La parola caregiver, mutuata dall’inglese, indica tutti coloro che si prendono cura. Il termine, composto da care, “cura”, e giver, “chi dà”, sta entrando nell’uso comune in riferimento a coloro che prestano assistenza a un malato o a un anzaino, a livello sia familiare sia professionale.
Sono tanti i caregiver oggi, sempre di più, e nella maggior parte dei casi di sesso femminile: come documentato dal 46esimo Rapporto del Censis nel 70% dei casi il caregiver è donna. A ribadirlo è il Ministero della Salute, non sempre se ne rendono pienamente conto, eppure le donne italiane svolgono un ruolo di health driver nei confronti di tutti i componenti del nucleo familiare, dai più piccoli agli anziani.
Oggigiorno la situazione si sta facendo sempre più complessa. L’indice demografico in riferimento all’anno 2019 racconta che in Italia esiste una media di 173,1 anziani ogni 100 giovani. L’Istat registra che al 1 gennaio 2019 hanno compiuto 100 anni di età 14.456 residenti sul territorio italiano. Negli ultimi dieci anni, dal 2009 al 2019, i centenari da 11.000 sono diventati oltre 14.000; sono raddoppiate le persone che hanno raggiunto il traguardo dei 105 anni e oltre, passando da 472 a 1.112 con un incremento del 136%.
Anche tu hai un genitore o un parente che necessita di assistenza? Ecco alcune cose che dovresti sapere.
Tutele per i beneficiari della Legge 104
La legge del 5 febbraio 1992 numero 104, nota come Legge 104, nasce per promuovere l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili. Quali sono i soggetti aventi diritto? Rientrano nella categoria le persone considerate disabili visivi, disabili uditivi, disabili visivi ed uditivi, disabili autistici, disabili con Sindrome di Down, disabili mutilati e disabili motori.
Il primo passo per vedere riconosciuti i propri diritti è constatare lo stato di handicap. È necessario perciò sottoporsi a una visita medica presso l’ASL di riferimento. Ai sensi della Legge 104/92 una commissione mista, in cui saranno presenti diversi specialisti, valuterà caso per caso la situazione. Nel caso sia documentata l’impossibilità della persona ad essere trasportata è prevista anche la possibilità di visita domiciliare.
Una volta appurata la gravità dell’handicap potranno essere riconosciute agevolazioni a livello lavorativo e fiscale. Ricorda che se lavori e stai assistendo un familiare in situazione di gravità secondo l’art. 33 comma 3 della Legge 104/92 puoi usufruire di 3 giorni al mese di permesso dal lavoro.
Agevolazioni fiscali
Alcune delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge 104 riguardano spese sanitarie: dall’IVA agevolata al 4% a facilitazioni per l’acquisto di protesi, sussidi, strumenti tecnologici pensati anche alla trasformazione di automobili comuni in veicoli adatti al trasporto di persone con handicap.
La normativa fiscale riconosce un’agevolazione anche alle persone con patologie invalidanti, non autosufficienti, anziane o con disabilità che necessitano di assistenza e retribuiscono direttamente un collaboratore domestico.
Le agevolazioni previste dalla legge sono essenzialmente 2: la deduzione per servizi domestici e la detrazione per assistenza personale. Entrambe sono previste sia per il diretto interessato sia per il familiare che l’abbia a carico fiscale.
Nel primo caso si tratta di un’agevolazione a favore di chi si avvale di un addetto all’assistenza. La deduzione per servizi domestici è indipendente dal reddito del contribuente e prevede fino a 1549,37 euro: a essere dedotti sono unicamente i contributi previdenziali e assistenziali relativi alla retribuzione del lavoratore.
La detrazione per l’assistenza personale riguarda, invece, l’opportunità di recuperare una parte della spesa che è stata sostenuta per retribuire l’assistenza personale. Il calcolo viene effettuato in sede di denuncia dei redditi e consiste nella detrazione del 19%, calcolabile su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro, tenendo conto di un limite massimo di reddito da parte del contribuente di 40.000 euro.
È importante sapere che le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate spiegano che si considera non autosufficiente una persona che non sia in grado di effettuare le normali azioni della vita quotidiana: per esempio alimentarsi in modo autonomo, provvedere all’igiene personale o espletare le funzioni fisiologiche, oppure che necessiti di sorveglianza continuativa. In questo caso non è necessario un verbale di invalidità, come per il caso della 104, ma si considera valida la certificazione effettuata dallo specialista o dal medico di famiglia.
Promemoria
Tieni presente che dal 2020 non sono più ammessi i pagamenti in contanti: sono considerate detraibili solo le spese sostenute con pagamento tracciabile. Attenzione, ti sarà comoda una cartella dove inserire, volta per volta, tutti gli eventuali certificati medici, fatture e pagamenti.
Tutele per chi ha un familiare a carico
Quando il reddito lordo annuo risulta inferiore a 2.840,51 euro il familiare può essere dichiarato fiscalmente a carico da chi provvede al suo mantenimento. In questo caso possono essere recuperate alcune spese: per esempio quelle sanitarie, mediche e relative all’assistenza. Possono essere considerati familiari a carico figli, nipoti, genitori, suoceri, fratelli e sorelle, nonni.
A seconda della fascia di reddito del nucleo familiare l’INPS può riconoscere il diritto all’Assegno per il Nucleo Familiare, ANF. Di che cosa si tratta? L’assegno per il nucleo familiare rappresenta una prestazione economica erogato ai nuclei familiari di alcune categorie e viene calcolato in base al tipo di nucleo familiare, numero dei componenti e reddito complessivo del nucleo.
L’assegno per il nucleo familiare ai pensionati rappresenta una prestazione a sostegno del reddito delle famiglie dei titolari di pensione a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, dei Fondi speciali di previdenza, dell’Enpals che abbiano un reddito complessivo al di sotto delle fasce stabilite ogni anno per legge. Rientra in questa categoria anche l’assegno nucleo familiare per badanti e collaboratori domestici.
Si ricorda che il diritto e l’importo dell’ANF, ovvero l’assegno al nucleo familiare INPS, dipende dal numero dei componenti il nucleo familiare, dal reddito del nucleo familiare e dalla tipologia del nucleo familiare: stabilito in base alle fasce di reddito, è conteggiato a partire dal 1 giugno e ha validità fino al 30 giugno dell’anno successivo.
Le tabelle ANF vengono pubblicate ogni anno dall’INPS e sono calcolate in relazione al reddito familiare dell’anno precedente. Un patronato o il centro CAF, centri autorizzati di assistenza fiscale, potranno fornirti gratuitamente assistenza e informazioni specifiche al momento di raccolta di tutti i dati necessari per il calcolo annuale della dichiarazione dei redditi.
Tutele per i lavoratori caregiver
La legge italiana prevede un ulteriore aiuto destinato ai lavoratori che si occupano dell’assistenza a familiari. Il congedo straordinario è un periodo di assenza dal lavoro retribuito: viene concesso ai lavoratori dipendenti che assistono un familiare con disabilità grave.
È possibile richiedere fino a un massimo di 2 anni di congedo, frazionabili anche in giornate. Se sei un lavoratore dipendente privato, anche con contratto partime, puoi fare domanda all’INPS presentando la certificazione con il riconoscimento della disabilità grave.