Lei dalla parte di lui

A pensare che gli uomini entreranno in sciopero a breve è la nota psicologa americana Helen Smith che, dopo otto anni di gestione di un blog (dalla parte dei maschi), ha pubblicato un libro dal titolo (Men on strike) e dal sottotitolo (Perché gli uomini boicottano il matrimonio, la paternità e il sogno americano) alquanto esplicativi. E sconcertanti. Insomma, solo a leggerne l’introduzione c’è da aver paura.

In poche parole, la dottoressa, afferma che, continuando a predicare e sostenere le cosiddette quote rosa, oggi quel che manca sono proprio quelle azzurre: la nostra società – sempre secondo la Smith – è diventata in pochi anni così tanto donna-centrica da costringere gli uomini ad autoescludersi.

Quote rosa e azzurre

Ma è davvero così che si sentono i “maschietti“? Eppure non sembra che nel mondo del lavoro ci sia tutta questa preoccupazione di garantire l’equilibrio tra quote rosa e azzurre. In America, sostiene la psicologa, i ragazzi, soprattutto nella fascia d’eta da college, sono messi alle strette da tremende ragazzine che li affrontano con magliette dalle scritte inequivocabili “Boys are stupid” (I maschi sono stupidi), e rubano loro il ruolo di attori protagonisti durante gli anni delle scelte più importanti, dei primi baci, dei primi balli.

Quando a decidere sono le donne

Neanche a dirlo, il blog di Helen Smith impazza tra il sesso forte tanto che alcuni di loro, a seguito del libro hanno persino fatto sapere che i maschi non sono in sciopero, sono stati licenziati: non hanno più voglia di decidere su questioni serie tipo matrimonio e figli e solo al lavoro si sentono ancora in grado di esercitare il loro potere. Perché, diciamolo, alla fine è di questo che si tratta.

Uomini in sciopero?  No, licenziati

Che fare allora per non ritrovarsi a dirigere un’ “azienda” senza uomini? La psicologa dispensa un solo consiglio per le donne, che resta quello di smetterla di lamentarsi di loro e ascoltarli di più, ma ben sei per i maschi: primo, non lasciare che siano sempre le donne a decidere di tutto; secondo, lottare per un trattamento di coppia adeguato; terzo, fare pressioni per esercitare la paternità; quarto, iniziare ad occuparsi del proprio ruolo fin da ragazzini; quinto, combattere contro tutti i ritratti negativi dell’uomo; e sesto, e ultimo, pretendere più spazio.

Tutto qui? Non hanno bisogno d’altro? Sembrano essere gli stessi bisogni di noi donne non trovate?