L’8 maggio 2016 si celebra in tutto il mondo la Festa della Mamma. Per omaggiare le donne che lo sono, ma anche quelle che vorrebbero diventarlo o che lo diventeranno abbiamo selezionato dieci citazioni, aforismi, frasi celebri e canzoni di altrettante star nei rispettivi campi. Un insieme di rivelazioni e dichiarazioni d’amore che dimostrano come dietro ogni grande donna ci sia sua madre.

Dalla commozione di Maria De Filippi, che l’ha persa da poco, alle figlie di Alda Merini, che portano avanti il ricordo della poetessa anche come genitrice. Dal brano con cui Laura Pausini ha detto a sua mamma che le vuole bene alla maternità nei capolavori di tre grandi scrittrici: la Louise May Alcott di Piccole Donne, Oriana Fallaci e Elsa Morante.

È mamma una top model come Bianca Balti, che ha rinunciato, in parte, al lavoro, per avere due bambine. Si fa accompagnare sempre dalla figlia Hillary Clinton, futuro Presidente, forse, degli Stati Uniti. Fino alle icone della maternità di tutti i tempi: dal Premio Oscar Sophia Loren all’impeccabile, anche quando partorisce, Kate Middleton.

Maria De Filippi

«A mia madre interessano poche cose, è come se fosse tornata bambina. Vedo che si è stancata, che vuol staccare la spina in modo sereno. Lei mi parla, mi riconosce. Parliamo del passato, dei ricordi e lo fa con estrema serenità».

La conduttrice televisiva descriveva così la mamma, pochi mesi prima che scomparisse per una lunga malattia, mai specificata, ma probabilmente legata alla perdita progressiva della memoria. La notizia di questa grave perdita è stata data dalla stessa Maria De Filippi durante la conferenza del serale di Amici, con il solito garbo, quasi a scusarsi del ritardo che aveva accumulato su un progetto televisivo con Renato Zero.

Un momento di fragilità, in cui da figlia si è dovuta trasformare in genitore di chi l’ha messa al mondo, che ha dato ancora più umanità a quest’icona della televisione italiana, a sua volta madre adottiva di un ragazzo, ora ultraventenne, suo sostegno nella vita privata e suo collaboratore nel lavoro.

Louise May Alcott

«Sempre si giravano indietro prima di svoltare l’angolo, poiché la mamma sempre era alla finestra ad annuire e a sorridere, facendo cenni con la mano. In un certo senso era come se fosse loro impossibile trascorrere la giornata senza quel gesto, poiché, qualunque fosse il loro umore, l’ultima occhiata al quel volto materno, influiva su di loro come la luce del sole».

Cosa sarebbe Piccole donne, il capolavoro della scrittrice americana Louise May Alcott, senza la figura materna? Pubblicato alla fine dell’’800, il romanzo e le successive storie che ne sono state tratte fanno ancora parte della formazione delle ragazze di tutto il mondo.

La trama è nota: il signor March è andato in guerra e sua moglie è rimasta da sola, con quattro figlie: Jo – la preferita di molti –, Meg, Beth e Amy. Non c’erano soldi, ma molti sogni e il messaggio è ancora valido. Non bisogna mai mollare, qualcosa di buono succederà sempre, magari seguendo i consigli della propria mamma.

Oriana Fallaci

«Essere mamma non è un dovere; non è nemmeno un mestiere: è solo un diritto tra tanti diritti».

La maternità è un tema che ha segnato la vita di Oriana Fallaci, la quale ha reagito nella perdita di un figlio nel modo migliore possibile: scrivendo un libro che ha aiutato tante donne a sopravvivere a quello che è il dolore più grande. Questa frase, tratta dal suo capolavoro, autobiografico, Lettera a un bambino mai nato, spiega come la scrittrice e grande giornalista – scomparsa dieci anni fa – avesse un rapporto pragmatico con la vita, senza mai indulgere nel sentimentalismo.

Riletta oggi, alla luce delle discussioni sulla fecondazione assistita, potrebbe suggerire una libertà sul come diventare mamma, che forse la Fallaci non avrebbe approvato, ma è bella l’idea che il procreare non sia qualcosa che si debba fare per forza, per esempio per assecondare il ticchettio dell’orologio biologico.

Laura Pausini

«Mamma ho sognato che bussavi alla mia porta

E un po’ smarrita ti toglievi i tuoi occhiali

Ma per vedermi meglio e per la prima volta

Sentivo che sentivi che non siamo uguali

Ed abbracciandomi ti sei meravigliata

Che fossi così triste e non trovassi pace

Da quanto tempo non ti avevo più abbracciata

E in quel silenzio ho detto piano… mi dispiace!

Però è bastato quel rumore per svegliarmi

Per farmi piangere e per farmi ritornare

Alla mia infanzia a tutti quei perduti giorni

Dove d’estate il cielo diventava mare

Ed io con le mie vecchie bambole ascoltavo

Le fiabe che tu raccontavi a bassa voce

E quando tra le tue braccia io mi addormentavo

Senza sapere ancora di essere felice».

La popstar italiana più famosa del mondo usa una canzone per dire alla mamma che le vuole bene, scusandosi per non averlo fatto prima. Mi dispiace, un brano di una decina di anni fa di Laura Pausini, contiene un’importante dichiarazione d’amore per la sua genitrice, che l’accompagna spesso nei suoi tour mondiali. Il messaggio è chiaro: ricordiamoci di esternare i nostri sentimenti.

Alla fine di alcuni concerti la Divina, come la chiamano i fan, fa salire sua madre sul palco. La cantante indossa solo un accappatoio, la signora è super bon ton, attenta nel controllare che la figlia usi un linguaggio appropriato. Nonna e “baby sitter” perfetta per la terza generazione pausiniana, che gira con loro in nome della musica, la piccola Paola, ragione di vita della Pau.

Alda Merini

«La maternità è una sofferenza, una gioia molto sofferta. Da un amante ci si può staccare, ma da un figlio no».

Forse non molti ricordano che Alda Merini, scomparsa nel 2009, aveva quattro figlie, Emanuela, Barbara, Flavia e Simona, che stanno portando avanti il suo ricordo, non solo di poetessa, ma anche di mamma. Una madre “un po’ particolare”, come la definiscono loro, a cui le bambine erano state sottratte in quanto considerata una “psicolabile”, sottoposta ripetutamente a cure psichiatriche.

Sposata a un uomo semplice, che amava molto, ma che non condivideva i suoi interessi culturali, poetessa fin da quando aveva 15 anni, nel ritratto della Merini fatto dalle sue eredi si coglie la bellezza dei pochi momenti belli. Bastava stare tutti insieme per essere felici, nonostante la povertà e la fame che pativano.

Hillary Clinton

«La vita è un mix di ruoli differenti. Molti di noi fanno del loro meglio per trovare il giusto equilibrio. Per me l’equilibrio è famiglia, lavoro e servizio».

Il futuro Presidente degli Stati Uniti d’America, la prima donna a ricoprire quest’incarico, se vincesse le elezioni, è anche una mamma, fiera di esserlo. Hillary Clinton si accompagna spesso, soprattutto dopo lo scandalo matrimoniale che la travolse, a sua figlia Chelsea, classe ‘80, che l’ha già resa nonna.

In questa dichiarazione della donna più potente d’America c’è tutta l’importanza che lei stessa attribuisce all’equilibrio tra ruolo pubblico e dimensione privata. Va bene l’impegno per la nazione, va bene lo spirito di servizio, che l’ha aiutata a superare gli scandali, ma non c’è carica, traguardo, successo che abbia senso senza una soddisfacente vita privata.

Bianca Balti

«Mi sono sempre immaginata mamma, fin da piccola: la mia maternità è stata voluta, anche se non programmata. Magari professionalmente non era proprio il momento giusto, ma quando ho scoperto di essere incinta ero felicissima. Per un anno ho allattato mia figlia e mi sono dedicata quasi esclusivamente a lei, ho lavorato pochissimo».

Ogni volta che la top model Bianca Balti parla sui social del suo essere mamma scatena una polemica. Durante la sua seconda gravidanza – questo commento si riferisce alla sua prima “dolce attesa” –, la Balti ha preso 20 chili. Sono seguite numerose foto su Instagram del suo corpo più morbido e altrettante interviste in cui si lamentava, lei che è pigrissima, della necessità di fare sport per recuperare il peso forma.

Stesso scalpore per le immagini delle figlie. Di quella più grande alcuni suoi followers avevano notato l’eccessiva magrezza, così come sono stati poco teneri con quella più piccola, in un ritratto in cui la bambina appariva un po’ spettinata. Il quadro generale, invece, è di una famiglia dolcissima, anticonformista – vivono a Marbella – e stilosa.

Kate Middleton

«Mi mantengo magra continuando a correre dietro ai miei bambini».  

Fare figli a ripetizione, girare il mondo per gli impegni di rappresentanza, vivere assediata dai paparazzi, restando sempre impeccabile. L’icona delle madri moderne è Kate Middleton, Duchessa di Cambridge, moglie del Principe William, mamma dei piccoli e bellissimi George e Charlotte.

Difficile dimenticare, soprattutto dopo il secondo parto, la linea perfetta, lo smalto e i tacchi con i quali la nuova Lady D è uscita dalla clinica, seppur con gli accorgimenti che hanno reso il suo stile famoso in tutto il mondo: abiti un po’ morbidi, che mascherano qualche curva, e zeppe, che non affaticano neanche le donne che devono inseguire i propri pargoli. Da copiare, a partire dal suo splendido sorriso. Quello ce lo possiamo permettere tutte.

Elsa Morante

«Nessun affetto nella vita uguaglia quello della madre».

Si sente che è rimasta sempre figlia la scrittrice Elsa Morante, in questa citazione tratta dal suo romanzo più famoso, L’isola di Arturo, vincitore del Premio Strega, portato al cinema tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60.

Che la maternità fosse un tema cruciale per la Morante, scomparsa una ventina di anni fa, è evidente anche dalla sua biografia. Figlia naturale di una maestra ebrea e di un impiegato delle poste, quando nacque, nel 1912, a Roma, fu riconosciuta dal marito di sua mamma. Crebbe con altri fratelli, generati dallo stesso padre naturale, che poi si suicidò. Una storia vera, simile a un romanzo, con la figura materna a tenere insieme una famiglia “allargata”, che ha segnato in qualche modo una delle nostre più grandi romanziere.