Elisa d’Ospina è una modella veneta di 30 anni che, con la sua taglia 48 e il fisico tutto curve, lotta contro l’anoressia e insegna alle ragazze ad amare il proprio corpo, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Oggi è una delle modelle plus-size più richieste, ma la sua personale battaglia con i chili di troppo è stata lunga e complicata. “Sono sempre stata ‘tanta roba’”, racconta la ragazza su Repubblica. “Ero altissima fin da bambina e avevo i miei chiletti in più. I miei coetanei spesso mi chiedevano se ero più grande di loro o se ero stata bocciata. Poi sono cresciuta e ho imparato a convivere con questo corpo “diverso” rispetto ai ragazzi della mia età. Ho trovato un appiglio nei ragazzi più grandi che avevano una maturità diversa. Ho imparato alle superiori a volermi bene. Ho iniziato a spogliare i panni da rapper, che mi permettevano di camuffare bene il mio corpo, e a vestirmi da signorina. Alla fine non ero poi tanto diversa dalle donne comuni: avevo i miei fianchi, il mio seno, la mia altezza. Dovevo imparare a conviverci”.
E alla fine il riscatto è avvenuto anche per lei: mentre lavorava in una fiera milanese è stata avvicinata da un talent-scout che le ha proposto di diventare modella per taglie forti. Oggi Elena è una modella plus-size richiestissima sia in italia che all’estero ma non ha dimenticato i tempi in cui si sentiva sbagliata e inadeguata, e ogni chilo di troppo le pesava come un macigno. Per questo ha deciso di aiutare le ragazze con disturbi alimentari, girando per le scuole gridando “siamo donne, non manichini” e pubblicando un libro dal titolo “Una vita tutta curve” (Giunti editore, 12,90 euro). “Dal 2008 sono attiva denunciando i siti pro anoressia e pro bulimia. Giro l’Italia e l’Europa per sensibilizzare le persone su questo tema”, ha affermato Elisa nell’intervista. “Affiancata da psicologi e nutrizionisti incontro i giovani negli istituti scolastici, ma anche adulti. Purtroppo non c’è molta conoscenza di questo fenomeno che è la seconda causa di morte di adolescenti dopo gli incidenti stradali. Solo in Italia sono 3 milioni le persone affette da questi disturbi”. Brava Elisa, continua così!