Risponde alle nostre domande il Prof. Claudio Borghi, ordinario di Medicina Interna presso l’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna.
Che cos’è l’omocisteina
È un aminoacido (la molecola che forma la struttura della proteina ndr) che si forma nell’organismo in seguito al metabolismo della metionina, aminoacido essenziale che assumiamo con l’alimentazione attraverso il consumo di carne, uova, latte e legumi. La sua formazione è regolata dall’azione di alcuni enzimi e vitamine, come vitamina B6, vitamina B12 ed acido folico.
Cosa succede quando è alta
«L’iperomocisteinemia può dipendere da alcune condizioni genetiche, che causano un deficit di un enzima, o da una scarsa assunzione delle vitamine suddette – spiega il cardiologo – In questi casi l’omocisteina può accumularsi nel sangue, aumentare la sua concentrazione e passare nelle urine (omocisteinuria). Negli ultimi anni, studi scientifici hanno evidenziato che la presenza l’omocisteina altra è correlata ad un aumento del rischio di avere una malattia cardiovascolare (formazione di trombi nelle arterie o nelle vene), patologie neurodegenerative (demenza e malattia di Alzheimer) e fragilità delle ossa (osteoporosi).
Che cosa fare
Migliorare la dieta aumentando il consumo di cibi ricchi di acido folico, in particolare verdure a foglia verde e crucifere che andrebbero consumate il più possibile crude o leggermente cotte a vapore, poiché l’acido folico è una vitamina che con le alte temperature tende a disperdersi. Qualora l’alimentazione non dovesse bastare il medico può suggerire l’integrazione di supplementi a base di acido folico e vitamina B6 e B12.
«È stato osservato che l’integrazione di acido folico può ridurre i livelli elevati della omocisteina nel sangue di circa il 30%, mentre l’effetto della vitamina B12 sembra più modesto.Gli studi scientifici hanno, però documentato che curare l’omocisteina alta non sembra ridurre di molto la probabilità di avere una malattia cardiovascolare come, invece, accade curando l’eccesso di colesterolo, l’ipertensione arteriosa ed il diabete mellito» spiega l’esperto.
I rischi cardiovascolare non sono sempre così elevati
A tal proposito va sottolineato un dato importante sul rischio cardiovascolare, che ridimensiona la questione al rischio cardiovascolare. «Nonostante alcune evidenze scientifiche correlino gli elevati livelli di omocisteina con un aumento del rischio cardiovascolare, tale associazione è stata recentemente negata dall’analisi genetica basata su popolazioni spontaneamente produttrici di omocisteina».
Cosa succede quando è bassa
Nel caso di concentrazioni basse di omocisteina nel sangue il nostro organismo, in genere, non manifesta sintomi e non vi sono particolari i rischi per la salute.