Conosciuto anche come striscio cervicale, il Pap test è un esame molto importante, utilizzato nello screening per la prevenzione al papilloma virus e quindi del tumore della cervice uterina. Si tratta di un tipo di cancro femminile causato dal papilloma virus, che si può individuare facilmente proprio grazie a questo test indolore e veloce. Infatti, esso si esegue nel corso di una normale visita ginecologica e consente di analizzare le cellule che si trovano nel collo dell’utero e riconoscere così eventuali anomalie.

Cos’è il Pap test e perché è importante

Il nome di questo esame deriva da George Papanicolaou, il medico greco che a metà del 1900 lo propose come metodo per diagnosticare il tumore della cervice uterina. A partire dal 1970 in molti paesi è iniziato uno screening sulla popolazione femminile allo scopo di individuare e prevenire questa tipologia di tumore. Secondo alcuni studi questa scelta è riuscita, con il tempo, a portare a una diminuzione dei decessi per cancro alla cervice uterina di oltre il 60%. Risultati possibili grazie al Pap test.

Come funziona il Pap test

Il Pap test, in genere, si esegue nel corso di una visita ginecologica. Il medico introduce lo speculum nella vagina, dilatando leggermente l’apertura per favorire il prelievo. In seguito, preleva un campione di cellule provenienti dal collo dell’utero e dal canale cervicale grazie a una piccola spatola o a un bastoncino cotonato. Il campione verrà poi esaminato al microscopio in un laboratorio per valutare la presenza di anomalie nelle cellule.

L’esame è indolore e veloce, con una durata massima di 5 minuti. Alcune donne possono avvertire un leggero bruciore o un senso di fastidio che passa poche ore dopo la visita ginecologica, così come piccole perdite di sangue. Nei giorni precedenti al test è preferibile evitare l’uso di gel, ovuli, lavande, spermicidi o creme vaginali che potrebbero alterare in qualche modo il risultato dello stesso. Si consiglia inoltre di astenersi dai rapporti sessuali.

Ogni quanto va fatto

Il Pap test andrebbe eseguito con cadenza regolare, su indicazione del proprio medico, ogni tre o cinque anni. Questo esame è primario per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, soprattutto nelle donne con un’età inferiore ai 30 anni. Consente, infatti, di individuare le pazienti che hanno necessità di effettuare degli esami più approfonditi. Dopo i 30 anni ogni donna dovrebbe sottoporsi, oltre a questo esame, al test HPV che consente di rilevare l’eventuale presenza del papilloma virus. Consulta sempre il tuo ginecologo, ma se il tuo Pap test risulta negativo potrai eseguirlo a intervalli di tempo più lunghi.

Quando iniziare a fare il Pap test?

Quando iniziare a farlo? L’esame è fondamentale per garantire la salute delle donne, per questo si può iniziare a eseguirlo fra i 18 e i 20 anni e più in generale quando si iniziano ad avere i primi rapporti sessuali.

Come leggere il Pap test

Il risultato dell’esame, di solito, arriva dopo pochi giorni. Se è negativo significa che non sono state individuate cellule anomale. A volte, però è possibile che siano state riscontrate delle modificazioni cellulari di tipo benigno o dei microrganismi associati, per esempio, a una infiammazione o a dispositivi uterini come la spirale. Se l’esito del Pap test è positivo vuol dire che sono state individuate delle cellule anomale. Ciò non significa la presenza di un cancro della cervice, ma che saranno necessari altri esami, come la biopsia o la colposcopia, per valutare il tipo di alterazione.

Quando fare il Pap test in caso di HPV

In caso di diagnosi di HPV è consigliabile non aspettare anni, ma ripetere il Pap test annualmente, approfondendo la ricerca del virus specifico con un tampone vaginale. Tramite la lettura del vetrino, infatti, si potranno riscontrare eventuali infezioni (batteriche, micotiche o virali) in corso e si potrà impostare una terapia specifica.

Quando fare il Pap test (e quando non farlo)

Quando prenoti il tuo Pap test tieni d’occhio il tuo ciclo mestruale. L’ideale, infatti, sarebbe eseguire il test almeno tre giorni dopo la fine delle mestruazioni e una settimana prima dell’inizio del ciclo successivo. L’uso di contraccettivi orali, come la pillola, o della spirale intrauterina non rappresenta in alcun modo un ostacolo all’esecuzione del Pap test. L’esame, invece, non è consigliato alle donne che hanno una vaginite. Se hai il sospetto di avere questa malattia sarebbe meglio non effettuarlo perché risulterebbe difficile da interpretare: meglio prenotare la visita dopo la completa guarigione.

Non esistono controindicazioni né per le donne incinta nè per le donne vergini. In quest’ultima situazione il ginecologo utilizzerà un particolare strumento per dilatare l’apertura vaginale. C’è da sottolineare comunque che il rischio che una donna vergine si ammali di cancro al collo dell’utero è particolarmente basso perché l’infezione si contrae soprattutto con i rapporti sessuali. Nonostante ciò esistono delle forme rare di tumore che possono svilupparsi indipendentemente dall’infezione HPV. Infine, si consiglia il test alle donne che sono in menopausa sino all’età di 65 anni, anche se non hanno più rapporti sessuali.