Tumore al seno e prevenzione: tutto quello che bisogna sapere
Nel mese di ottobre l’Italia e il resto del mondo si tingono di rosa, colore simbolo della lotta contro il tumore al seno. Il 19 ottobre è infatti la giornata internazionale della salute del seno.
Secondo i dati della Lilt, i tumori mammari rappresentano il 30% della totalità di tumori maligni diagnosticati alle donne. Nel 2019 i nuovi casi di carcinomi della mammella stimati in italia sono stati 53.200. Ma a fronte di questo aumento dell’incidenza, si registra una, se pure lieve ma costante, diminuzione della mortalità.
L’importanza della diagnosi precoce
Ci si ammala di più perchè maggiori sono i fattori di rischio e per questo le campagne di prevenzione si rivolgono soprattutto alle più giovani utilizzando i mezzi di comunicazione più usati dalle fasce giovanili, per veicolare messaggi di sensibilizzazione sull’importanza della diagnosi precoce, cioè l’ individuazione della malattia nella sua fase iniziale. Essa permette di intervenire tempestivamente, per migliorare la prognosi della malattia e ridurre la mortalità .
Agire su fattori modificabili del rischio di tumore è la strada principale della prevenzione primaria, il complesso di regole e stile di vita per prevenire il cancro. “Non tutte le donne sono consapevoli dell’importanza di scelte di vita sane per la salute del loro seno. Gli studi dell’IARC hanno dimostrato che in Europa un terzo dei casi di cancro al seno può essere impedito.
Non si può impedire il cancro al seno, purtroppo, ma sicuramente si può fare qualcosa per modificare i nostri comportamenti e intervenire sulla prevenzione.
Gli esami diagnostici in base all’età
Se da un lato sono circa 46 mila le donne a cui ogni anno viene diagnosticato un tumore al seno, dall’altro lato si registra una costante diminuzione della mortalità. “Questo grazie alla diagnosi precoce e alle nuove tecnologie di screening, sempre più precise e sofisticate, che consentono oggi di poter individuare lesioni millimetriche in fase iniziale – sottolinea il prof. Francesco Schittulli, – Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90%”.”La notizia è che accanto alla mammografia, strumento di indagine più preciso per le donne over 40, oggi c’è un nuovo strumento, chiamato DOBI, indicato per le donne giovani, che presentano una mammella meno densa, e quindi più difficile da analizzare con la mammografia – specifica la dottoressa Valeria Bonazzi, medico oncologo, direttore del Dipartimento di Prevenzione Oncologica dell’ANT. Ecco perché è importante informarsi presso le strutture specializzate: ogni donna, in base alla propria età, può sottoporsi ad esami diagnostici specifici.
Di seguito un articolo che spiega passo per passo come e quando cominciare a praticare l’autopalpazione o sottoporsi a ecografia e mammografia.
L’intervento sulla prevenzione primaria riduce i fattori di rischio
“Poiché le cause responsabili del tumore non sono ancora ben stabilite, attualmente risulta piuttosto difficile poter agire direttamente su di esse per evitare l’insorgenza del carcinoma mammario – spiega il dottor Francesco Massari, medico specialista in Oncologia medica presso il Sant’Orsola Malpighi di Boologna.
Diverso è il discorso dei fattori di rischio, sui quali si può intervenire per proteggere la nostra salute. Ecco allora una serie di regole di buon senso che ci aiutano a costruire uno stile di vita sana, che è sicuramente uno dei migliori strumenti che abbiamo per prevenire l’insorgere di un tumore.
Adottare un’alimentazione sana
Partire dalla sana alimentazione è la base della prevenzione:
- Assumere quindi molta frutta e verdura fresca di stagione, che devono essere pari ad almeno 30 g al giorno (le famose 5 porzioni di frutta e verdura);
- consumare ogni giorno almeno meno due porzioni di cereali o derivati integrali;
- limitare il consumo di carne rossa ad una quantità inferiore a 500 g alla settimana (sono inclusi anche salumi e bresaola).
- Limitare il consumo di grassi animali e cibo spazzatura;
- Evitare di bere superalcolici e ridurre l’introito di alcol: uno studio recente ha dimostrato che se la donna beve 3 bicchieri o più di vino al giorno il rischio relativo di tumori al seno aumenta del 75%.
Eliminare il fumo
“Un vasto studio, pubblicato nel 2011 sul British Medical Journal e condotto su un campione di circa 80 mila donne, ha monitorato per 10 anni fumatrici o ex-fumatrici di età compresa fra i 50 e i 79 anni – ha dichiarato il prof. Paolo Veronesi, Presidente della Fondazione Veronesi in occasione della Giornata mondiale senza Tabacco, il 31 maggio – Ebbene, sono stati diagnosticati più di 3 mila casi di tumore del seno. Dunque, stando a questi risultati, le donne fumatrici avrebbero un rischio di sviluppare la neoplasia superiore del 16% rispetto alla norma, mentre per le ex-fumatrici il rischio si aggirerebbe attorno al 9% in più. Lo studio accerterebbe anche che quanto maggiore è il numero di anni di abitudine al fumo, tanto più elevate sarebbero le probabilità di ammalarsi”
Avere un sonno regolare
La carenza cronica di sonno è un fattore di stress biologico potentissimo perché aumenta il cortisolo e l’adrenalina, responsabili dell’aumento dell’infiammazione dell’organismo, tra i fattori di rischio del cancro. Aumenta inoltre la greinina che incrementa l’appetito per i cibi dolci e grassi.
Fare regolare attività fisica
“Il movimento fisico quotidiano aerobico abbassa l’infiammazione generale dell’organismo, riducendo l’esposizione al rischio di tumore – spiega la Professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del centro di ginecologia e sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati di Milano. Non è necessario sfinirsi in palestra: basta un’ora di passeggiata veloce al giorno. Inoltre, l’attività fisica – da moderata a vivace – permette di scaricare in modo motorio le emozioni, ci consente di ridurre l’adrenalina e il cortisolo che rappresentano un grande fattore infiammatorio”. Attraverso lo scarico fisiologico delle emozioni, si riscontra un aumento della serotonina e della dopamina, che portano alla voglia di fare e all’estroversione) e un aumento delle endorfine (le molecole della gioia). L’attività fisica porta un generale fattore di benessere vascolare cerebrale e una riduzione dei tumori fino al 38%. Ed è un ottimo modo per rimettersi in forma.
Evitare il sovrappeso
Mantenere un buon peso corporeo, cioè essere normopeso, che non vuol dire inseguire la magrezza a tutti i costi, ma avere un indice di massa corporea tra 18 e 25 (si calcola dividendo il peso in kg diviso per l’altezza in metri al quadrato).
“È stato dimostrato che più si è in sovrappeso più il corpo è inondato da citochine, molecole infiammatorie che rallentano il funzionamento dell’organismo, aumentando i fattori di rischio di cancro – spiega la Professoressa Alessandra Graziottin.