Come imparare a gestire le aspettative
Lo conosci da poco, siete usciti insieme, tutto va a meraviglia e improvvisamente non puoi fare a meno di immaginare come sarà la vostra vita insieme: nello specchio dei tuoi desideri c’è un’altra te con velo da sposa, prole al seguito e un’auto familiare pronta per la vostra nuova vita. Poco importa se lo conosci ancora molto poco.
È successo lo stesso all’ultimo colloquio di lavoro; sembrava il posto perfetto per te e la chiacchierata con quello che sarebbe diventato il tuo capo era molto convincente, ci hai subito puntato perché era (o sembrava?) quello che stavi aspettando da tanto. Il problema è proprio questo. Quante volte con la mente ti capita di correre troppo?
Quel luogo interiore dove rimani disponibile verso ogni possibilità.
Quel presente dove non ci sono più definizioni, esigenze e giudizi.
Laddove ogni intenzione diventa subito realtà.
Daniel Lumera
L’aspettativa uccide il presente
Non è facile, perché la mente corre. Soprattutto quando sta iniziando qualcosa di bello spesso non riusciamo a fare proprio a meno di lanciare il sasso più in là. Il pensiero di come sarà gioca con la nostra immaginazione e solletica il desiderio. Accade a tutti di fantasticare; perdersi con la testa fra le nuvole e costruire castelli in aria. Ma il problema sorge quando le nostre fantasie prendono il sopravvento finendo per occupare tutto il tempo e lo spazio della mente. Le conseguenze possono essere molto pericolose.
Quando nutriamo aspettative verso qualcuno o qualcosa immediatamente ci comportiamo in modo diverso, ci hai mai fatto caso? All’improvviso quello che dici e le tue azioni non hanno più la stessa naturalezza: succede perché smettiamo di essere gratuiti. Dentro il computer della nostra mente si è azionato un programma nascosto e noi, consciamente o a livello inconscio, cerchiamo di forzare le cose in vista della loro realizzazione. È possibile disinnescare la nostra testa? Sì, ma avrai bisogno di allenarti. È un po’ come cambiare strada: abbiamo bisogno di interrompere l’abitudine mentale e volgere lo sguardo verso nuove direzioni.
Aspettative in famiglia: i ricordi della tua infanzia
Chi è stato davvero importante per te nella vita? Come venivi trattata in famiglia e dai tuoi genitori? Qual è stato il rapporto con la scuola? Prenditi qualche giorno per riflettere e prova ad ascoltare la voce del tuo cuore. A volte dietro le aspettative troppo alte verso gli altri si nasconde una grande fame di amore. Chi vive di aspettative spesso è abituato a sentirsi sotto pressione fin da piccolo. I tuoi genitori che tipo di aspettative avevano verso di te e nei confronti delle cose importanti per la sopravvivenza? Non possiamo cambiare la nostra storia, ma possiamo osservare da dove veniamo. Sarà un modo per individuare meccanismi che utilizzi da anni senza rendertene nemmeno conto
La persona che hai davanti potrebbe diventare la tua migliore amica o il fidanzato giusto… Oppure no. Ma anche nel caso in cui lo diventasse sappi che non sarà il principe azzurro che immaginavi da bambina. Le immagini della nostra mente sono proiezioni dei valori che abbiamo assorbito, un mix letale di desideri e falsi bisogni: con più convinzione le abbiamo coltivate per anni, maggiore sarà la fatica per estirpare le loro forti radici. Eppure dovrai farlo, altrimenti rischi di investire sui rapporti sbagliati o rimanere intrappolata dalla bolla creata dalle tue proiezioni. Risulta molto difficile vivere accanto a chi si fa molte aspettative, perché il senso di giudizio sta sempre lì in agguato, come una spada di Damocle, e spesso si finisce per soccombere a un ruolo troppo pesante da portare. Così vanno a rotoli in fretta relazioni e rapporti, affettivi e di lavoro, schiacciati dal dover essere. Ogni persona è quello che è, tu compresa. Accettalo e vivrai con più leggerezza.
Trova il tuo centro e rimani lì
Quali sono i miei bisogni? Rispondere con sincerità a questo interrogativo è l’unico modo per essere fedeli a se stessi e non accontentarsi. Definire in modo sincero e autentico i tuoi bisogni, quello che sei e che cerchi, ti porta dritto al centro di te stessa, senza se e senza ma. Inutile giustificare gli altri, aspettare che agiscano e sperare possano corrispondere gli intimi bisogni del cuore: impara a farlo tu.
Inizia a nutrire te stessa senza aspettare che lo facciano gli altri. Prenditi cura di te, amati.. un po’ di più. E impara a prendere una sana distanza, fisica ed emotiva, dalle persone e dalle situazioni che sono lontane da ciò che senti. Nutrire l’aspettativa è mettere nelle mani degli altri le nostra felicità: è tempo di riprendere fra le mani un potere che è solo nostro. Sei tu la persona che può fare la differenza, regala a te stessa la felicità che meriti: costruiscila giorno per giorno, innaffiala con ispirazione.
Non sforzarti tanto, le cose migliori accadono quando meno te lo aspetti
ìabriel García Márquez
Vivi il momento
Quando iniziamo a vivere nel tuo centro scopriamo che gli altri… vanno benissimo come sono! Non devono più corrispondere ai nostri bisogni. Improvvisamente scoprirai che la pressione si alleggerisce, il senso di controllo diminuisce. Certo, continueremo ad arrabbiarci, gioire, sperare, lasciarci rapire dal vortice delle emozioni, ma sapendo che gli altri non sono possono essere l’ago della nostra bussola interna. Chi ami partecipa della tua vita emotiva ma non può arrivare a definirla.
Ti accorgi che la tua mente corre di nuovo al domani? Fermala. con gentilezza Stop! Formula un pensiero differente, muoviti… Con il corpo e con la mente. Allenati a vivere nel momento presente, al centro di te stessa e ricorda di dire grazie dal profondo alle persone e alla vita. Nel bene e nel male gli altri, così come sono, ti stanno insegnando una lezione da cui puoi sempre imparare qualcosa. Vale anche sul lavoro: non considerare l’inizio di un nuovo progetto come fosse per sempre. Potresti essere proprio tu a voler cambiare strada.