Cresciamo nella convinzione che la rabbia sia qualcosa di brutto che dobbiamo nascondere a tutti i costi. Ma la rabbia repressa può avere degli effetti molto pericolosi per la nostra mente ma anche per il corpo.
Quante volte ci è capitato di fingere che tutto vada bene quando, al contrario, vorremmo urlare al mondo che non è così? E quante volte ci mostriamo tranquilli quando, invece, dentro di noi c’è un caos che sedimenta e ci fa stare male?
Lasciarsi andare a scatti d’ira non è mai una buona idea, ma dovremmo imparare a discernere quando (e come) esprimere la nostra rabbia, in barba a quel “salvare le apparenze” che ci perseguita. Conoscere gli effetti della rabbia repressa vi farà capire quanto sia sbagliato tenersi sempre tutto dentro.
La rabbia repressa può trasformarsi in depressione
Magari vi starete chiedendo cosa c’entrano due cose apparentemente così diverse. Da una parte la rabbia che è qualcosa di esplosivo e di focoso, dall’altra invece una condizione di profonda tristezza e vuoto.
Gli psicoanalisti confermano che uno degli effetti più deleteri e pericolosi della rabbia repressa è proprio la depressione. Perché tenersi tutto dentro, quando siamo arrabbiati per qualcosa che ci ha fatto male, alla fine ci porta a sentirci svuotati, senza motivazione né energie.
Spesso le persone che trasformano la rabbia repressa in depressione, adottano un meccanismo di difesa noto come “identificazione con l’aggressore”. Significa che quando vengono maltrattate (pensate alle vittime di bullismo nell’infanzia e nell’adolescenza) la loro mente ha imparato a reagire colpevolizzandosi, convincendosi del fatto che meritino tutto questo odio e questa negatività.
E quel “critico interiore” li porta a pensare costantemente che esprimere la rabbia li potrebbe allontanare dagli altri. Hanno paura del rifiuto e per questo la reindirizzano verso l’interno, trasformandola in vergogna e senso di colpa. Piuttosto pesanti come effetti della rabbia repressa, non credete?
Una paura paralizzante che diventa sottomissione
Abbiamo appena citato il “critico interiore” che ci porta a sentirci profondamente in colpa non appena nutriamo il bisogno di esprimere un sentimento come la rabbia. Ma tra gli effetti di questa “vocina” nella nostra testa che ci spinge a sopprimere la rabbia ce n’è un altro che non dovremmo sottovalutare.
La paura. Una paura paralizzante e debilitante che influenza il nostro modo di relazionarci con gli altri. In psicologia potremmo chiamare questa condizione “sindrome della brava bambina”, qualcosa che coltiviamo nel tempo sin da quando siamo piccoli. Le persone grandi, quelle che vediamo come punti di riferimento, ci insegnano che la rabbia è sbagliata, cattiva, immorale. Così cresciamo con l’idea che vada sempre e comunque nascosta.
Non vogliamo deludere gli altri, né essere causa di conflitto. Questo tratto è tipico delle persone dall’empatia spiccata, sempre pronte a mettere al primo posto i bisogni e le esigenze altrui, a discapito dei propri. Testa bassa, sempre. Ma così non si può proprio andare avanti.
Rabbia repressa e disturbi comportamentali
Questo è un altro caso piuttosto comune, quello in cui la rabbia repressa ci condiziona al punto tale da influire sul nostro comportamento in modo davvero pesante. È quella rabbia che diventa frustrazione, tipica di quelle persone talmente critiche nei confronti di sé stesse da imporsi assurdi standard di perfezione.
Sono, in sostanza, quei disturbi del comportamento che del perfezionismo fanno il proprio vessillo, le cosiddette manie ossessivo-compulsive. Una persona ossessivo-compulsiva non potrebbe mai accettare di essere come coloro che critica costantemente, che non corrispondono ai suoi standard. Allo stesso tempo non concepisce che gli altri possano comportarsi in questo modo e li dipinge come esseri senza morale né etica.
Tutto questo alimenta un circolo vizioso che le porta a odiarsi e al contempo odiare gli altri, a sentirsi frustrate a ancor più arrabbiate verso chi li circonda. Un vortice di rabbia e risentimento che può esplodere all’improvviso, in modi davvero pericolosi.
Essere passivo-aggressivi per rabbia repressa
Gli effetti della rabbia repressa che abbiamo visto finora ci fanno capire quanto sia debilitante, prima di tutto nei nostri stessi riguardi, a livello personale e mentale. Poi c’è l’altra faccia della medaglia, quella in cui inevitabilmente questo sentimento soffocato influenza anche i rapporti che abbiamo con gli altri.
È interessante vedere come la rabbia si possa trasformare nel tempo in un atteggiamento passivo-aggressivo, che di fatto è una delle armi migliori per deteriorare le relazioni in modo silenzioso e graduale. Una persona passivo-aggressiva trascura le proprie responsabilità, fa della procrastinazione il proprio stile di vita, svolge male un compito.
Ma c’è molto di più. Le persone di questo tipo cominciano a essere scostanti, inopportune, non mantengono le promesse o si rifiutano di soddisfare qualsiasi richiesta, anche quella di un partner o di un familiare. E, soprattutto, non ammettono mai le proprie colpe e cercano in ogni modo di far sentire gli altri responsabili per la propria rabbia.
La rabbia repressa causa anche problemi di salute
Immaginate di avere ingerito una granata pronta a esplodere all’improvviso dentro il vostro stomaco. Ecco, se dovessimo descrivere con un’immagine gli effetti della rabbia repressa, questa sarebbe più che azzeccata.
E c’è un errore che spesso compiamo, anche involontariamente. Che le emozioni influiscano soltanto sulla nostra mente, sulle nostre relazioni (sentimentali o professionali che siano) e su ambiti della vita puramente “astratti”.
Sappiate che non è così. La rabbia repressa può influire tanto anche sul nostro stato di salute e il corpo ne è vittima tanto quanto la mente. Mal di testa continui, intorpidimento, tosse cronica e problemi digestivi sono solo alcuni dei suoi effetti, ma potremmo aggiungerne anche altri come aumento della pressione sanguigna, problemi della pelle, perfino tachicardia e attacchi di cuore.
Non dobbiamo aver paura di un’emozione come la rabbia. Accettiamola e abbracciamola, imparando a gestirla e ad esprimerla nel migliore dei modi. Non consentiamole di influenzare la nostra vita. La rabbia esiste e non possiamo negare che sia così.