Voglio viaggiare, fare più sesso, iscrivermi in piscina, essere efficiente e tonica e simpatica. Voglio preparare manicaretti deliziosi, fare la verticale sorridendo, spalmarmi ogni sera di crema idratante, guadagnare tanti soldi, leggere molti libri, fare pensieri intelligenti, piantare zucchine sul balcone, abitare gli spazi vuoti con grazia, avere una geniale idea imprenditoriale, perdere 4 chili mangiando cioccolato tutti i giorni, andare al cinema più spesso. Il 2024 è agli sgoccioli, il 2025 alle porte. È tempo di bilanci, ma soprattutto di progetti. Perché l’anno nuovo è un tappeto che si srotola ai nostri piedi, creta da modellare, spazio bianco da riempire. Elencare i buoni propositi per il futuro prossimo è un ambizioso esercizio di onnipotenza. Immaginarci capaci di trasformarci nella versione migliore di noi è un delirio virtuoso, ad alto rischio di fallimento.

Buoni propositi 2025: fare piazza pulita del superfluo e abbandonare le cattive abitudini

E se invece di vergare furiosamente le nostre buone intenzioni sull’agenda nuova fiammante, accumulando obiettivi iperbolici, ci concentrassimo sulla sottrazione? Lo yoga, che sarà pure un po’ fricchettone ma regala alcune imperdibili perle di saggezza, insegna che, per liberarsi definitivamente dalla sofferenza insita nella nostra natura materiale, bisogna percorrere un cammino che prevede, tra le tappe, la pratica di aparigraha, il non attaccamento. La rinascita implica l’abbandono di quello che non serve. E allora perché, invece di caricarci di buone intenzioni destinate a sfilacciarsi, non fare piazza pulita del superfluo che ci intossica? La dipendenza dai social, lo shopping compulsivo, il partner sbagliato, il fumo, il divano, i pensieri intrusivi?

I suggerimenti della life strategist Laura Sforza

C’è qualcosa di sublime nel liberarsi dei fardelli per fare spazio ad altre versioni di noi. Il compito, tuttavia, è arduo e occorre una bussola per affrontarlo con successo. «Quando si fa il bilancio di fine anno bisogna prendere in considerazione tre aspetti fondamentali» sostiene Laura Sforza, life strategist, trainer e coach. «Innanzitutto dobbiamo domandarci cosa ha funzionato nel 2024 che vogliamo portarci anche nell’anno nuovo. In seconda battuta dobbiamo valutare cosa non funziona più e possiamo lasciare andare». E il terzo aspetto fondamentale? «Occorre decidere cosa vogliamo mettere al posto di quello che abbandoniamo. Perché qualsiasi cosa a cui rinunciamo deve avere un sostituto». La mera eliminazione di abitudini dalla nostra quotidianità, secondo Sforza, è un’utopia ad alto rischio di fallimento. «Ciò che facciamo, le persone di cui ci circondiamo, le cose che ci piacciono hanno la funzione di soddisfare un bisogno, nel bene e nel male. Pertanto non è semplice rinunciarvi». Come procedere dunque?

Inizialmente dobbiamo domandarci: quale esigenza soddisfa questa cosa di cui voglio liberarmi? In quali modi alternativi posso raggiungere lo stesso scopo?

Buoni propositi 2025: troviamo alternative salutari alle cattive abitudini

La virtuosa pratica del dire basta necessita di transizioni morbide. Chiedo un caso concreto che illumini la strada. «Facciamo un esempio di fantasia: ho 30 anni, un lavoro impegnativo, sono single ed esco troppo la sera: tre volte alla settimana vado con gli amici a prendere l’aperitivo. Ma voglio cambiare stile di vita e disintossicarmi». Ho un momento di languore pensando a quella giovane donna gaudente. «A cosa serve quell’aperitivo? A rilassarsi, distrarsi, coltivare le relazioni, staccare e ritagliarsi un momento di pace» prosegue Sforza. Così, invece del nocivo aperitivo alcolico, la nostra eroina 30enne, nel 2025, potrebbe andare a fare una passeggiata al parco il sabato mattina con un’amica, applicando un’alternativa salutare a una cattiva abitudine.

È importante fare il bilancio di fine anno proiettandosi al 31 dicembre 2025

Ora che abbiamo capito il meccanismo della sostituzione, è proprio necessario fermarsi a fare il bilancio di fine anno? Sforza è convinta di sì, ma sottolinea l’importanza dell’approccio: «È utile fare un’analisi oggettiva e sincera». Per progettare il futuro occorre proiettarsi dal 31 dicembre del 2024 alla stessa data del 2025 e ragionare a ritroso: «Cosa voglio realizzare entro la fine del prossimo anno? Come fare per riuscirci? Devo pensare di mettere nel mio futuro il meglio del mio presente, trattenendo tutto il bello che già c’è e tutto ciò che funziona. Nell’analisi deve essere sempre presente anche un criterio di sostenibilità rispetto ai desideri».

Raccogliamo anche i successi e amplifichiamoli a domani

E per i fortunati, o gli illusi, che stanno bene così? Che non vogliono cambiare nulla perché già abitano il migliore dei mondi? «Esiste sempre un livello più alto. Il successo lascia indizi». Sforza consiglia dunque di raccogliere le tracce positive dell’anno trascorso per duplicarle e amplificarle domani. E adesso che abbiamo imparato come affrontare la chiusura del bilancio, non ci resta che elaborare il piano di attacco per l’anno che verrà, sommando, sottraendo, ammortizzando, in un’immaginaria partita doppia che massimizzi la nostra felicità presente e futura. Ma, in attesa del cambiamento, uso questo scampolo del 2024 per un’immersione in Instagram e Facebook e per gli ultimi acquisti compulsivi di roba inutile, ovviamente dal divano.

Proiettiamoci al 31 dicembre del 2025 e ragioniamo a ritroso: cosa vogliamo realizzare entro la fine del prossimo anno?

Smetto di fare la mamma chioccia, Giovanna, 55 anni, casalinga

«Sono sempre stata una madre super presente,ma è arrivato il momento di emanciparsi. Voglio piantarla di farmi coinvolgere dalle vicende sentimentali di mia figlia, devo mantenere maggiore distanza e convincermi che ormai, a quasi 20 anni, è grande e se la caverà da sola. In fondo si cresce anche lasciando crescere gli altri, no?».

Smetto di fare la mamma chioccia

Smetto di fumare, Elisa, 29 anni, regista

«Non è sano, ho la tosse e vorrei smettere! Di fare cosa? Di fumare erba. Inizialmente lo facevo solo ogni tanto, quando ero stressata: mi rilassava e mi conciliava il sonno la sera. Adesso, però, è diventato un rito quotidiano, non soltanto prima di andare a letto. Mi rendo conto che non mi fa bene. Piuttosto mangerò un po’ di dolci in più!».

Smetto di fumare

Smetto di guardare serie tv a raffica Isa, 34 anni, consulente aziendale

«Basta farmi fagocitare da serie tv asiatiche fino a tardissimo la sera, quando gli occhi mi si chiudono ma voglio arrivare alla fine. La mattina dopo sono distrutta e mi dico “Mai più, Isa! Ti stai facendo del male”. Ma poi ci ricasco. Nel 2025 l’imperativo sarà: a letto presto!».

smetto di guardare la tv

Smetto di usare Tinder Marta, 42 anni, insegnante

«Ho promesso a me stessa che il 1° gennaio cancellerò il mio account di Tinder: sbaglio a scegliere e incappo sempre in personaggi improbabili e in situazioni surreali. È arrivato il momento di lanciarmi nella vita vera. E, se nemmeno sul campo arrivasse l’amore, mi metterò l’anima in pace. Le relazioni sono sopravvalutate. O forse lo sono gli uomini. Magari nel 2025 mi innamorerò di una donna e avrò la conferma che siamo molto meglio!»

Smetto di fare shopping compulsivo Caterina, 46 anni, editor in una casa editrice

«Devo smettere di comprare online. Negli ultimi anni è diventata una malattia: faccio la spesa settimanale, prendo vestiti, scarpe, libri, trucchi, biancheria. Sono schiava delle offerte. Vedo una cosa carina e la compro, senza pensare. Basta! Nel 2025 devo ricominciare a frequentare i negozi veri, dove posso toccare la merce, darmi tempo per scegliere e farmi consigliare da essere umani. È una promessa».