Il senso di colpa
Il senso di colpa prende alla gola e allo stomaco, ci fa sbandare e annaspare. Colpisce al cuore con l’ansia, il morso terribile di un dolore che non si placa e agisce in maniera silenziosa, sotterranea, segreta. Eppure, chi di noi ne è esente? Ci scontriamo con i sensi di colpa perché in gioco ci sono le aspettative, i desideri, gli sbagli. Ogni esistenza, necessariamente, è destinata a attraversare le emozioni che tutto questo porta con sé.
Avere a che fare con il senso di colpa implica un doppio lavoro. Sì, perché da una parte esiste il senso di colpa verso ciò che abbiamo fatto o vissuto, per esempio una certa azione o una decisione presa in un periodo della nostra vita possono continuare a macerare, tormentando cuore e mente per anni. Poi c’è il senso di colpa, invece, che viene dagli altri. Riguarda i nostri rapporti profondi perché di solito scatta proprio con chi è più intimo, altrimenti non riuscirebbe a fare leva sui nostri sentimenti. Come imparare a gestire, quindi, le persone che ci fanno sempre sentire in colpa?
Esercizio: pensa in quali situazioni ti senti in colpa
Prima di pensare a una strategia utile per venire a patti con i sensi di colpa è essenziale… smascherarli! Sì, non è affatto scontato riuscire a dare un nome alle emozioni che proviamo. Di frequente, le viviamo in maniera silente, ma il corpo le segnale con tanti piccoli messaggi. Accade tutte le volte che in fondo alla pancia sentiamo un fastidio che “non sappiamo spiegarci”, o quando ci arrabbiamo apparentemente senza motivo, o ci troviamo in lacrime senza un perché. Per imparare a dare nome alle tue emozioni hai bisogno di iniziare a raccontarti quello che vivi in maniera autentica e per farlo il primo passo è entrare in connessione con il tuo “come ti senti”. Prenditi due minuti, chudi gli occhi e prova a pensare al senso di fastidio connesso al senso di colpa: in quale situazioni emerge?
Il senso di colpa a volte ci mette anni prima di venire allo scoperto. Accade perché spesso siamo (troppo) leali con chi amiamo: figli, genitori, partner, o le persone da cui aspettiamo un riconoscimento. Per esempio nell’ambito lavorativo, gli altri possono nutrire idee o aspettative che in realtà non coincidono affatto con ciò che noi sentiamo di aver bisogno per noi stessi e per la nostra vita di quel momento. Tuttavia, non sempre siamo disposti e pronti a confessare a noi stessi le nostre necessità autentiche. Dentro non abbiamo il coraggio di opporci: non vogliamo deluderli, procurare un dolore o far loro scoprire che siamo diversi rispetto alla persona che avevano immaginato.
Esercizio: quali sono le persone che hai più paura di deludere?
Dove ti trovavi l’ultima volta in cui ti sei sentita in colpa? Lascia salire a gala a tutte le situazioni in cui il senso di colpa affiora, poi aggiungi dettagli. Con tutta probabilità scoprirai una serie di situazioni che tendono a ripetersi ciclicamente. Lì dentro abita la tua vulnerabilità più tenera, lì ci sono probabilmente alcune delle situazioni e persone più importanti della tua vita, ecco perché per imparare a gestire chi ci fa sentire in colpa c’è bisogno di riconoscere i nostri sentimenti profondi. Il passo successivo sarà smettere di dare ossigeno ai meccanismi della manipolazione.
Ora che hai individuato le situazioni in cui tendi a sentirti in colpa è il momento di riflettere sulle relazioni della tua vita. Dietro al senso di colpa c’è un tentativo di manipolazione, ma non è detto che l’altra persona agisca consapevolmente. Può accadere a ognuno di noi: il bene che vogliamo e ciò che genuinamente desideriamo per le persone a cui teniamo di più, dagli amici al partner o i figli, si carica di aspettative e desideri che per l’altro possono diventare limitanti. L’allenamento a liberarti dai tuoi sensi di colpa per realizzarsi deve diventare un esercizio di libertà anche sull’altro: rifletti sulle situazioni in cui è un tuo comportamento o una tua convinzione a generare una visione potenzialmente limitante per l’altro e diventerai più sensibile. Liberando gli altri dal senso di colpa libererai anche te stessa.
Affronta il senso di colpa
Sul lavoro – Dai colleghi al capo, spesso il sentimento di colpa è legato a una persona da cui desideriamo approvazione e riconoscimento. Come arginare un superiore che la spunta su ferie, innumerevoli ore di straordinario o lavoro extra facendo leva sul senso di colpa? Non è facile, perché il senso di colpa agisce su una componente irrazionale. In qualche modo ci sentiamo sempre mancanti, crediamo di poter fare meglio o di più: è proprio di questo che si nutre il senso di colpa, la tendenza a guardare verso il passato, rimuginare e autocondannarsi. Sì, ovviamente con il senno di poi c’è sempre qualcosa che avremmo potuto fare meglio o in modo differente, ma la vita non è esattamente questo? Solo grazie all’esperienza impariamo e l’esperienza implica gli sbagli perché l’errore dona valore aggiunto, saggezza, comprensione dei fatti.
Esercizio: che cosa hai imparato grazie a un certo errore?
In una situazione come quella dell’ambiente lavorativo ciò che puoi fare è riportare il tuo focus sul lato razionale e spostarti dalla pancia alla testa. Una situazione frequente riguarda il numero di ore che passiamo sul posto di lavoro. Se salti la pausa pranzo e mangiare con un panino direttamente lì dove sei è diventato un’abitudine.. forse a sbrigare tutto il lavoro servirebbe una persona in più. Non credi? Gestire il lavoro extra dovrebbe essere un’emergenza, quindi nessuno dovrebbe farti sentire in colpa se te ne vai all’ora in cui lo prevede il tuo contratto o se spegni il computer nonostante una certa pratica sia ancora a metà. O meglio, TU non dovresti sentirti in colpa quando sai di aver lavorato bene e di agire secondo i tuoi diritti. Ecco un’altra questione da imparare quando impariamo a lavorare sul senso di colpa: non possiamo cambiare gli altri, ciò che possiamo cambiare è come noi viviamo le cose. Il cambiamento riguarda solo te.
In famiglia – Partner, figli, genitori: ognuno ha un’idea di ciò che vorrebbe da te. Tu, invece, cosa vuoi da te stessa e dalla tua vita? Una questione relativa ai sensi di colpa è che possiamo imparare a ridimensionarli. Eliminare i sensi di colpa non avviene all’improvviso: in un certo senso abbiamo bisogno di abitarli e allenarci a ridurre il loro impatto, minimizzarli.
Questo accade quando iniziamo a dare più valore a ciò che desideriamo noi. I tuoi sogni contano: contano moltissimo e non c’è persona al mondo che ti possa convincere del contrario. Tu PUOI investire su te stessa, oppure puoi decidere di dare più credito agli altri. A chi deciderai di dare peso oggi, a te o agli altri? È una scelta: non sempre semplice, ma di fatto si tratta di una tua decisione.
Esercizio: qual è un desiderio inconfessabile che non hai detto nemmeno a te stessa?
Quelli che si offendono a volte sono amici, in altri casi familiari: sta di fatto che la categoria è varia (e vasta!). Hai mai ragionato sul fatto che anche la tendenza a essere suscettibile e permaloso è in grado di trasformarsi in uno delle peggiori modalità di manipolazione? Di fronte a queste persone ci si sente immediatamente in colpa e ci si scusa a ripetizione senza nemmeno sapere bene perché. A volte si fa leva sul senso di colpa volutamente, altre volte accade inconsapevolmente. Uno dei problemi alla base è l’incapacità a gestire la differenza di opinione e vedute. Sembra semplice, vero? La difficoltà è che difficilmente l’altro sa mettersi in discussione o accogliere un feedback. Dipenderà da te riuscire a evadere da questa trappola.
La prossima volta che ti sentirai in colpa prova a allearti con le tue emozioni e farle uscire allo scoperto. Come? Per esempio, nominandole. Immagina la scena: ti trovi di fronte al capo che ti chiede per l’ennesima volta qualcosa a cui ti viene difficile dire no oppure in casa con tua madre che ti ripete ancora una volta quanto la deluderai facendo o no una certa cosa. Adesso prendi un respiro di pancia, senti tutte le tue emozioni e guarda chi hai di fronte negli occhi: “Mi sento in colpa. Mi piacerebbe poterti accontentare, ma in questo momento non posso”. Quello che mi dice la voce delle mie necessità autentiche in questo momento è un’altra: è questo ciò che non riusciamo a confessare agli altri (e nemmeno a noi a stessi!). A voce alta, prova a dirlo e ripetertelo: le parole giuste da dire sarai tu a trovarle. Intanto, una volta nominate a voce le tue emozioni non avranno più la potenza di un mostro divorante e il senso di colpa, come un’ombra al sole, svanirà lentamente. Perché tutti commettiamo errori: facciamo ciò che possiamo e questo né ci salva né può condannarci.