Tumore al seno: l’importanza della prevenzione
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 48.000 nuovi casi: il tumore del seno è il più frequente tra le donne. Nonostante i casi siano in aumento, questo tipo di tumore è sempre meno mortale, grazie alla prevenzione.
Grazie ai continui progressi della medicina e all’evoluzione degli screening per la diagnosi precoce, abbiamo a disposizione diversi strumenti per diagnosticare la malattia in maniera molto precoce, in maniera tale da agire in modo tempestivo.
I fattori di rischio del tumore al seno
Le reali cause del tumore al seno non sono state anche individuate con precisione, ma in compenso sono stati identificati molti fattori di rischio, alcuni dei quali modificabili, come gli stili di vita, altri invece no, come l’età e i fattori genetico-costituzionali.
Andiamo quindi a riassumere quali sono i principali fattori di rischio, secondo quanto indicato dal sito della Fondazione Veronesi:
- Età: la maggior parte dei casi viene diagnosticata dopo i 50 anni
- Aver avuto la prima gravidanza dopo i 30 anni
- Aver avuto il menarca prima dei 12 anni
- Menopausa iniziata dopo i 50 anni
- Non aver avuto figli
- Familiarità, cioè la presenza di altri casi di tumore al seno tra parenti
- Predisposizione genetica
- Tabagismo
- Alimentazione povera di frutta e verdura
- Sovrappeso e obesità
- Vita sedentaria
- Abuso di alcol
Prevenzione del tumore al seno: cosa bisogna fare?
Come abbiamo visto ci sono diversi fattori di rischio prettamente legati al nostro stile di vita, quindi il primo gesto di prevenzione è proprio abbandonare una serie di cattive abitudini. Quindi adottare una dieta ricca di frutta e verdura, fare attività fisica costante anche se moderata, non abusare di alcol e non fumare, perdere peso se si è in sovrappeso.
A questi accorgimenti bisogna aggiungere poi tutti gli esami preventivi che la medicina ci mette oggi a disposizione. Ne esistono diverse tipologie, e variano a seconda dell’età, perchè con il passare degli anni il nostro corpo cambia, e con lui le caratteristiche delle mammelle. Vediamo allora quali esami fare per ogni età.
Quando cominciare a fare prevenzione del tumore al seno?
Nonostante il fatto che la malattia abbia maggiore incidenza dopo i 50 anni, questo non esclude affatto la possibilità di un tumore “giovanile”, e proprio per questo la prevenzione deve cominciare già dai 20 anni.
La prevenzione del tumore del seno deve cominciare a partire dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. È indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo o da uno specialista senologo affiancati alla mammografia biennale dopo i 50 anni o all’ecografia, ma solo in caso di necessità, in donne giovani.
Cosa fare a 20 anni
A parte l’autopalpazione, generalmente non sono previsti esami particolari, se non una visita annuale del seno dal ginecologo o da un medico esperto. Solo in situazioni particolari, per esempio in caso di familiarità o di scoperta di noduli, è possibile approfondire l’analisi con una ecografia o una biopsia (agoaspirato) del nodulo sospetto.
La mammografia non è raccomandata perché la struttura troppo densa del tessuto mammario in questa fascia di età renderebbe poco chiari i risultati.
Cosa fare a 30 anni
Per diagnosticare il tumore al seno c’è un nuovo esame, denominato DOBI (acronimo di Dynamical Optical Breast Imaging), che è più indicato per le donne sotto i 40 anni. “Nel dettaglio, DOBI esamina le caratteristiche dellavascolarizzazione della mammella: se ha subito variazioni, se ci sono nuovi vasi sanguigni, se il flusso sanguigno si è modificato. È un esame funzionale che analizza ciò di cui si nutre il tumore: ricordiamo che il cancro è una lesione che vive di vita propria con un proprio reticolo di vasi sanguigni.
DOBI è in grado di evidenziare il processo neo-angiogenetico (cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni) che si genera fin dalle prime fasi dello sviluppo del carcinoma”.
Cosa fare a 40 anni
Le donne, in particolar modo in presenza di casi di tumore del seno in famiglia, dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia, meglio se associata a ecografia vista la struttura ancora densa del seno.
Cosa fare a 50 anni
Il rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto e di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico ogni anno.
Cosa fare a 60 anni
Anche se la mammografia rimane uno strumento molto efficace per la diagnosi precoce del tumore del seno, oggi sono disponibili anche altre tecniche diagnostiche come la risonanza magnetica (ancora limitata a casi selezionati), la PEM (una tomografia a emissione di positroni – PET – specifica per le mammelle) e un nuovo esame già definito il Pap-test del seno che consiste nell’introduzione di liquido nei dotti galattofori (i canali attraverso i quali passa il latte) e nella successiva raccolta di questo liquido che porta con sé anche alcune cellule. Grazie al microscopio è poi possibile individuare quali tra le cellule fuoriuscite ha caratteristiche pretumorali permettendo una diagnosi molto precoce del tumore del seno.