Compaiono più o meno all’improvviso sulla pelle e si presentano come macchioline di colore rosso, dal margine definito che non supera i 3 millimetri. Parliamo delle petecchie, piccoli travasi di sangue che occorrono sotto la pelle e nello strato più profondo.
Il loro colore è dovuto ai globuli rossi che contengono emoglobina, la sostanza che trasporta l’ossigeno e conferisce il caratteristico colore ma, con il tempo, le petecchie assumono un colore giallo-verdastro, a causa della trasformazione dell’emoglobina in bilirubina.
Scopriamo insieme come riconoscerle e da cosa possono essere causate con l’aiuto del Professor Antonino Di Pietro, dermatologo Direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis.
Le cause
Mentre nell’anziano sono un fenomeno quasi normale, dovuto alla fragilità dei capillari, la comparsa delle petecchie in giovane età è il segno di una malattia del sangue o di un’alterazione dei vasi sanguigni.
Altre volte, il problema è dovuto a difetti della coagulazione o a fragilità dei piccoli vasi, oppure all’uso prolungato di alcuni farmaci, come l’Aspirina.
Le petecchie possono essere anche la conseguenza di un trauma che compare dopo una violenta botta ai muscoli, una tosse insistente o conati di vomito.
Anche le malattie infettive possono favorire le petecchie, come anche la febbre elevata, perché questa può causare un aumento della fragilità dei capillari.
Infine, le petecchie possono essere il segno di un’alterazione del metabolismo, di una seria carenza di vitamina C o di un’elevata concentrazione di acidi urici nel sangue.
I sintomi delle petecchie
Il sintomo delle petecchie è facilmente visibile poiché appaiono numerose macchie rosse sull’epidermide, soprattutto su gambe e braccia. Può anche capitare che appaiano in altre zone del corpo come gola, viso, addome e palato.
Le macchie non sono accompagnate da altri segni caratteristici, quali dolore, prurito oppure altri sintomi.
Cosa fare in caso di comparsa e le cure
Anche se le petecchie hanno numerose cause, per sapere che cosa le ha provocate basta un esame del sangue, per valutare se il numero di piastrine è normale.
Se il loro numero è basso, significa che il midollo non è in grado di produrne a sufficienza e le petecchie sono il segno di una malattia seria del midollo.
Altre volte, il midollo funziona bene, ma la milza distrugge le piastrine in numero superiore al normale.
In genere, la cura per le petecchie viene prescritta quando ci sono emorragie spontanee e il numero di piastrine è sotto le 50-60.000 per millimetro cubo di sangue. Il farmaco usato solitamente è il cortisone.
Se la malattia non migliora, si può ricorrere a un intervento chirurgico di asportazione della milza, sia per mettere in circolo nuove piastrine – in quanto ne contiene un terzo del totale – sia perché è proprio la milza che le distrugge.