Sono passati solo pochi giorni da quando, nel popolare programma tv “LeIene”, è stata raccontata la storia di Sara Zanin, 24 anni, dieci dei quali passati a combattere contro l’anoressia (LEGGI). Una vicenda dal risvolto tragico, visto che la ragazza si è suicidata, ma che almeno ha riacceso i fari sul problema.
Alcuni potranno obiettare che ultimamente la moda sta tentando di rilanciare le forme generose: la riscossa delle curvy – celebrata anche da Vogue – oggi è infatti una realtà. Però, nonostante questo, non c’è donna che ogni giorno non pensi con scontentezza al proprio fisico, affidandosi a palestra e a diete miracolose per snellire, tonificare, dimagrire. Purtroppo però, non è una dieta di troppo il problema che affrontiamo oggi: si chiama invece “thininspiration” ed è l’ultima mania psicofisica che ha già fatto scattare l’allarme tra dietologi e nutrizionisti.
Il termine (da “thin”,magro e “inspiration”, inspirazione) indica il fenomeno che ha preso piede sul web (1.920.000 risultati su Google) e sui social network in cui gli utenti vengono esortati alla “magrezza a tutti i costi”. La Thinspo nasce come “superamento” del concetto di anoressia mentale per fare una correlazione “positiva” con le scelte sane e salutari di un buon regime alimentare. Di fatto però trova il suo capo nei siti e blog “pro-Ana”, quelli che istigano all’anoressia. Navigando in rete ci si imbatte facilmente in blog e siti in cui le adolescenti (ma non solo) si auto-incoraggiano alla magrezza assoluta. «Se non sei magra non sei attraente ed essere magri è più importante che essere sani», si legge nel “decalogo pro-Ana”, dove ragazze disturbate confrontano i loro pasti (o meglio, digiuni), instigandosi a perdere più peso nel minor tempo possibile.
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Ma per questi blog non si può far nulla? “La polizia ha le mani legate – confessa un funzionario di Polizia postale – Ogni tanto riusciamo a oscurarne qualcuno, ma poi rispuntano come funghi velenosi. Non possiamo far nulla, manca una normativa a riguardo». Proprio così, perché mentre negli Usa ci pensa il Primo emendamento e in Francia è stata varata una legge che ha trasformato (al pari della pedopornografia) in un reato penale la pubblicazione di siti pro-Ana, in Italia le bozze di legge per dare alla Polizia postale la facoltà di agire si arenano costantemente in Parlamento. Un poblema da non sottovalutare questo dal momento che, secondo una ricerca pubblicata sull’International journal of eating disorders e da Usa Today, il 13 per cento delle donne che ha superato la mezza età e oltre il 41 per cento del campione intervistato ha dichiarato di controllare il proprio peso ogni giorno o di aver seguito più di una dieta negli ultimi 5 anni.
Ragazze, fate attenzione! Non cadete in queste trappole con l’unico scopo di uccidersi lentamente, piuttosto fatevi seguire da un buon nutrizionista!