Come ti senti? Una domanda semplicissima, ma non quanto la risposta. Sta proprio qui la base della granularità emotiva, nella differenza fra chi risponde “bene/male” e chi invece riesce a distinguere, etichettare e individuare le proprie emozioni.

Cos’è

La granularità emotiva è legata al variegato e complesso mondo delle emozioni. Alcuni di noi vivono i sentimenti e ciò che provano non solo con estrema intensità, ma anche con la consapevolezza di potergli dare un nome.

Parliamo di persone che sanno esprimere in modo preciso le emozioni provate. Ad esempio, quando sono giù di morale, non si limitano a dire che stanno male, fornendo una informazione generale, ma hanno la capacità di distinguere fra tristezza, paura, ansia, solitudine.

La granularità emotiva è proprio questo: una sorta di talento nell’esprimere e identificare le sensazioni provate. Si tratta di un’abilità che poche persone hanno e che può essere molto preziosa per affrontare la vita relazionale e la quotidianità, come pure il rapporto con se stessi.

A cosa serve

La granularità emotiva è un’abilità fondamentale per vivere una vita piena e appagante. Avere consapevolezza delle emozioni che si provano infatti è la chiave non solo per affrontarle nel modo giusto, ma anche per elaborarle e per rapportarsi agli altri.

Questa competenza infatti è strettamente legata all’intelligenza emotiva, preziosa alleata nella nostra esistenza, e all’assertività, ossia alla capacità di esprimere ciò che si sente e si desidera in modo conciso, senza mettere in campo ansia o aggressività.

Il suo livello può variare da persona a persona. C’è chi, di fronte alla domanda: “Come ti senti?”, risponde semplicemente: “Male”. Chi invece dice: “Triste”. E chi, infine, dà un nome alle sue sensazioni: “Mi sento arrabbiato e triste, ma anche un po’ ansioso e solo”. Insomma, come tutte le competenze anche la granularità emotiva può avere non solo dei livelli, ma essere allenata.

Questo perché può diventare un’arma preziosa per elaborare le emozioni, in particolare quelle negative. Quando ci sentiamo sopraffatti da sentimenti che non ci fanno stare bene, come paura, tristezza, rabbia, la prima cosa che facciamo è cercare di fuggire e di nasconderli. Al contrario, l’esperienza insegna che l’unico modo per imparare a controllare le emozioni è riuscirai a riconoscerle e a dargli un nome, assumendo una nuova consapevolezza. In sostanza, la granularità emotiva potrebbe diventare la tua chiave di volta per stare meglio in tantissime situazioni.

I benefici

Numerosi studi hanno dimostrato quanto la granularità emotiva sia essenziale per migliorare la propria salute mentale. Questa capacità permette non solo di avere consapevolezza e controllo riguardo le emozioni negative, ma anche di comprendere meglio gli altri e di “farsi capire” maggiormente.

Se da una parte capire i sentimenti permette di trovarne le cause, dall’altra questa abilità può trasferirsi anche in chi si ha di fronte, migliorando la comunicazione interpersonale e la comprensione delle persone. Chi ha un alto livello di granularità emotiva riesce a cogliere le emozioni dalle espressioni facciali e ad agire di conseguenza.

L’importanza di riconoscere le emozioni

Riconoscere e definire le emozioni può essere – soprattutto per alcune persone – molto complesso. Ma cosa sono le emozioni? Il termine deriva dal latino “emovere”, che significa “muovere”. In sostanza dunque le emozioni sono considerate come un cambiamento rispetto allo stato di un individuo. Una sensazione che provoca dei cambiamenti non solo al livello psicologico, ma anche fisico, mutando alcuni parametri come il battito cardiaco oppure la respirazione.

Ogni persona interpreta e legge le proprie emozioni in modo differente in base alle esperienze passate, ma anche all’educazione e al carattere. Se i sentimenti positivi ci aiutano a rafforzare l’autostima e ci fanno stare bene, quelli negativi risultano particolarmente fastidiosi. In quest’ultimo caso però può essere utile identificare le emozioni e comprenderne di conseguenza le cause, per poter risolvere il problema alla radice. Trasformando qualcosa di dannoso in una risorsa per crescere, migliorare e stare meglio.

Non a caso spesso si parla di alfabetizzazione delle emozioni, ossia della necessità nell’educazione dei bambini di fornire gli strumenti per comprendere cosa si prova nelle varie fasi della crescita. Un modo per formare degli adulti che sapranno affrontare diversamente la vita, consapevoli di poter gestire e controllare qualsiasi sentimento.

Come coltivarla

La granularità emotiva non è qualcosa che ci viene fornito alla nascita, ma una competenza che va sviluppata. Una capacità che tutti dovrebbero allenare e di cui prendersi cura per accrescere il rapporto con se stessi e con il resto del mondo al meglio.

Se desideri coltivare la granularità emotiva inizia ad allenarti, analizzando quello che provi ed esprimendolo ad alta voce. Ad esempio, se un giorno ti senti giù al lavoro, fermati un attimo, respira, ed esamina quello che senti. Chiediti prima di tutto cos’è nello specifico la sensazione negativa che stai sentendo. Sei nervosa? Agitata? Arrabbiata? Triste? Una volta che avrai dato un nome all’emozione prova ad andare più a fondo, chiedendoti cosa l’abbia provocata. La frase di un collega? Il commento del capo? Quella mail urgente? Solo dopo aver “scomposto” le emozioni riuscirai in qualche modo a disinnescarle. Provare per credere!