I famosi denti del giudizio a volte sembrano proprio non essere degni del loro nome: si incaponiscono e vogliono a tutti i costi spuntare proprio là dove non c’è spazio per loro. Il problema è che mentre loro pensano di fare tranquillamente capolino nella nostra bocca già parecchio affollata, gli altri amici denti non hanno nessuna intezione di lasciare il campo libero e, nella maggior parte dei casi, queste strane presenze, si vedono costrette a una dolorosa ritirata.
Vi sembra troppo semplicistico? Forse. Ma volevamo sdrammatizzare un concetto abbastanza complesso come quello dei denti del giudizio che causano spesso infiammazione e dolore tanto da dover essere estratti.
Già, perché secondo l’American Association of Oral and Maxillofacial Surgeons, pare che due terzi della popolazione debba sottoporsi durante la vita all’estrazione di questi quattro denti. Ma questo deve essere stabilito a seconda del singolo caso: se infatti i denti del giudizio fuoriescono completamente, sono allineati agli altri e non provocano alcun fastidio, possono rimanere esattamente dove sono.
Ecco perché occorre sempre un’osservazione regolare (quella che comunemente chiamiamo prevenzione) a partire dai 18-20 anni di età.
I denti del giudizio
Ma andiamo con ordine. Intanto bisogna sapere che la nostra arcata dentale dispone di due incisivi centrali, due incisivi laterali, due canini, quattro premolari e quattro molari, disposti simmetricamente.
In molte persone questo scenario viene completato dai denti del giudizio, che si formano tra i 18 e i 25 anni: si chiamano infatti “del giudizio” proprio perché, almeno una volta, questa era l’età in cui si metteva la testa a posto e si incominciava ad avere giudizio appunto (il fatto che oggi fuoriescano anche a 40 anni, vi dà l’idea della società in cui viviamo!).
In genere i terzi molari o ottavi (questo il loro nome scientifico) sono quattro, ma state tranquilli perché alcuni di noi ne hanno solo tre, altri due, altri ne vedono e sentono spuntare solamente uno, e altri ancora non ne hanno proprio.
Quando procedere all’estrazione
I denti del giudizio, di solito, quando crescono fanno male. E questo avviene in modo particolare quando non c’è abbastanza spazio per permettere loro di spuntare in maniera regolare: capita infatti che rimangano inglobati nell’osso o nella gengiva e non riescano a svilupparsi. Per questo motivo dicevamo che va studiato nel dettaglio ogni singolo caso insieme al proprio dentista.
Ma quali sono i sintomi allarmanti a cui potremmo andare incontro? La comparsa dei denti del giudizio può portare a infezioni, sanguinamento gengivale, gengive arrossate e gonfie, cisti, spostamento degli altri denti, difficoltà di masticazione, ascessi, carie e lesioni e, in casi molto gravi anche all’ingrossamento dei linfonodi del collo con fitte molto forti che si possono estendere fino all’orecchio e alla testa causando persino la comparsa di febbre.
È in questi casi che risulta indispensabile procedere all’intervento di estrazione del dente.
Un’operazione delicata ma di routine
L’estrazione dei terzi molari è un’operazione molto delicata, una sorta di intervento chirurgico che richiede più attenzione rispetto all’estrazione degli altri della nostra bocca. Non solo: quelli inferiori sono addirittura più difficili da togliere, soprattutto se ancora incorporati nella mandibola.
Accade spesso che il dente debba essere spezzato in più punti per poter essere estratto mentre il dentista deve stare anche attento a non danneggiare il nervo, molto vicinoa radice e canale osseo. Inoltre, se il dente del giudizio è bloccato nell’osso l’estrazione dev’essere preceduta dall’incisione della gengiva. Ma non abbiate paura perché le estrazioni dei denti del giudizio vengono praticate in anestesia locale.
Prima e dopo l’intervento
Oltre ai classici sciacqui con il colluttorio, nella stragrande maggioranza dei casi, occorre seguire una cura antibiotica per ridurre il rischio di infezioni.
Per evitare complicazioni il consiglio è quello di fare uso a intervalli regolari di una borsa del ghiaccio appoggiata alla mascella, utilizzare per la pulizia uno spazzolino dalle setole molto morbide, evitare alimenti troppo caldi o troppo freddi, dormire con la testa sollevata per ridurre il sanguinamento gengivale e non toccare la ferita con la lingua.
Per il resto, se tutto procede regolarmente, in un paio di giorni gonfiore e fastidio se ne saranno andati.
Una curiosità
Non struggerti se nella tua bocca mancano i denti del giudizio. Devi sapere che molti ricercatori sostengono che questi denti siano un retaggio dei nostri antenati che, centinaia di anni fa, ne avevano bisogno per mangiare carni crude e alimenti molto duri.
Con il tempo le nostre abitudini sono cambiate, mandibola e mascella si sono rimpicciolite e la nostra bocca così come i nostri denti si sono man mano adattati a una dieta differente. Secondo alcuni studiosi, in futuro, saranno sempre meno le persone a cui spunteranno i denti del giudizio.
Insomma, il dente del giudizio, spesso, deve essere ‘rinviato a giudizio’!