Sarà capitato a tutte noi di conoscere dei bugiardi e percepire esattamente il momento in cui, siamo sicure, ci stanno dicendo una menzogna. Tuttavia la percezione non è un’evidenza e questo rende difficile lo smascheramento del “Pinocchio” di fronte a noi.
Servono quindi “prove oggettive” della menzogna che il nostro corpo rivela solo ai più attenti osservatori. Sembra scontato ma non lo è, poiché spesso guardiamo senza vedere veramente; come diceva Sherlock Holmes al suo assistente Watson: “Lei vede sig. Watson, ma non osserva!”.
Prima di analizzare i segnali collegati alla menzogna, potrebbe essere utile comprendere perché le persone mentono, in determinate occasioni; in alcuni casi le bugie non sono dette a fin di male ma con obiettivi positivi. Facciamo attenzione a non confondere le bugie “bianche” con quelle pericolose, volte alla manipolazione o a ferirci.
Perché si mente?
Le bugie nascono per cinque principali motivazioni:
1. Per ottenere stima: mentire per aumentare i propri pregi o diminuire le lacune;
2. Per affetto: le bugie a volte facilitano le relazioni e preservano da reazioni non volute o sofferenze;
3. Per comodità: le bugie ci aiutano a semplificare i discorsi, omettendo dettagli che richiederebbero descrizioni talvolta scomode;
4. Per tornaconto personale o tutela: le bugie sono mirate all’ottenimento di un obiettivo o tornaconto personale;
5. Per il piacere di farlo: in questo caso, la menzogna è uno stato cronico.
In questo ultimo caso, che non approfondiremo in questo articolo, si ha a che fare con il classico bugiardo patologico, che vive lo stato di menzogna in forma cronica. Si ha a che fare con un vero e proprio disagio psicologico, più facilmente identificabile nelle persone che si frequentano abitualmente nella propria quotidianità.
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Smascherare una bugia: il linguaggio del corpo
Se abbiamo di fronte la persona che sospettiamo ci stia mentendo, ci sono alcuni indicatori utili da osservare.
Innanzitutto occorre sapere che è più facile smascherare il bugiardo nella comunicazione vis-à-vis perché è “in diretta” e non ha molto tempo per elaborare una verità sufficientemente credibile ed articolata. Se avete la fortuna di avere di fronte una persona con gli occhi chiari, noterete che (mantenendo la stessa esposizione alla luce), le pupille possono dilatarsi o restringersi. Questa seconda reazione è frequente in chi mente.
Gli occhi possono fornire un ulteriore indicatore nella frequenza del battito palpebrale: quando mentiamo, battiamo con maggiore frequenza le palpebre, fateci caso!
Le mani di chi mente rivelano tensione e pertanto potremmo osservare che il nostro “Pinocchio” si gratta ripetutamente il naso, nasconde le mani o tende a coprirsi la bocca.
Ultimo macro-indicatore è legato ai dettagli del racconto e alla velocità dell’eloquio: chi mente ha bisogno di chiudere velocemente la partita per evitare di fornire dettagli contrastanti ed essere smascherato. Attenzione quindi alla parlata troppo veloce, ai lapsus freudiani e ai borbottii confusi.
Come capire se una persona mente in chat o al telefono
Al telefono, dobbiamo ascoltare se il tono di voce si affievolisce oppure se diventa immotivatamente agitato (segnali di stress) e alla velocità che abbiamo sopra descritto.
La velocità di risposta, che vale anche per gli scambi scritti via mail o sms, potrebbe essere un altro indicatore poiché, per elaborare la giusta menzogna, il nostro interlocutore potrebbe aver bisogno di tempo.
Tendenzialmente le bugie messe per iscritto sono molto più rischiose perché si ha la possibilità di mantenere lo scambio e cogliere eventuali incongruenze. Per questo, la bugia va pensata e richiede una maggiore elaborazione.
Un trucco per smascherare la bugia è chiedere dettagli rispetto all’argomentazione “sospetta”. Chi mente non vuole rischiare di fornire troppi elementi e generalmente tende ad essere vago. La richiesta di dettagli è un’utile cartina tornasole. I più esperti possono anche fare domande a ritroso, spingendo il bugiardo a dei flash back: questo di solito li porta a fornire dettagli in contrasto con quanto già detto.
Come affrontare un bugiardo
In generale, cerchiamo di mantenere la calma e di mostrarci superiori rispetto al nostro interlocutore bugiardo.
Le donne, quando vogliono, sono brave a fornire vie di fuga e a dare possibilità di scampo. L’eleganza di una seconda possibilità non comunica debolezza o incapacità di giudizio, ma grande apertura e forza interiore.