Mi chiamo Simona ho 28 anni e convivo da tre anni con un uomo di 43 che ha due figli maschi di 21 e 12 . Il figlio di 21 anni abita in casa con noi e studia all'università, quello di 12 è in affidamento alla madre a seguito della separazione ma è molto spesso a casa nostra quasi tutti i giorni. La convivenza è avvenuta pochi mesi dopo che la madre è andata a vivere in un altro appartamento.
Con il mio compagno il rapporto di coppia ha subito una variazione totale. Avendo sempre i ragazzi in casa non eravamo/siamo mai liberi di fare nulla. Comunque abbiamo dato meno peso al nostro rapporto per concentrarci sui ragazzi per stare bene tutti insieme. Fin da subito il piccolo si è rivelato essere un bambino con molti problemi di comunicazione ma non è mai stato aggressivo anzi, piuttosto isolato .
E' sempre stato molto freddo nei miei confronti tanto è vero che ancora oggi non riusciamo ad avere un dialogo costante e sereno. Con il grande pensavamo che sarebbe stato più semplice essendo più adulto invece si è rivelato aggressivo e ribelle, a volte violento. Si prende gioco della casa lasciandola in condizioni terribili a livello di sporcizia e disordine sia nella sua stanza che negli spazi condivisi. Ho cercato di far capire che era un disagio per me (ha fatto altrettanto il padre) subire questo comportamento ma non è mai cambiato nulla.
All'inizio con lui parlavo di molte cose e avevamo un dialogo, tentavo dunque di andare oltre i suoi comportamenti disdicevoli ma pochi mesi fa', all'ennesima richiesta di mettere in ordine le sue cose mi ha riempito di insulti e grida. Io per educazione non riesco a rispondere allo stesso modo quindi ho reagito non parlandogli più in nessun modo.
E' aggressivo e violento anche nei confronti del mio compagno e lo insulta con parole orribili. Anche loro due non si parlano più. Vista la situazione tesissima in casa ho intenzione di cercare una nuova sistemazione perché penso sia per via della mia presenza che si comportino così. A seguito della mia discussione con il più grande la sporcizia e il disordine sono aumentati.
Vorrei sapere se secondo lei la mia decisione di allontanarmi al più presto è la cosa migliore da fare considerando che non c'è la possibilità di sederci tutti e 4 a parlarne perché il grande diventa aggressivo e violento e va via sbattendo le porte. Posso aggiungere che un peggioramento nei suoi comportamenti l'abbiamo notato da quando ha riallacciato i rapporti con la madre con la quale aveva vissuto una vita di scontri e insulti. Ora la frequenta ogni giorno.
Simona (nome di fantasia scelto dalla redazione)
INCINTA ALL'OTTAVO MESE E IN CRISI MATRIMONIALE, COSA FARE?
Gentile Simona,
ho letto la sua lettera ricca di particolari e credo sia importante che lei faccia un passo indietro nei riguardi di questi due ragazzi, e non perché lei non sia stata capace di affrontare la situazione sino ad ora, né perché non abbia nei loro confronti a cuore la loro condizione (è lei a chiedere aiuto attraverso questa mail e dunque è ovvio che sia preoccupata), ma perché credo che non possa solo lei rappresentare il vero problema . Forse non è riuscita ancora a trovare una forma di comunicazione efficace con un adolescente ribelle (impresa spesso ardua), ma certamente non risolverà nulla andandosene via…non è lei il problema, a quanto può sembrare da quello che mi scrive… ed è molto più probabile che sia la separazione tra madre e padre (forse non ancora accettata dai ragazzi), nonché i rapporti con entrambi i genitori a dover essere migliorati per il bene di tutti! Mi domandavo: perché il secondo figlio del suo compagno è sempre da voi? E perché il primo ha scelto (?) di stare da voi? Cosa accade tra figli e madre e come sta affrontando tutto questo il loro padre, nonché suo compagno? Se parlare in casa, tra di voi, risulta pressocchè impossibile, fissate un colloquio di terapia familiare che possa mettere in luce i problemi che sono a monte, colloquio aperto a tutti coloro che si sentiranno pronti e decisi a farsi aiutare! Auguri