Alcol: cosa succede se si esagera?
L’alcol etilico è una sostanza psicoattiva che deriva da processi di fermentazione o distillazione. Fa parte della categoria farmacologica dei depressori ed è attiva su tutte le parti dell’organismo. Si trova sotto forma di bevande: vino, birra, distillati, liquori, spumanti che hanno al loro interno una concentrazione di principio attivo (etanolo) variabile e che vediamo espressa sul prodotto in gradi (%). È riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come droga in quanto in grado di dare dipendenza e assuefazione (con l’andare del tempo nasce la necessità di assumere più sostanza per ottenere lo stesso effetto) ma a differenza di moltre altre sostanze che hanno queste caratteristiche è comunque legale.
La sua è una storia antica e radicalmente ancorata nella cultura di vari popoli: da quando fu scoperto il fenomeno della fermentazione sono iniziati i consumi alcolici (già nel neolitico si fabbricava birra). Dalla comune distillazione naturale si passò nel XIV secolo a quella artificiale fino ad arrivare al XIX secolo in cui la distillazione diventò di tipo industriale portando con sé una crescita enorme della sua distribuzione e quindi del suo consumo. Negli USA agli inizi del XX secolo il fenomeno antiproibizionista portò ad una illegalizzazione della fabbricazione e vendita dell’alcol con l’esclusione di vino, sidro e aceto destinati ad un uso culinario. L’evidente inefficacia e i fenomeni criminali derivati da questa proibizione frenarono l’Europa dal seguirne l’esempio.
Tipo di utilizzo dell'alcol
L’alcol è utilizzato in modi e luoghi diversi e vasti: dalla preparazione di alcuni cibi ai superalcolici "da notte", dall’aperitivo al vino da tavola. Il suo utilizzo medico, ambulatoriale è come disinfettante oggi ma prima della nascita delle anestesie si usava per "stordire" e alleviare il dolore.
Effetti fisici dell'alcol
Di seguito tutti gli effetti provocati dall'alcol sul nostro fisico. Ovviamente non si manifestano sempre tutti e contestualmente, e l'effetto cambia in base al tipo di alcol che ingeriamo, alla quantità e anche alle tempistiche, ma dobbiamo avere presente che tutti questi effetti possono manifestarsi:
- Rallenta i riflessi;
- Diminuisce la percezione di stimoli pericolosi;
- Calore e rossore per vasodilatazione;
- A dosi leggermente più elevate diminuiscono i riflessi più semplici.
- Azioni abituali come camminare, mangiare diminuiscono di precisione oltre ad un effetto anche sulla memoria.
- Altera la visione periferica e l’attenzione.
- Può dare giramenti di testa e vomito
Effetti psicologici dell'alcol
Gli effetti dell'alcol a livello psicologico possono essere molti e diversi, alcuni – almeno all'inizio – per molte persone risultano "gradevoli". Stato di ebbrezza, loquacità, allegria, socievolezza aumentata: per molti infatti l'assunzione di alcol è collegata al divertimento. Tuttavia si possono avere effetti sul comportamento che rendono chi è sbronzo violento, noioso, "vittima" (soprattutto ad alte dosi); Stordimento; Sorpresa o desiderio di veder agire una personalità diversa che emerge per esempio dall’effetto disinibitorio dell’alcol.
Cosa può accadere sotto l'effetto dell'alcool
Ovviamente un consumo moderato di alcol (esempio: un bicchiere di vino ai pasti) non ha grosse conseguenze. Ma esagerare con l'alcol può metterci in condizioni molto spiacevoli, se non tragiche. Ecco qualche esempio:
- Incidenti di vario tipo tra cui quelli stradali sono i più frequenti;
- Scordarsi di utilizzare SEMPRE il profilattico attuando comportamenti a rischio di Malattie Sessualmente Trasmissibili (con annesse gravidanze, rischio solo se queste sono indesiderate);
- Problemi nello sviluppo del feto se utilizzato in gravidanza;
- Rischio di overdose se associato a droghe come psicofarmaci o eroina;
- Associato con Ecstasy ad esempio c’è un pericolo dovuto ad una forte disidratazione e aumento la temperatura corporea fino a rischiare il cosiddetto "colpo di calore";
- Se mischiato con altre sostanze in generale si corre il rischio di aumentare gli effetti indesiderati;
- Rischio di credere che usando continuamente si possa "reggere" di più la sostanza, in realtà si sta sviluppando assuefazione.
Quando si può parlare di abuso
Ai rischi dovuti all’abuso contribuiscono vari fattori quali: alcolemia (tasso di alcol nel sangue ), età, sesso, peso, stato di salute. Le ricerche hanno riportato che approssimativamente:
Con un’ alcolemia pari a 0,05% si ha una semplice diminuzione dell’inibizione e alterazione di giudizio, leggera alterazione della memoria;
– Salendo a 0,10% l’attività motoria comincia ad essere difficoltosa e alcuni centri celebrali si narcotizzano;
– Arrivare ad una alcolemia di 20% nel sangue significa colpire l’area motrice del cervello;
– A 30% circa si alterano le percezioni sensoriali in modo grave entrando in uno stato di stupore e sbalordimento;
– A un tasso del 40% si rischia una narcotizzazione e uno stato di coma annullandosi completamente le percezioni;
– La morte per tasso alcolico nel sangue elevato si ha se l’alcolemia è di 0,60/0,70% in quanto si colpiscono i centri che controllano la respirazione e il battito cardiaco.
– L’uso cronico può portare danni celebrali e sindrome di Korsakoff (perdita di memoria, decadimento intellettivo con deficit sensitivi e motori ), cirrosi (maggior causa di morte tra gli alcolisti), si intacca inoltre la muscolatura cardiaca con rischi di infarto del miocardio, la mucosa del tratto digerente si irrita in modo cronico per questo c’è il rischio di carcinoma alla bocca e al fegato, ulcera gastrica ecc.. Inoltre rischi di gastriti ed epatiti.
Qualche consiglio sull'uso di alcol
Il problema dell’alcol è che è difficile controllarne gli effetti. Essere consapevoli che può apparire tutto controllabile quando invece c’è una evidente alterazione fisiologica e percettiva. Quindi:
- non manovrare strumenti che necessitano anche minime capacità di coordinazione o percettive (auto, moto…).
- Evitare di assumere in gravidanza perché l’alcol, come per la nicotina, passa facilmente attraverso la membrana placentare arrivando al feto. I bambini nati da madri assuntrici di grandi quantità di alcol presentano, nella maggior parte dei casi, la così detta Sindrome Alcolica Fetale che si esprime in ritardi mentali, incoordinazione, varie deformità fisiche ecc…
Che fare se ci si ubriaca e ci si sente male
Il consumo eccessivo di alcool in una sola volta può dare effetti collaterali molto spiacevoli. La gravità di questi sintomi, accompagnati o meno da emicrania, dipende da caratteristiche genetiche. Le bevande alcoliche distillate, con un sapore marcato, contengono sostanze (congeneri) che causano questi postumi. Il vino rosso contiene delle sostanze simili a quelle della birra, che possono dare effetti spiacevoli alle persone sensibili. Minore è il sapore di un alcolico, minore la quantità di congeneri contenuti e migliore la situazione dell’individuo il giorno dopo. La vodka e il gin ne contengono pochi, mentre il bourbon, il rum e il whisky di puro malto sono quelli che ne contengono di più.
L’alcool lascia il corpo abbastanza rapidamente, ma i congeneri ci mettono più tempo, la quantità di ore è uguale al numero di bicchieri bevuti la notte precedente. Esiste un solo modo di curare i postumi di un’ubriacatura: il tempo. I sintomi sono emicrania, nausea, vertigini, irritabilità e depressione. Molti di questi effetti sono causati dalla disidratazione e possono essere evitati o comunque attenuati bevendo acqua mentre si beve alcool e prima di andare a letto. Un altro aiuto può essere dato dal fatto di aumentare lo zucchero nel sangue mangiando una piccola merenda o un frutto prima di andare a letto.
Un altro trucco per evitare fastidi è quello di non bere mai a stomaco vuoto (il consumo di alimenti proteici come formaggio, latte intero, carne e burro di arachidi diminuisce il fastidio) e di prendere un integratore di vitamine del complesso B prima di iniziare a bere. Bisogna evitare di mischiare diversi tipi di alcolici, e di aggiungere bibite gassate (entrano più rapidamente in circolo). L’acqua e i succhi sono la cosa più indicata; la birra e il vino vengono assorbiti più lentamente degli alcolici distillati. Le persone che non bevono spesso, hanno un fegato che lavora lentamente e si ubriacano più velocemente.
Bisogna considerare anche che minori sono le dimensioni di una persona, maggiori saranno gli effetti dell’alcool e dei postumi il giorno dopo. Le donne metabolizzano l’alcool in modo più completo degli uomini e la concentrazione di alcool raggiunge il livello più alto nel periodo premestruale.
Anche le nostre condizioni psicologiche al momento di bere possono avere un ruolo sui postumi. Sembra che i peggiori postumi da ubriacatura si manifestino quando si beve in situazioni di tensione o con senso di colpa. Anche la fatica ha la sua importanza: è importante dormire abbastanza. Il caffè e la doccia fredda non aiutano a liberarsi dei congeneri più velocemente di quanto faccia il tempo. Sarebbe meglio poi ricordarsi per il futuro di quanto si è stati male, delle figure ridicole che si sono fatte, del rischio che si è corso. Esagerare con l'acol una volta ogni tanto può capitare (non è una giustificazione nè una minimizzazione ma un dato di fatto) ma ogni ubriacatura lascia un segno nel nostro corpo e nella nostra mente.
Che tipo di dipendenza crea l'alcol
Spesso tendiamo a sottovalutarlo, anche perchè si tratta di una sostanza legale, ma l'alcol può creare forte dipendenza psichica e fisica dopo un uso prolungato. Produce tolleranza che si può sviluppare in un periodo che varia dai 5 ai 10 anni, ma tutto è relativo. L’astinenza da alcol produce una serie di effetti come: cefalea, nausea, vomito, tremori. Nella sua forma più grave l’astinenza si esprime in tre fasi successive all’ultima assunzione: 5/6 ore dopo una bevuta eccessiva si hanno tremori violenti, cefalea, nausea e vomito, sudorazione profusa, crampi addominali, allucinazioni; 15/30 ore dopo l’ultima assunzione può presentarsi un’attività epilettica; le 24/48 ore successive comincia il Delirium Tremens (DT) che può durare dai 3 ai 4 giorni, caratterizzato da deliri bizzarri, ipertemia, tachicardia, agitazione e stato confusionale. Le convulsioni e il DT sono mortali nella maggior parte dei casi.