(di Francesca Ferrara)
Lezione di portamento. Nel primo, offerto da Met- Jeans, ho appreso che un jeans non è solo un pantalone per qualsiasi occasione ma che è espressione di un modo di sentirsi, di essere, di voler apparire e che è sbagliato pensare che un jeans, di qualunque taglio e forma, possa essere affiancato da qualsiasi scarpa, solo in quanto jeans. La scarpa è un accessorio fondamentale (in primis, perché regge il peso del corpo e quindi, possibilmente, bisognerebbe optare sempre per scarpe comode). La scarpa può valorizzare o meno il jeans ma per ogni taglio di jeans esistono solo alcune combinazioni di scarpe. Inoltre, c’è un jeans per tutte. Non si tratta di una questione di misure: magre sì e oltre la 46 no, ma di tagli e, appunto, di portamento. Se un corpo dalla taglia 44 in giù si può permettere di indossare tutto, un corpo più giunonico e di stampa felliniano si potrà permettere gli stessi abiti, adottando qualche accorgimento in più. Piccoli trucchi per mascherare i fianchi troppo larghi, oppure un seno molto abbondante, e più che generoso, e stare bene, con disinvoltura, senza rinunciare allo stile che si è voluto adottare per quel giorno oppure che ci si sente cucito addosso per filosofia di vita. Per portamento, s’intende, la corretta postura del corpo affinché gli arti non siano traumatizzati da movimenti strattonati e coordinati male, da pesi o dall’assunzione di posizioni sbagliate sia stando in piedi, che sedute, che in movimento. Da qui, le indicazioni della giornalista Giancarla Barbieri e i consigli dell’ex modella Yana Fiscova, insegnante di portamento: tenere la pancia dentro e sentire gli addominali tirati, i piedi dritti e paralleli alle ginocchia, le spalle aperte senza inarcare la schiena e sentirsi un filo che tira il capo verso l’alto così da non camminare sedute sui fianchi.