È sempre più trendy postare in rete foto e video di bambini in pose buffe accanto a cani e gatti. Il primo sentimento che ispirano è la dolcezza ed è pur vero che la convivenza tra animali e bambini è una preziosa opportunità. Ma è anche vero che non andrebbe mai presa alla leggera. La veterinaria Silvia Cattani spiega cosa fare e cosa evitare per non avere problemi.
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Innanzitutto bisogna tenere conto che il rapporto tra cane e bambino varia con l'età. Da zero a tre anni il piccolo prova un forte interesse per tutto ciò che si muove, ma è totalmente incapace di gestire l'interazione con un animale. Non riconosce alcun segnale che emette, neppure i più evidenti. Non si rende conto di stringere troppo, graffiare o strappare il pelo tanto da farlo spaventare o sentire dolore.
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Ancora a 6 anni il bambino potrebbe trattenere il cane contro la sua volontà o avvicinarsi nonostante l'animale emetta segnali di minaccia. Solo tra il settimo e l'ottavo anno di vita il bambino vede in Fido un amico e un compagno alla pari, mentre successivamente è in grado di capire che l'animale è diverso da lui.
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Detto questo, sarebbe meglio non lasciare mai il cane da solo con un bambino, anche dopo avergli insegnato e ribadito il rispetto per il pet. Mentre dorme o riposa, in particolare se è nella sua cuccia, o quando mangia e interagisce con i suoi simili: in tutti questi casi un cane non andrebbe mai disturbato.
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Se il bambino sta giocando può non accorgersi dell'animale e calpestarlo, fargli cadere un oggetto addosso o fare altre cose che lo irritano. Un cane infastidito può allontanarsi o fare allontanare il piccolo, proprio come farebbe con il proprio cucciolo quando gli insegna come si deve comportare.
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È sempre meglio se il cane tende ad allontanarsi, ma bisogna comunque essere sicuri che ne abbia la possibilità, garantendogli un posto sicuro e tranquillo per il riposo. Se invece ringhia per mandare via il bambino occorre intervenire al più presto, interrompendo il contatto.
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La coda irrigidita e le orecchie tese indicano stress e insofferenza. Se il cane si lecca il naso, sbadiglia o gira gli occhi da un’altra parte sta cercando di ritrovare la calma. È importante che il bambino impari a interpretare questi avvertimenti che appartengono al linguaggio animale.
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Naturalmente, anche il cane dev’essere educato. Fin da quando è cucciolo, bisogna usare comandi chiari e coerenti per addestrarlo a stare con il bambino. Un “no” deciso deve accompagnare sempre i giochi troppo irruenti, ma con i giusti modi e senza isolarlo per non scatenare gelosie. È bene premiare invece il suo atteggiamento tranquillo, quando il bambino lo tocca e gli gioca intorno.