Avete presente il film What women want? Quello, per intenderci, in cui Mel Gibson riesce a leggere i pensieri delle donne e capire cosa vogliono davvero? Ecco, ci piacerebbe semplificare la vita di tutti i “nostri” uomini e rispondere cantando “Girls just want to have fun”. Ma le cose sono un tantino più complicate di così.
Che cosa vogliono davvero le donne?
Una domanda alla quale non sono riuscito a rispondere, nonostante 30 anni di ricerche sull’animo femminile, è: “Cosa vuole una donna?”
Sigmund Freud
Oggi mazzi di rose, scatole di cioccolatini e gioielli sembrano interessare sempre meno: sono le donne a dirlo e i ricercatori confermano.
Uno studio effettuato presso la Birkbeck University in collaborazione con l’Harley Street Clinics ha analizzato le reazioni del cervello femminile di fronte ai regali scelti dal partner. Il risultato? Ultimo posto per cioccolatini e rose rosse: nel 75% dei casi il dono capace di accendere un sorriso è una cena romantica per due. Rispettivamente al secondo e terzo posto sex toys femminili, con il 65% delle preferenze, e lingerie, 60%.
Questo è ancor più vero nelle festività ricorrenti come San Valentino, che qualcuna attende ancora con ansia e da cui, altre, fuggirebbero ben volentieri, in bilico fra l’aspettativa di essere stupite e la consapevolezza che le relazioni si costruiscono con impegno, giorno per giorno.
Sex revolution… in ogni forma!
Il 2018, anno del #metoo, con le sue vicende, offre forse uno spunto per comprendere che di Sex Revolution sentiamo sempre più la necessità. A livello collettivo è già in atto; è un’onda che travolge tutti, un movimento di trasformazione che ispira a cercare una maggior consapevolezza verso se stesse insieme a un ulteriore diritto, fondamentale. Il diritto alla ricerca del proprio piacere, in senso sessuale ed esistenziale. Ecco due parole chiave fondamentali per la prossima annata: consapevolezza e piacere. Mai come in questo periodo, il sesso può diventare una strada da percorrere in due alla scoperta del proprio corpo e del proprio piacere.
Basta domande imbarazzanti, parliamo di libertà
Per secoli il diritto di disporre del proprio corpo, e della propria vita, è stato sottomesso e censurato, quando non addirittura negato: un diritto, quello al piacere e alla propria libertà, che in molte aree del mondo è ancora lontano da una reale conquista. Non sempre dobbiamo pensare a Paesi lontani, spesso basta guardare a pochi passi da noi, o persino fra le pareti di casa nostra.
Perché sono ancora tante le donne che combattono per essere libere: combattiamo per il diritto di scegliere la vita che vogliamo e spesso succede di dover ancora chiedere scusa per il disturbo, o sentirsi in dovere di farlo, sentirsi insufficienti e inopportune. E magari di dover ancora trovare risposte intelligenti a domande imbarazzanti che nessuno sognerebbe mai di fare a un uomo (ma a una donna sì).
Voglio i miei spazi… e tu i tuoi, sì
«Se ha intenzione di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé» scriveva Virginia Woolf nel 1929. Romanzi e non solo: quello auspicato dalla celebre scrittrice all’inizio degli anni Venti allude a qualcosa di molto più ampio perché si tratta della possibilità di essere indipendenti, diventare autonome nella soddisfazione dei propri bisogni e avere il proprio spazio, in senso fisico ed esistenziale, un territorio psichico di libertà in cui poter riallacciare i fili con la propria interiorità e solitudine, lasciar emergere la creatività che ognuno di noi ha.
Voglio sentire la magia e riscoprire il valore del tempo
Negli anni il menage familiare è cambiato e oggi (per fortuna!) i lavori domestici non sono più considerati appannaggio esclusivamente femminile: sono sempre più numerosi gli uomini che se la cavano bene con bucato e cucina, dando un contribuito importante alla casa, presenti con i figli e capaci di dare alle compagne supporto fondamentale.
Ecco, il fatto di sedersi insieme per una cena romantica, citato dalla ricerca qui sopra, forse diventa il segno di un desiderio differente, che non ha a che fare con la cosa in sé, il piacere della buona tavola o l’eleganza di un ristorante inconsueto: a emergere è il valore del tempo insieme.
Sii presente e ascoltami
Prendersi un momento per sé è un modo per uscire dalle esigenze spesso pesanti del quotidiano e permettersi di stare uno di fronte all’altro senza fretta, parlando di ciò che ispira la nostra curiosità e che desideriamo veramente. Non solo bollette, conti di fine mese e problemi: vogliamo parlare di noi, confrontarci faccia e faccia e, almeno ogni tanto, stare davanti all’altro con un pizzico di spensieratezza.
Guardarsi negli occhi, essere presenti davvero, dare e ricevere ascolto. Allora sì alla condivisone, anche nella semplicità di un piatto di pasta, due chiacchiere, una serata di musica.
Fammi ridere
Vogliamo sorridere per le sorprese e stupirci di nuovo. Per farlo non abbiamo bisogno di grandi artifici o regali costosi: la vera sorpresa è essere qui, ancora insieme in questo viaggio. A volte bastano poche parole o un sorriso per risollevare una giornata storta, ma succede solo quando riusciamo a andare oltre la distanza che certe volte ci divide sviluppando empatia con chi vive accanto.
Persino una risata può salvarci: avete mai provato a ridere durante un litigio? Ridere non per arroganza, ma con gusto sincero. Sì, perché anche di questo abbiamo bisogno: leggerezza. Sapere di poter ridere insieme a chi si è scelto come compagno di vita cambia la giornata e, giorno dopo giorno, l’intera esistenza.
Voglio rispetto
Il rispetto? Non è regalo, non si tratta di qualcosa che si può semplicemente attendere di ricevere in dono dall’altro e scartare con sorpresa come un pacchetto inatteso. Il rispetto si costruisce giorno dopo giorno e nasce da dentro, da se stessi, dalla consapevolezza del nostro valore di donne e di esseri umani.
Camminiamo insieme
In questa quotidianità complessa, dove tutto va di fretta e spesso sembra sfuggire di mano, sono tante le cose che cerchiamo di incastrare, fuori e dentro casa. Che non ci siano lavori da femmina o da maschio questo ormai lo sappiamo, perché sviluppare abilità diverse è una risorsa per la vita e aiuta a imparare a cavarsela in ogni situazione. E allora non importa chi lava i piatti e chi cucina, che ognuno scelga ciò che più ama fare. La differenza, dalla casa alla gestione dei figli, la fa sapere che non si è da sole a cercare di far combaciare tutto: l’amore si costruisce insieme, giorno per giorno.