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Per vincere le grandi sfide non serve la fortuna, ma un modo diverso di ragionare. Lo sostiene un famoso coach nel suo nuovo libro
di Cristina Sarto
19.03.2015
Come sarai tra dieci anni? Se non ti vedi diversa da come sei adesso, sappi che ha risposto come te la maggior parte dei quasi 20mila uomini e donne intervistati sul cambiamento dai ricercatori della Harvard University. Segno che la mente, anche quando gioca con la fantasia, preferisce evitare le rivoluzioni.
«Ma questo non garantisce la felicità. A maggior ragione per una generazione come la nostra, alle prese con un mondo che costringe a reinventarsi di continuo» dice Roberto Re, personal coach e autore del libro Cambiare senza paura (Mondadori).
Per prepararci ad agire in modo diverso, dunque, impariamo a mettere in pratica questi quattro step.
Gli americani lo chiamano self sabotage: «Si assume un atteggiamento pessimista davanti a un possibile successo
Gli esperti ci spiegano come riuscire ad essere felici partendo dal nostro quotidiano
Prima di tutto occorre capire di che paura si tratta. Se sono agitata per un esame all’università (paura reale), la soluzione è studiare di più. Se, invece, ho il terrore di restare da sola dopo aver chiuso una relazione, mi sembrerà di non avere via di scampo.
«In questo caso si tratta di una paura immaginaria, che alimenti tu stessa, proiettandoti nel peggiore scenario possibile e creando così un cortocircuito negativo» spiega Roberto Re. «Per interromperlo, quando rifletti su ciò che ti aspetta, sostituisci parole come “rivoluzione” o “cambiamento” con altre come “progresso” o “evoluzione”, che lasciano presagire un epilogo felice. Ti aiuta a placare l’ansia che ti rende impotente ».
Come puoi andare incontro a una novità, se sai già che getterai la spugna al primo ostacolo? «Per affrontare qualcosa di nuovo, devi imparare a fidarti di te stessa» dice Roberto Re.
«Funziona come un nuovo rapporto: lo metti alla prova poco alla volta, partendo dalle cose più banali. Cerca dunque di procedere a piccoli passi. Il tuo obiettivo è entrare in una cerchia di amici nuovi e sai già che all’inizio non ti sentirai a tuo agio? Comincia con un’occasione poco impegnativa, per esempio una serata al cinema. Chiacchierando alla fine dello spettacolo, capirai che sei all’altezza della situazione e potrai alzare l’asticella, proponendo un aperitivo o una cena».
Ti sei detta: “Sono troppo vecchia per cambiare lavoro”? «Un’affermazione come questa soffoca in partenza ogni spinta a rimetterti in gioco» dice il personal coach.
«Spesso, però, si tratta di generalizzazioni che non sono vere fino in fondo. Pensaci: magari hai visto un paio di annunci in cui cercavano candidati più giovani di te e da lì il tarlo dell’età ha cominciato a martellarti fino a diventare una convinzione. Oppure una persona che conosci ha tentato nuove strade, non ci è riuscita e a te basta questo per resistere al cambiamento e rimanere immobile».
«Per affrontare una svolta, devi usare con furbizia le due leve che caratterizzano la nostra esistenza: il piacere e il dolore» conclude Roberto Re.
«Facciamo un esempio: hai deciso di trasferirti nella città in cui vivono i tuoi genitori per conciliare più facilmente casa e lavoro. Sicuramente ti sarai soffermata sulle difficoltà (trovare una nuova casa, inserire i figli in una nuova scuola) perché ti sembra di ripartire da zero. Concentrati invece su quanto sarà piacevole e rilassante poter contare sui nonni quando fai tardi dall’ufficio: è solo da questa prospettiva che troverai l’energia per affrontare il cambiamento che ti aspetta».
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