomodità per un pomeriggio intero gli occhiali da vista rimangono nella borsa. E addosso tieni quelli da sole. Che hanno, però, lenti con filtri speciali studiate proprio per essere indossate all’aria aperta: portate in un luogo chiuso, invece, sottopongono l’occhio a un lieve sforzo che, a lungo andare, può stancare la vista.

«La soluzione ideale sono le lenti fotocromatiche, che si scuriscono al sole e ritornano chiare nei luoghi chiusi» consiglia l’optometrista.

Gli occhiali nel cruscotto per chi ha l'obbligo sulla patente

Chi ha l’obbligo di lenti sulla patente, ma in giro gli occhiali non li usa, ha l’abitudine di lasciarli sul sedile del passeggero o nel portaoggetti, magari dimenticandosi anche di riporli nella custodia. «Gli sbalzi di temperatura e le vibrazioni della vettura possono danneggiare la superficie delle lenti e compromettere così la qualità visiva» sottolinea l’oculista. Per questo è meglio farsi montare lenti infrangibili, realizzate con una resina indurita che resiste di più agli urti. E, se proprio si fatica a mettere gli occhiali per guidare in borsa, è bene tenerli nel cassetto che tutte le auto hanno sotto il cruscotto, soprattutto d’estate, quando la macchina può raggiungere temperature torride.

Chi ha un difetto visivo si affatica più facilmente. Per rilassarsi bastano due esercizi. «Il primo, detto “blinking”, consiste nel battere le palpebre due volte ogni dieci secondi, per sei volte, senza sforzarsi troppo» dice Edoardo Ligabue. «Chi ha un difetto visivo, anche se non se ne accorge, ammicca meno spesso di chi non porta gli occhiali».

Poi c’è il “sunning”: con gli occhi chiusi e la faccia al sole (o verso una fonte di luce di almeno 100 watt), ruota lentamente la testa da un lato e dall’altro, facendo in modo che i raggi colpiscano gli occhi. Ripeti due volte al giorno, per 10 minuti. Il calore ha un effetto di vasodilatazione e rilassa muscoli e nervi ottici.