L’Istituto oceanografico di Parigi a luglio lancia l’allarme: ogni anno nei nostri mari ci sono sempre più meduse. Per questo la Società di medicina dei viaggi (Simvim, www.simvim.it) ha messo a punto le mosse giuste per risolvere presto e bene le punture di meduse e anemoni di mare. «Le specie presenti in Italia non sono pericolose, ma non vanno comunque sottovalutate» spiega la professoressa Emanuela Zamparo, presidente della Simvim. Se colpiscono un bambino o un anziano che hanno un organismo più delicato, oppure su parti sensibili come il collo, possono provocare anche febbre e dolore intenso. Vediamo allora, con l’aiuto dell’esperta, quali sono le regole da seguire passo dopo passo. Prima di tutto, se le lesioni sono molto estese, il dolore non passa, la febbre sale sopra i 37,5 gradi, o addirittura viene nausea e mal di testa, è bene rivolgersi al medico.
Che cosa fare subito
Dopo un incontro con una medusa o un anemone di mare si sente subito un bruciore molto forte. La prima cosa da fare è uscire dall’acqua e lavare la parte colpita con acqua marina, senza sfregare. L’ideale è usare un secchiello, oppure una bottiglia, in modo da gettare sulla pelle acqua a cascata. Dopo cinque minuti la pelle continua a bruciare e inizia ad arrossarsi. E il dolore diventa più forte. Bisogna allora controllare se è rimasto attaccato qualche tentacolino o qualche pezzetto di tessuto. Se ci sono, vanno tolti con delicatezza, usando un cucchiaino per non farsi del male. In alternativa va bene del nastro adesivo: basta metterlo sulla pelle e staccarlo così da eliminare i pezzettini senza romperli. Questa manovra va fatta a maggior ragione se ci sono ancora delle parti di medusa che contengono il veleno: si riconoscono perché sembrano residui di sostanza un po’ vischiosa. Un altro sistema efficace, se si ha modo di essere vicini a casa, è usare il rasoio da depilazione: bisogna stendere prima un po’ di schiuma da barba, senza sfregare la pelle, e radere con un tocco lieve.
Dopo venti minuti
Con il passare dei minuti sulla pelle compaiono bolle e striature, come dopo una scottatura con il ferro da stiro. A questo punto, si deve risciacquare ancora, sempre con acqua marina a cascata. Quindi si mette dell’ammoniaca per medicazione: in farmacia si trovano degli stick a base di questa sostanza, che si possono portare sempre con sé proprio per i casi di emergenza. In alternativa si può anche usare dell’aceto di vino: poiché altera il pH della pelle è in grado di contrastare le sostanze velenose che sono state assorbite.
Dopo un’ora
Di solito dopo mezz’ora i disturbi più fastidiosi cominciano ad attenuarsi. Se resta un po’ di prurito, conviene usare una pomata antistaminica (come Polaramin o Fargan) e proteggere la parte con una garza. Se il prurito è insopportabile, la pelle diventa rosso fuoco e fa molto male, è bene usare una pomata al cortisone (come Locoidon o Idrocortisone neomicina) e coprire la zona con una garza. Dopo aver messo queste creme non bisogna stare al sole: i sintomi potrebbero peggiorare oppure scatenare una reazione allergica ai farmaci. In ogni caso, va detto che tutti i fastidi si risolvono nel giro di mezza giornata.