1. Cercare di calmare la mente
Spesso, quando si comincia la pratica, è facile incorrere in alcuni errori di meditazione.
Di solito, ci si avvicina alla meditazione per cercare di calmare i nostri conflitti interiori, in poche parole, la nostra mente. L’attività mentale, tuttavia, è una sorta di Terminator, con cui è difficile fare i conti, soprattutto quando è alle prese con questioni che la sovraccaricano. Da qui, è piuttosto facile desiderare di calmare la mente.
Il problema, tuttavia, risiede nella risposta alla domanda: «Chi sta cercando di calmare la mente?». Se ci pensi bene, scoprirai che la risposta è quasi paradossale: è la tua mente che cerca di calmare la tua mente.
Praticamente, la causa del problema è anche la fonte della (tentata) soluzione. Questo naturalmente, non è possibile e, anzi, crea un ulteriore conflitto interno. Questo nuovo conflitto interno, a sua volta, fornisce ancora più carburante alla mente, aumentandone ulteriormente il lavoro. Insomma, uno degli errori di meditazione per i principianti è tentare di calmare la mente, cosa che, al contrario, porta solo altri conflitti interiori e altra frustrazione in aggiunta a ciò che ti fa soffrire.
Per aggirare questo cane che si morde la coda, la soluzione è piuttosto semplice: non devi “fare nulla“.
Limitati a osservare i tuoi pensieri da un punto di vista distaccato (per quanto ti è possibile). Osserva tutto ciò che va e viene nella e dalla tua mente. Il tuo vero superpotere, infatti, non è quello di calmare la mente, ma la capacità di osservare in modo paziente, passivo e non reattivo. Qualunque pensiero sorga, lascialo venire. Qualunque sia il pensiero, lascialo andare.
Naturalmente, potresti impiegare un po’ di tempo prima di riuscire a entrare in modalità di osservatore, ma quando ti renderai conto che è possibile sedersi e osservare la mente con una prospettiva neutra di consapevolezza, sarai già a un buon punto della meditazione.
2. Meditare subito troppo
Tra gli errori di meditazione più comuni, c’è anche quello di cominciare la meditazione e pensare di trasformarsi in un maestro Zen già dal primo giorno. Per di più, si legge o si sente dire che un’ora di meditazione al giorno è una buona pratica, così anche se hai appena iniziato, cominci avendo già deciso che starai seduta in meditazione per un’ora. Peccato che quando si intraprende questo percorso, potrebbe succedere di venire letteralmente travolte da tutte le emozioni, positive e (soprattutto) negative che abbiamo vissuto in tutta la vita. Rischi davvero di essere schiacciata, potrebbe venirti voglia di smettere e di non praticare mai più meditazione.
Per questo, è importante approcciarsi alla meditazione proprio come se fosse un allenamento fisico di sollevamento pesi (che, in questo caso, sono emotivi). Se provi a fare troppo e troppo presto, finirai solo per farti del male.
Inizia piano, facendo uno o due minuti al giorno per le prime due settimane. Aggiungi poi un minuto o due ogni settimana, gradualmente, dopo di che continua a lavorare lentamente, fino ad arrivare a sedute di almeno venti minuti al giorno. Ricordati comunque che non è una gara, non ottieni alcun premio per aver perseverato in condizioni difficili. Prenditi il tuo tempo e goditi il percorso.
3. Smettere troppo presto
C’è un altro errore comune, che è quasi il contrario del precedente. Succede quando sei arrivata a meditare fino ai fatidici venti minuti al giorno. Adesso sì che ti aspetti di avvertire qualche cambiamento. Invece, niente: la tua mente continua a dettare legge come prima. Anzi, fa pure peggio, perché adesso hai il dubbio di avere preso un’altra cantonata e di aver buttato via un sacco di tempo per nulla. Questo è il momento in cui non devi mollare.
La meditazione è come camminare nella nebbia. Non ci accorgiamo di niente, poi all’improvviso ci rendiamo conto che siamo bagnati fradici. Se la mente inizia a farti pressioni perché non vedi alcun risultato, allora osserva anche quei pensieri.
Nella pratica della meditazione, non esistono tempi definiti entro cui la mente si calmi. Tuttavia, se sarai paziente, col tempo comincerai a sperimentare delle piccole pause di silenzio nella mente. Questi momenti sono un buon segnale, significano che la mente si sta stancando di non ottenere una reazione da te. Quindi sii paziente, rilassati. Assumi l’atteggiamento per cui potresti continuare a meditare per sempre anche senza risultati (non sarà così comunque) senza scoraggiarti.
4. Cercare di ricreare i fenomeni meditativi
Diciamo la verità, le sensazioni di benessere, equilibrio e felicità che si sperimentano durante la meditazione sono qualcosa di straordinario. Almeno una volta nella vita, tutte noi abbiamo cercato di ricrearle.
Tutto ciò che accade durante la meditazione è un fenomeno. Beatitudine, luci, colori, aure, suoni, immagini, sogni, esperienze extracorporee, chiaroveggenza, ricezione di messaggi, euforia orgasmica di tutto il corpo, contatto alieno, angeli, numeri, viaggi nel tempo, viaggi nello spazio…Si tratta sempre e solo di fenomeni e non hanno alcun significato reale nel grande schema del risveglio spirituale.
Se ti innamori dei fenomeni della meditazione (e cerchi di ricrearli), significa che la tua mente si è infatuata dei fenomeni.
Il focus della meditazione, tuttavia, è quello di rilassarsi nella consapevolezza della vita che scorre. La consapevolezza del movimento della vita include la consapevolezza del movimento della mente. Se cadi nell’intento della mente di ricreare i fenomeni dell’esperienza meditativa, allora molto probabilmente sei uscita dal ruolo neutrale di osservatore. Può succedere, ma è bene correggersi. Una buona regola da ricordare è rilassarsi e permettere a tutto ciò che arriva e permettere a tutto ciò che va di andare. Non è necessario rimuovere né creare nulla.
5. Mantenere le aspettative sulla tua pratica
È naturale iniziare una pratica meditativa per sentirsi meglio. Magari hai deciso di cominciare per risolvere una relazione sentimentale che non funziona, trovare un altro lavoro con uno stipendio più alto, gestire lo stress, superare una perdita. Insomma, sembra una buona alternativa all’arrendersi. Ancora una volta, tuttavia, potresti incorrere in un altro tra gli errori di meditazione. Se hai cominciato la pratica per stare meglio, pensaci: non è forse la mente che vuoi calmare? O meglio, è di nuovo la mente che vuole stare meglio, ha delle aspettative dalla pratica meditativa. Dovresti considerare che ogni aspettativa di ottenere qualcosa dalla meditazione ritarda il raggiungimento di tale obiettivo. Se non vuoi niente, otterrai qualcosa. Quel qualcosa è la pace della mente.
La tranquillità nasce con l’approfondimento della consapevolezza di ciò che è. Quando pratichi la meditazione senza aspettative, il conflitto interiore della mente si dissolve. Se non ti aspetti niente, non aggiungi ulteriore carico alla mente. Il rilassamento senza aspettative è il modo migliore perché la mente cominci a calmarsi.