Prima o poi tocca a tutti fare i conti col raffreddore , che riesce a fare breccia nel nostro sistema immunitario portando mal di gola, naso chiuso e tosse.
Sapevi che in realtà si tratta di un’infiammazione delle vie respiratorie superiori causata da un virus specifico, il rhinovirus, che si diffonde attraverso l’aria, moltiplicandosi nelle mucose nasali? Di solito, infatti, lo si confonde con altri tipi di malattie virali , come l’influenza, perché dà dei sintomi simili, anche se tendenzialmente meno gravi.
Come riconoscerlo, quindi, e come fare a superarlo indenni ?
Il raffreddore si prende attraverso un contagio virale. Ciò significa che basta stare a contatto con una persona che lo abbia contratto per essere a rischio. Il virus viene trasportato dalle particelle d’acqua che si trovano nell’aria e che produciamo anche con la normale respirazione. Ma non solo, perché a causa della tendenza a coprirsi la bocca quando si starnuta o tossisce, queste stesse particelle si poggiano sulle mani e di conseguenza su qualsiasi altra cosa tocchiamo dopo. Il momento di picco, in cui una persona è altamente contagiosa, dura tre giorni.
Essendo facilmente contagiabile, non esiste un modo assoluto per evitare di ammalarsi, se non quello poco praticabile di isolarsi dal mondo. Anche i vari integratori di vitamine e sali minerali hanno ben poco successo nel tanto conclamato effetto di aumentare le difese immunitarie. In questo senso, però, qualche miglioramento, seppur debole, lo hanno apportato i probiotici, presenti in diversi yogurt da bere.
Da un punto di vista biologico i bambini sono i migliori alleati del virus. Questo perché da piccoli il sistema immunitario non è ancora talmente sviluppato da avere memoria di determinate malattie e dunque non reagisce con prontezza alle infezioni, anche se già prese. Questo spiega perché nell’arco di un anno i bambini possano prendere il raffreddore più e più volte. Inoltre, la loro tendenza a toccare qualsiasi cosa e a mettersi le mani e gli oggetti in bocca ne fa dei veri e propri killer.
È credenza comune che il raffreddore sia causato dal freddo. Questo perché, di solito, ci si ammala più facilmente in autunno e in inverno rispetto alle altre stagioni. In realtà, però, non esistono studi che dimostrino un legame tra il virus e le basse temperature. Piuttosto si indaga da tempo sugli effetti del freddo sull’organismo umano, come la riduzione delle difese immunitarie, per esempio. Una delle maggiori cause di contagio, però, rimane sempre il contatto. Se si pensa che in inverno si tende a stare più tempo al chiuso, vicino ad altre persone, è presto spiegato il perché ci si ammali di più durante queste stagioni. Il consiglio, quindi, è quello di soffrire un po’ più il freddo facendo cambiare spesso l’aria agli ambienti comuni.
Diversamente da quanto si creda, non esiste alcuna cura contro il raffreddore. I medicinali in circolazione servono solo a ridurre temporaneamente i sintomi, quali naso chiuso e mal di gola, ma non hanno un effetto curativo. In genere l’organismo ha bisogno di un paio di giorni perché si attivino le difese immunitarie. Meglio quindi rassegnarsi e prendersi qualche giorno di riposo, per sé e per evitare di contagiare gli altri.
L’unica cosa da fare quando ci si ammala di raffreddore è stare a riposo e bere molta acqua o tisane per reidratare l’organismo durante la sua lotta contro il virus. È normale, poi, che alcuni sintomi si trascinino più a lungo perché le vie respiratorie possono impiegare alcuni giorni per riprendersi totalmente dall’infiammazione.
Non esiste nessun vaccino contro il raffreddore, per il semplice fatto che i virus che lo causano sono una miriade e mutano di continuo, per cui sarebbe impossibile creare un vaccino specifico. Per questo siamo soggetti ogni anno al contagio. Al contrario, invece, ci si può vaccinare per l’influenza stagionale. Questa pratica è consigliabile soprattutto per bambini, anziani e persone a rischio.