L’importanza di assumersi la responsabilità della propria vita
L’attitudine a colpevolizzare gli altri è un circolo vizioso: un atto di accusa verso il mondo che alla lunga si ritorce contro noi stessi. Il motivo è che la ricerca di un colpevole nella maggior parte dei casi ci porta lontano da ciò che risulta il vero fattore fondamentale alla base del cambiamento: sulla strada verso la ricerca della felicità è essenziale la capacità di prendere la responsabilità di se stessi e della propria vita.
Celebra i tuoi errori e i fallimenti
Assumersi la responsabilità non significa finire perennemente schiacciati dal senso di colpa o vivere puntandosi il dito contro, anzi al contrario è un processo di consapevolezza felice in cui iniziare a… smettere di puntare il dito. Sia contro il mondo, sia contro se stessi.
Facciamo errori, sì. E continueremo a farne. Accadranno ancora contrattempi, incidenti di percorso, inciampi e ostacoli, ma tutto questo fa parte della vita e non facciamo mai caso al fatto che è proprio grazie ai nostri errori se siamo qui. Sbagliare, cadere e rialzarci ci dona la lezione più grande. Tutto sta nella nostra capacità di vedere dentro una strada sbagliata l’occasione per esplorare una possibilità che non avevamo visto e imparare qualcosa di nuovo.
Responsabilità, un’attitudine di vita
Epitteto
Hai sbattuto contro l’angolo del tavolo o sei inciampato? “Brutto, cattivo” si dice ai bambini con una frase banale apparentemente innocente. No, non sono il tavolo o la strada da ammonire come cattivi. Sei tu a essere scivolato o aver perso l’equilibrio.
Va bene così, sei caduto: adesso puoi rialzarti, dovremmo dire ai più piccoli con un sorriso. La consapevolezza della responsabilità delle proprie azioni dovrebbe nascere nell’infanzia, ma ogni giorno possiamo addestrarci a farne un’ispirazione perché è un esercizio che nasce dalle piccole cose e insegna un’attitudine per la vita.
Chi è il colpevole oggi?
“Per colpa tua, io…”: si parte dalle piccole cose come un semaforo rosso per arrivare alle scelte di vita più importanti. Attenzione, a denunciare la tendenza a cercare un colpevole è anche il nostro modo di esprimerci. Secondo i principi della comunicazione non violenta possiamo imparare un nuovo modo di comunicare, più empatico e collaborativo, iniziando da piccoli cambiamenti nel vocabolario quotidiano. Il passo fondamentale è puntare l’attenzione verso se stessi anziché gli altri. Ovvero? Per esempio, invece di “mi hai fatto” prova a dire “quando tu fai… io mi sento…”: è un modo per iniziare a esprimere le proprie emozioni e implicitamente contiene una grande rivoluzione.
Quando diciamo “tu” ci limitiamo a subire passivamente l’azione degli altri: smettere di puntare il dito significa che al di là delle azioni altrui possiamo sempre scegliere la reazione che desideriamo avere, è questo che fa la differenza nella nostra libertà. Essere consapevoli della propria responsabilità è sapere che non possiamo cambiare come si comporta il resto del mondo, ma possiamo sempre decidere come vogliamo vivere noi.
No ai sensi di colpa
Shannon L. Adler
La vita… è molto più del tuo controllo: accetta questo semplice fatto e le tue giornate prenderanno una piega diversa. L’origine della parola “responsabilità” è nel verbo latino re-spondère, “promettere, impegnarsi, di nuovo”. La nostra capacità di risposta in un certo senso viene proprio da qui: non tanto prevedere, bensì restare all’erta, esercitare l’attenzione e osservare ciò che accade. Ecco il senso autentico della responsabilità che può fare la differenza nella nostra giornata. Pensare al colpevole non porta a nulla, perché è un modo per cercare di alleggerirsi la coscienza spostando l’attenzione da sé al mondo. Ma quando trasferiamo la responsabilità da noi stessi agli altri inevitabilmente la perdiamo. E così facendo perdiamo potere: la capacità di agire e incidere nella nostra vita.
Smettere di cercare il colpevole ha una conseguenza preziosa, perché sposta la nostra mente su un altro piano, quello dei fatti, delle azioni concrete. La domanda a cui rispondiamo inconsciamente è: come posso fare? Inizia a usare questo interrogativo consapevolmente ogni volta che ti trovi di fronte a un ostacolo. Diventerà un mantra capace di ispirarti azioni positive e soluzioni creative.