Seguici
Home > Wellness
Si fa come il pap test e il risultato arriva in un’ora. In più ti dice subito quanto è pericolosa l’infezione
di Irma D'Aria
03.12.2014
L’ultima novità per la diagnosi del Papilloma virus (Hpv) è il test molecolare che dà il risultato addirittura in un’ora. Si esegue con un semplice “tampone” (lo stesso del Pap test) e ti dice se hai contratto il virus e anche di che tipo è. I ceppi, infatti, sono tanti e solo alcuni provocano una lesione del collo dell’utero che alla lunga si trasforma in un tumore.
L’infezione da papilloma virus, che si trasmette per via sessuale, è molto comune e colpisce 8 donne su 10; fortunatamente il più delle volte regredisce spontaneamente. In pochi casi, però, se non viene curata, può degenerare.
Contro il papilloma virus esiste un vaccino, gratuito per le ragazzine fino ai dodici anni.
DOVE LO TROVI
● Il nuovo test molecolare è disponibile per il momento solo in quattro strutture: oltre che al Fatebenefratelli di Roma, al Centro Diagnostico Italiano di Milano (tel. 02 48317555), alla Asl di Nuoro (tel. 078436119) e in quella di Ozieri, in provincia di Sassari (tel. 079 2062640).
● L’Ospedale Fatebenefratelli è al momento l’unica struttura nel Lazio a offrire questo nuovo screening senza prenotazione; costa 50 euro, lo stesso prezzo del costo del normale Hpv test (info 06.6837898).
«Esistono circa 15 differenti tipi di test che rilevano la presenza del virus dell’Hpv ma in tempi che vanno dai 7 ai 10 giorni. Inoltre, non tutti riescono a dire con precisione quanto è “cattivo” il papilloma identificato e quindi quanto è pericolosa la lesione che ha provocato» spiega Fabrizio Papa, patologo clinico presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, uno dei quattro centri in Italia che propone il nuovo esame veloce.
«Si chiama Test-Dna Screening perché sfrutta l’analisi del Dna per sapere se il virus appartiene a una delle tipologie più a rischio» spiega Mauro Rongioletti, responsabile della Diagnostica molecolare al Fatebenefratelli di Roma. «Questo esame individua i 14 ceppi che sono stati classificati a livello mondiale come “pre-cancerogeni”.
In particolare le varietà 16 (che è responsabile del 30% delle infezioni), 18 e 45 dell’Hpv, che creano delle lesioni destinate nel 75% dei casi a degenerare in tumori della cervice uterina» spiega Fabrizio Papa. «La disponibilità del risultato in 60 minuti, invece che 7-10 giorni, dà al ginecologo la possibilità di eseguire immediatamente gli altri controlli necessari per arrivare a una diagnosi precisa e, quindi, alla cura. Inoltre, evita alla donna lo stress dell’attesa».
Se il Pap test ha rilevato la presenza di una lesione sul collo dell’utero e l’Hpv test è risultato positivo, il gineocologo fa altri accertamenti.
«Si prescrive la colposcopia per esaminare con più precisione la lesione. E se lo specialista vede delle alterazioni, fa una biopsia, cioè un piccolo prelievo di tessuto. Quando la lesione è profonda, si interviene con il laser per eradicarla perché le probabilità che possa evolvere verso un cancro sono elevate» dice Papa. Se, invece, la lesione è lieve si effettua un altro controllo dopo sei mesi.
Condividi