La smemoratezza è sinonimo di intelligenza
Quante volte hai pensato: “Come si fa ad essere così sbadata!“? Sappi che da oggi puoi andare solo fiera della tua labile memoria. E non perchè te lo stiamo dicendo noi, ma perché è la scienza a gridarlo a gran voce.
Ma noi, comuni mortali cronicamente smemorate, da adesso possiamo metterci il cuore in pace perché ci è stata riconosciuta un’intelligenza superiore.
Insomma, basta farsi problemi, perché dimenticare le cose è sintomo di intelligenza. Secondo il risultato di uno studio dell’Università canadese di Toronto le persone che scordano facilmente i dettagli o le date importanti, sono più propense anche ad imparare. Quindi, quando qualcuno ti accusa di essere distratta oppure di non prestare la dovuta attenzione a questo o a quel particolare, tu puoi smetterla di farti divorare dai sensi di colpa, perché essere smemorati è segno di grande e flessibile intelligenza.
Se un team di neurologi esperti ritiene che scordare le cose sia una vera e propria funzione del nostro cervello necessaria per permettere non solo l’acquisizione di nuove informazioni, ma anche per eseguire collegamenti fra diverse nozioni, chi è tuo marito per dire il contrario? Per giustificarti puoi tirare in ballo la scienza e sottolineare come sia ormai certo e appurato che gli sbadati abbiano performance di problem-solving e di multitasking maggiori, oltre che la straordinaria capacità di adattare i loro comportamenti in base alle circostanze.
Il codice della carta di credito non ti resta proprio in testa? È perché è troppo impegnata a pensare ad altre cose decisamente più importanti. La “memoria instabile“, quella cioè che dimentica con più rapidità, è anche quella che permette di garantire un effetto booster e accelerare l’apprendimento.
La spiegazione scientifica della smemoratezza
Ecco come funziona. In pratica la parte di apprendimento del cervello è un vero e proprio contenitore che se riempi fino all’orlo trabocca, così che le informazioni non trovano più spazio per poter essere immagazzinate. Ma questa sorta di “spazio di archiviazione” è talmente intelligente che è in grado di attuare da solo un processo di rimozione utile a consentire l’acquisizione di nuovi fatti.
E non è finita, perché la ricerca conferma anche che, oltre alle capacità mnemoniche, l’eliminazione delle informazioni consente anche di migliorare le performances analitiche: significa che tutti quelli che dimenticano sempre tutto, sono anche quelli che sanno reagire più rapidamente ai cambiamenti che la vita gli pone di fronte. Non è male, non trovi?
Insomma, dimenticare è un processo completamente naturale e fa in modo di aumentare e velocizzare la capacità di apprendimento.