Ogni parte del nostro organismo funziona insieme alle altre: è la magia di un movimento che si sviluppa in sinergia. Niente è separato, anche se di solito non ci facciamo caso. Sarà per questo che i popoli antichi raccontavano il corpo come un cosmo? Sì, il nostro organismo è un universo dove ogni elemento è collegato all’altro.
Questo modo di immaginare il corpo contiene una lezione preziosa, anche per quanto riguarda il cervello. Per anni si è creduto che il cervello fosse diviso in parti diverse, ognuna con una serie di funzioni specifiche, negli ultimi cinquant’anni gli sviluppi delle neuroscienze stanno elaborando una nuova visione. Le dolorose esperienze di persone che hanno attraversato incidenti e ictus hanno creato dei precedenti, evidenziando che parti diverse del cervello possono supplire alle funzioni originariamente assolte dalle aree danneggiate. Il nostro cervello sa guarirsi.
Nn solo, pensiero e azione sono strettamente associati, lavorano anch’essi in sinergia. Lo abbiamo sempre saputo, vero? Anche se non sapevamo dirci perché. Oggi la scienza sta iniziando a gettare luce su angoli densi di misteri come questo. Pensieri e azioni sono connessioni complesse fra parti diverse del cervello. Enzo Soresi, primario pneumologo all’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano dal 1990 al 1998, nel suo libro “Il cervello anarchico” (Utet) scrive che la plasticità cerebrale è massima nei primi anni di vita , ma può mantenersi tale anche nell’invecchiamento. Uno dei fattori a cui si deve la plasticità del cervello è stato chiamato BDNF, fattore nervoso di derivazione cerebrale.
La plasticità cerebrale è la capacità di creare nuove connessioni: è stato osservato che a stimolare l’attività del BDNF sono sia gli stimoli cognitivi, sia il movimento fisico. Un’azione mette in movimento i muscoli; si allertano i sensi. Mentre pensiamo e immaginiamo di compiere l’azione nel cervello si attivano reti neuronali: alle percezioni sensoriali corrispondono mappe a livello neurale. Decidiamo un progetto, una traiettoria, andiamo alla scoperta dell’ambiente. Nello stesso tempo nell’organismo si liberano neurotrasmettitori come la serotonina. Ci muoviamo, nel frattempo ci emozioniamo, pensiamo, creiamo. Nel nostro cervello si creano nuove connessioni.
Ogni volta che impariamo una cosa nuova, ogni volta che ci stacchiamo dai percorsi dell’abitudine e andiamo verso una direzione sconosciuta, creiamo nuove connessioni. Il cervello si rigenera, stiamo iniziando a comprendere grazie alle neuroscienze. Ci sentivamo destinati al progressivo deterioramento mentale: oggi sappiamo che questa condanna non è detto debba avvenire. Dalle ricerche di Maura Boldrini, professore associato in psichiatria presso il Columbia Medical College, a capo dell’istituto “Human Brain Biology Institute”, emerge che nuove cellule cerebrali possono crearsi a qualsiasi età, anche da anziani.
Jacqueline Dominguez, neurologa del St. Luke Medical Center a capo del Institute for Dementia Care Asia, ci ricorda: “La memoria inizia con l’attenzione“. Tu in quali attività metti la tua attenzione? Inizia a farci caso, potrebbe essere il tuo training per la consapevolezza. Ambiti diversi, dalla meditazione al giardinaggio, possono costituire un allenamento per la mente. Secondo lo psicologo ungherese Mihaly Csikszentmihalyi quando tocchiamo un livello profondo di concentrazione abbiamo l’opportunità di incontrare le nostre capacità creative più grandi. All’inizio mettiamo tutta la nostra attenzione in una certa azione, poi ci lasciamo andare: quando entriamo nello stato di flow ci sentiamo “qui e altrove” allo stesso tempo, siamo rilassati e impegnati in un’attività capace di liberare e svuotare la mente. Una sorta di presenza-assenza, uno stato in cui la mente fluisce e le cose iniziano ad accadere, senza sforzo, come per magia.
Training per la mente
Il cambiamento inizia ogni giorno, con i piccoli gesti capaci di cambiare le nostre abitudini quotidiane. Invece di rimandare e pensare a grandi cose, iniziamo a creare una rivoluzione trasformandoci da dentro. Più colore e immaginazione per la solita routine.
La prima azione rivoluzionaria? Regaliamoci un’ispirazione al giorno. Facciamoci caso a quello che è capace di farci sorridere, documentiamolo in un diario, condividiamolo e doniamolo a chi amiamo. Le ispirazioni in grado di renderci più felici sono un lifting per l’anima.
Tieni un taccuino in borsa
Sogni di imparare a disegnare da una vita? Inizia! In rete troverai moltissime risorse e videolezioni utili, ma soprattutto ricorda che a fare la differenza è la pratica. Metti in borsa un taccuino, matita o colori e trasforma i tuoi schizzi nell’occasione per un diario illustrato.
Secondo le ricerche, colorare è antistress. Sì, proprio ciò che si ama fare durante l’infanzia e poi si abbandona: perché non sperimentare un album? Puoi divertirti a scoprire il piacere di imparare nuove tecniche, come l’acquarello, e magari sfruttare questa passione per tornare a scrivere cartoline e biglietti illustrati da inviare a chi è lontano, un altro hobby capace di renderci più felici.
Ogni settimana un nuovo libro sul comodino
Mentre leggi il tuo cervello crea scenografie immaginarie, aggiunge colori e atmosfere emotive. Pagina dopo pagina alleni la grammatica e diventi amica dei personaggi: gioisci e soffri, ti sorprendi. Leggere aiuta a sviluppare empatia perché insegna a mettersi nei panni degli altri.
Noi siamo la storia che ci raccontiamo, ecco perché una riflessione preziosa nasce quando iniziamo a prestare attenzione al modo in cui descriviamo gli eventi. Come parli a te stessa e agli altri della tua vita? Inizia a usare parole gentili e uno sguardo compassionevole: celebra i tuoi errori, ti hanno resa più saggia. Il tuo cervello ti ringrazierà.
Sperimenta nuove ricette
Usare i sensi, solleticare la curiosità, scoprire il nuovo attraverso il gusto: in cucina usiamo le mani, il cuore, la testa. Fra dosi da misurare con matematica precisione (per esempio, per i dolci!) e improvvisazione aumenta l’autostima… e il benessere.
Vuoi un doppio effetto positivo? Usa la passione culinaria per… imparare e ripassare una lingua straniera! Puoi utilizzare libri e web per trovare ingredienti, ricette e leggere tradizioni di altri luoghi del mondo da ricreare fra le pareti di casa.
Balla… anche in salotto!
Secondo uno studio condotto dal team guidato dalla neurologa Jacqueline Dominguez danzare riduce il rischio di demenza. Sarà perché ci fa sentire immediatamente più felici? Metti la musica e balla, ovunque tu sia. Non puoi uscire di casa? Dedica un’ora a ballare e scatenati, può costituire un ottimo esercizio capace di sostituire la ginnastica.
Allenare il corpo e la mente è più facile quando ci immergiamo in un’attività capace di farci sentire attivi, vivi, appassionati. Anche quando il tempo è brutto, esci a camminare o sperimenta, un paio di volte alla settimana, la corsa, una lezione di yoga o una nuotata. Il corpo diventerà più elastico e flessibile, la mente anche.
Al museo, a teatro… nutriti di bellezza
Di fronte a un’opera d’arte leggiamo colori e forme, decodifichiamo, ci emozioniamo. Senza contare l’effetto che può avere il semplice passeggiare fra le sale di un luogo architettonicamente interessante: ci rilassiamo immediatamente, il respiro diventa calmo e iniziamo a sorridere di più.
È l’effetto della bellezza. Quando incontriamo qualcosa capace di ridestare la nostra meraviglia torniamo bambini, ci attiviamo: siamo di nuovo curiosi, pronti ad andare alla scoperta del mondo. Lo stupore fa bene al cervello perché è l’incontro con nuovi percorsi e guarisce il cuore dallo stress e dalla tristezza.
10 minuti per immaginare
Il cervello ragiona per immagini. Sviluppare immaginazione costituisce costituisce un esercizio straordinario che ci aiuta a focalizzare i nostri bisogni e andare verso gli obiettivi utili per la nostra vita.
Prima di aprire gli occhi, impariamo a prenderci qualche minuto per immaginare la giornata. A volte bisogna ricordarselo, perché la fretta e lo smartphone sono sempre in agguato dietro l’angolo. Ma fermarsi a percepire il sapore del giorno che inizia è iniziare a dargli forma e, in fondo, confessarci le priorità a cui teniamo veramente.