La polmonite è un’infezione delle basse vie respiratorie che colpisce circa 250 mila italiani ogni anno e può essere confusa con una normale influenza. Essa può colpire persone di qualsiasi età, anche se è più comune e può essere più grave in neonati e anziani, persone che fumano e persone affette da altre patologie, come per esempio una malattia polmonare o un indebolimento del sistema immunitario.
Cause
La polmonite è una malattia dei polmoni e del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido, ostacolando così la funzione respiratoria.
Può capitare che anche i bronchi si infiammino, in questo caso si parla di broncopolmonite.
La polmonite è abbastanza comune, era la principale causa di morte prima della scoperta degli antibiotici, che costituiscono l’unica terapia efficace. Ancora oggi può essere causa di morte per malati debilitati, molto anziani o già colpiti da altre malattie croniche.
La polmonite può colpire uno o più lobi dei polmoni, nel qual caso è chiamata “lobare“; se invece sono compromessi entrambi i polmoni, comunemente è detta “polmonite doppia”, ma il termine medico è “bilaterale“.
La polmonite può avere molte cause diverse: normalmente è conseguenza di una infezione batterica, più raramente può essere provocata anche da virus, funghi o parassiti, e può essere causata anche da alcune sostanze tossiche, o da danni meccanici al polmone.
Ci sono poi alcuni fattori predisponenti alla polmonite, quali patologie già preesistenti, tra cui: i gravi scompensi cardiocircolatori, le bronchiti croniche, l’asma, il diabete, l’alcolismo, e condizioni che già da sole sono responsabili di uno stato compromesso dell’organismo, come l’età (anziani e bambini molto piccoli), o l’uso di immunosoppressori, farmaci assunti da chi subisce trapianti.
Quali sono i sintomi?
Pur essendo per fortuna una patologia non frequentissima, la polmonite è comunque insidiosa e può avere conseguenze gravi se non curata in tempo. Per questo motivo è estremamente importante cogliere subito i primi segnali d’allarme che possono far sospettare questo tipo di focolaio infettivo.
I sintomi della polmonite variano, a seconda della età della persona e della causa della patologia. Tuttavia la maggior parte delle persone che sviluppano polmonite inizialmente registrano sintomi di raffreddore poi seguito da una febbre alta con brividi, difficoltà nella respirazione, tosse con dolore acuto toracico che di solito peggiora con un respiro profondo, perdita di appetito, sudorazione, brividi e malessere generale. Spesso tali sintomi si sommano tutti insieme, oppure si presentano in parte o più raramente isolati.
In cosa consiste la terapia?
Una volta identificato il microrganismo che provoca la polmonite, esistono diverse terapie specifiche. Per questo è importante farsi visitare dal medico per avere una diagnosi corretta ed intervenire con tempestività.
La cura, generalmente comprende antibiotici, viene eseguita a casa e la sua efficacia è maggiore quanto prima si interviene.
Il termine della terapia antibiotica può non coincidere con il raggiungimento della guarigione e del benessere. È possibile, infatti, continuare a tossire per due o tre settimane dopo aver terminato gli antibiotici e si può accusare stanchezza ancora più a lungo, fino a quando il corpo non recupera completamente.
Un errore da non fare è prendere l’antibiotico a scopo preventivo, magari ai primi sintomi di raffreddore, in quanto esso può contribuire all’insorgenza della antibiotico-resistenza.
Va inoltre sottolineato, anche se può essere scontato, che in caso di polmonite conclamata bisogna smettere immediatamente di fumare.
L’importanza della prevenzione
Per prevenire la comparsa di tale malattia può essere utile condurre uno stile di vita sano, evitando fumo, abuso di alcol e abuso di droghe per via endovenosa.
Ci sono anche dei vaccini, consigliati soprattutto alle persone che fanno parte di gruppi ad alto rischio: vaccino contro lo pneumococco e vaccino contro l’influenza.