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Scopri come le abitudini a tavola possono essere importanti se desideri una gravidanza
di Cristina Sarto
23.10.2013
Hai calcolato i giorni dell'ovulazione, ritagliato con cura i momenti di intimità, rallentato i ritmi della vita quotidiana. Di tutto, pur di concepire quel figlio che tu e lui desiderate tanto. Ma forse c'è qualcosa a cui ancora non hai pensato. Ti sei mai chiesta, per esempio, se quello che mangi può influire sulla possibilità di restare incinta? È la domanda che si sono posti alla Harvard medical school di Cambridge, vicino a Boston, una delle facoltà di medicina più prestigiose degli Stati Uniti, dove uno staff di ricercatori ha svolto un progetto di monitoraggio durato otto anni su oltre 18.000 donne.
La risposta è sì: lo studio fornisce dei consigli alimentari ottenuti incrociando i dati sulle abitudini a tavola delle donne e la loro percentuale di successo nell'iniziare una gravidanza.
Adesso scopri quali sono i grassi “amici” della fertilità e quelli da evitare…
In Italia, le coppie che fanno fatica a coronare il sogno di avere un bambino, secondo i numeri raccolti dal Registro nazionale sulla procreazione medicalmente assistita, rappresentano il 15 per cento della popolazione. E nel 35,5 per cento dei casi, alla base c’è un problema della donna, che soffre di infertilità ovulatoria. Si verifica quando il corpo femminile non riesce a far maturare la cellula uovo, che dovrà poi essere fecondata da uno spermatozoo maschile. Attenzione, dunque: la dieta della fertilità non funziona se si soffre di un impedimento di natura meccanica, come l’ostruzione delle tube.
Se stai cercando di avere un bambino, prima di tutto fai attenzione al tuo peso corporeo. Lo studio americano, infatti, ha confermato quello che la comunità scientifica sapeva da tempo: le donne troppo magre o troppo grasse fanno più fatica a restare incinte. Un’ulteriore dimostrazione arriva dalle statistiche dell’Istituto superiore di sanità, secondo le quali il 12 per cento dei casi di infertilità sono causati da un’eccessiva magrezza o, al contrario, dall’obesità. Il legame tra il responso della bilancia e la difficoltà a concepire è presto detto.
Molte donne commettono l’errore di sottovalutare il ruolo del tessuto adiposo. Il grasso, infatti, non serve solo a dare forma alle curve o a proteggere il corpo dal freddo, ma anche a regolare il metabolismo e i livelli di alcuni ormoni che giocano un ruolo chiave nel concepimento. In particolare, produce l’aromatasi, un enzima indispensabile per calibrare gli estrogeni, gli ormoni femminili che dettano i ritmi del ciclo mestruale e, di conseguenza, lo sviluppo e il rilascio della cellula uovo. Se non hai abbastanza grasso (i medici parlano di almeno il 22 per cento del peso corporeo, sempre che questo sia nel range di normalità), dunque, rischi di ritrovarti senza queste preziose sostanze. Quando poi il sottopeso è grave, il flusso diventa sempre più irregolare fino a scomparire, un disturbo che gli esperti chiamano amenorrea. Altre volte, il ciclo c’è, ma è di tipo anovulatorio, ovvero senza la maturazione dell’uovo.
È vero, il tessuto adiposo serve anche a produrre gli ormoni femminili. Ma essere una taglia oversize non è un punto di vantaggio per un’aspirante mamma. Perché se nel sangue c’è una presenza costante (e non ciclica, come dovrebbe) di estrogeni, i meccanismi che permettono a un uovo di maturare e di fuoriuscire dall’ovaio per poter essere fecondato vanno in tilt. Un eccesso di ormoni femminili, infatti, spesso fa sì che il ciclo mestruale sia più abbondante e prolungato del solito. E quindi inefficace. Senza contare che le donne obese possono andare incontro a un aumento della concentrazione degli androgeni, cioè gli ormoni maschili.
Può sembrare strano, eppure anche la taglia forte del tuo partner può essere un ostacolo al progetto di allargare la famiglia. Uno studio dell’American society for reproductive medicine ha dimostrato, infatti, che gli uomini in sovrappeso e ancora di più gli obesi hanno un minor numero di spermatozoi. Non solo. Quelli che ci sono hanno poca motilità, il che vuol dire che fanno fatica a risalire le tube della donna e fecondare l’uovo. Colpa, anche nel loro caso, del grasso, che sbilancia l’equilibrio tra la produzione di estrogeni (gli ormoni femminili che sono presenti anche nel corpo dell’uomo) e quella di testosterone, l’ormone maschile.
Chi ti dice se pesi il giusto per restare incinta? Lo puoi scoprire da sola, calcolando l’Indice di massa corporea (Imc). Basta dividere il peso per il quadrato dell’altezza. Un esempio: se sei alta 1,70 e pesi 62 chili, il tuo Imc è di 21,4 (62 diviso 2,89, cioè il quadrato di 1,70). Se così fosse, il risultato sarebbe perfetto. Secondo gli esperti, infatti, i valori tra 20 e 24 sono indice di buon equilibrio. Una specie di zona protetta, dove le probabilità di arrivare al concepimento sono nettamente più alte. Se l’Imc è al di fuori di questi valori, invece, è probabile che la tua alimentazione sia scorretta. Parlane con un dietologo, un nutrizionista o un esperto in Scienza dell’alimentazione. Il consiglio è di rivolgerti a un medico anche se l’Imc è al limite della Fertility zone, vicino al 20 o al 24. Il motivo? Ti serve per stabilire la tua esatta composizione corporea: ovvero di quanti muscoli e di quanto grasso è composto il tuo peso.
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