Cos’hanno in comune Jodie Foster, JLo, Michelle Obama, Viola Davis e tante altre persone più o meno famose? L’essersi sentite, in certi momenti della loro vita, degli impostori, dei truffatori, gente che ingannava gli altri.
Ti è mai capitato di sentirti un impostore in quello che fai o scrivi per lavoro? Ti sei mai preoccupata che qualcuno scoprisse che non hai le competenze professionali che racconti di avere, e ti smascherasse davanti a tutti? Allora soffri di quella che è stata definita dagli psicologi come “Sindrome dell’impostore”. Non è una sensazione piacevole, ma non ti preoccupare troppo: non sei da sola, anzi!
Circa il 70% della popolazione soffre della sensazione di aver finto in un momento o nell’altro della propria vita, e succede anche a personaggi di chiara fama come JLo, Michelle Obama, Jodie Foster o Viola Davis. A proposito di Viola Davis, in rete si trova un video in cui lei viene intervistata appena dopo aver preso l’Oscar, quindi con la statuetta in mano, e confessa, alla giornalista che la sta intervistando, di aver temuto che qualcuno nel parterre si alzasse urlando che lei non se lo meritava perché non era una brava attrice. Il tutto con un Oscar in mano, cioè la massima espressione dell’essere una brava attrice.
Quella di sentirsi degli imbroglioni è una sensazione diffusa sia negli uomini che nelle donne, anche se è più comune fra le donne perché, in quanto donne, e in quanto parte di un gruppo di persone tradizionalmente poco rappresentate, è facile guardarci intorno e sentirci fuori posto, come se non dovessimo trovarci dove ci troviamo.
La società in cui viviamo ci ha condizionate e abituate a fare continuamente auto-critica e a sminuire le nostre abilità: una donna che “si vanta” non sta bene! Il risultato di questi comportamenti che ormai abbiamo interiorizzato, è che spesso abbiamo una bassa autostima, e tendiamo ad auto-sabotarci in tutte le aree della nostra vita. Siamo talmente tanto convinte di non essere autentiche e originali, e di non essere granché capaci, da subirne, senza nemmeno rendercene conto, delle conseguenze emotive, mentali, creative e soprattutto economiche: facciamo carriere più “tranquille”, e abbiamo conti in banca meno ricchi, molto meno ricchi degli uomini.
Se ti può essere minimamente di conforto, il soffrire della “Sindrome dell’impostore”, è più diffuso fra persone che tendono ad essere più intelligenti e competenti, rispetto a quelle che non sembrano mai essere toccate dal dubbio. Insomma: non solo è un problema comune, è anche un segnale abbastanza evidente delle tue grandi abilità.
Lo so, tutte le rassicurazioni del mondo sulle tue immense capacità non ti danno nessun sollievo: tu hai quotidianamente quest’ansia, o almeno ti viene ogni volta che pensi di dover fare qualcosa che ti esporrà al pubblico e al potenziale giudizio degli altri.
Stai cercando un modo per gestire la tua Sindrome dell’Impostore? Il fatto che sia un problema così diffuso ha di bello che ci sono un sacco di consigli diversi per uscirne, o almeno riconoscerla in fretta e farci pace: scegli quello che risuona di più con te e col tuo modo di essere.
Vediamo alcuni di questi consigli su come eliminare, o almeno rendere più gestibile, la Sindrome dell’impostore.
Focalizzati sul momento presente
Sposta i tuoi pensieri lontano dalle cose che non conosci, e non cercare ossessivamente risposte alla domanda: “Oddio, cosa succederebbe se…?“.
Preoccupati solo di quello che è davanti ai tuoi occhi adesso: il libro su cui stai studiando, le slide per quella presentazione, o l’esperienza che stai vivendo in questo preciso momento. Non pensare a quello che potrebbe succedere domani.
Fai una lista di quello che non sai
L’ansia si nutre dei pensieri nella tua testa e dell’insicurezza che provi perché ti sembra di non sapere un sacco di cose. Beh, cerchiamo di gestire quest’ansia facendo una bella lista, anzi due.
Prendi un foglio, dividilo a metà e fai due liste: da una parte scrivi una lista delle cose che non sai, e dall’altra una lista delle cose che “pensi” di non sapere.
A questo punto analizza la prima lista con uno sguardo più lucido, e elimina le cose che invece sai.
Poi prendi l’altra lista ed evidenzia le cose che vuoi approfondire, o imparare da zero, e impegnati a studiarle, a colmare le tue lacune, una alla volta: sarai talmente impegnata a studiare che non avrai tempo da dedicare alle preoccupazioni!
Circondati di persone intelligenti
Questo punto sembra contro-intuitivo, perché potresti pensare: “Ma se mi circondo di persone intelligenti mi sentirò ancora di più inadeguata!”.
E invece no!
Il modo migliore per riempire i tuoi buchi di conoscenza è passare del tempo con persone più intelligenti di te, e avere la volontà di imparare da loro.
Spezzetta i grandi problemi
Non importa quanto il problema che stai affrontando sia enorme e minaccioso: se lo guardi con uno sguardo di insieme, è sicuramente composto di tanti pezzi più piccoli.
Spezzettalo, e inizia ad affrontare ognuno di questi pezzetti uno alla volta. In fondo, anche quando scali una montagna lo fai un passo alla volta, non pretendi di arrivare in vetta di colpo e senza allenamento: fai lo stesso con i tuoi obiettivi e i tuoi problemi.
Accetta il fatto che nessuno sa tutto
Ti immagini come sarebbe noioso vivere se non avessimo più nulla da imparare?
Ci sono ancora tantissime cose che non sai, ed è bellissimo perché così sei sicura che la tua vita avrà un senso, e non sarà mai noiosa: non sei ignorante e senza speranza, sei semplicemente una studentessa a vita!
Ammetti il problema e condividilo
Riconosci e accetta il fatto che spesso ti senti un impostore: ignorare il problema non lo farà sparire, anzi!
Molto probabilmente altre tue colleghe ne soffrono, ne soffro anch’io, ma di solito ne soffriamo tutte in silenzio, vergognandocene, quindi diciamo basta e confessiamocelo! Sarà un immenso sollievo per tutte, e magari sarà un modo per farsi una risata tutte insieme: quando riesci a vedere il tuo “Impostore” con un occhio esterno, ti rendi conto di quanto sia assurdo, totalmente irrazionale e a volte pure un po’ ridicolo.
Cambia il tuo vocabolario
Fai caso a come parli, a come racconti di quello che fai e dei tuoi successi, notando quali sono le parole che usi più spesso nella tua comunicazione, verbale o scritta. Non parlare delle tue abilità o dei tuoi successi usando parole che ti sminuiscono come “Piccolo”, “soltanto”, “semplicemente”… Non è che se l’hai fatto tu, allora vuol dire che sia facile e ovvio per tutti: prenditi il merito di quello che hai ottenuto, e smetti di sminuire i tuoi successi, anche a parole.
E smetti anche di scusarti in continuazione, sia quando parli che quando scrivi delle e-mail o dei messaggi: ti fa partire da un piano di inferiorità, come se dovessi sempre chiedere il permesso per occupare dello spazio che in realtà meriti di occupare. Non ti sto dicendo di diventare arrogante o maleducata: se hai fatto un errore va benissimo chiedere scusa, ma in tutti gli altri casi puoi sicuramente trovare un altro modo per esprimerti che ti dia più potere.
Ascolta davvero i complimenti che ti arrivano
Siamo bravissime a fissarci sui feedback negativi, sui nostri errori o sui problemi, mentre i complimenti ci entrano da una parte e ci escono dall’altra. Quante volte a un complimento hai risposto: “Ma cosa vuoi che sia, non ho fatto nulla di speciale!“? Ecco, non lo fare mai più! Al prossimo complimento che ti arriva, rispondi semplicemente con un sorriso e con un: “Grazie!“. All’inizio non sarà facile, soprattutto se per tutta la vita hai rispedito al mittente i complimenti, ma piano piano ci prenderai l’abitudine. L’umiltà è un valore, siamo tutte d’accordo, ma se ci sminuiamo continuamente non siamo umili, siamo sciocche.
Vuoi un altro consiglio? Crea il “Quaderno dei complimenti”: ogni volta che qualcuno ti fa un complimento, che ti arrivano una recensione o un feedback positivo, scrivili in quel quaderno, poi rileggi spesso i complimenti, specialmente in quei giorni in cui la Sindrome si fa particolarmente sentire. Se avere un quaderno non ti ispira, puoi fare come me e creare nel tuo smartphone un album chiamato “Parole belle” nel quale raccogliere gli screenshot di tutti i complimenti, i ringraziamenti e le “parole belle” che ti sono state dette: sarà una gioia rileggerle e sentire di nuovo quelle emozioni piacevoli!
Non imputare il tuo successo alla fortuna
Imputare il tuo successo alla fortuna non solo sminuisce tantissimo le tue abilità, ma ignora il fatto che una grande componente della tua fortuna è il tuo atteggiamento verso la vita. Il proverbio dice che “La fortuna aiuta gli audaci”, e sicuramente aiuta chi si fa trovare pronto!
Sii grata per quello che hai ricevuto, ma prenditi il merito di quello che hai raggiunto: dietro ci sono anni di studio, di impegno, di libri letti, di corsi fatti, di esperienze vissute e anche di errori e fallimenti.
Tieni un diario
Tenere un diario è sempre un’ottima idea, anche nel caso della Sindrome dell’impostore.
Inizia a tenere traccia sia dei tuoi successi che dei tuoi fallimenti: ti aiuterà a dare loro lo stesso peso, e ti farà ricordare allo stesso modo di entrambi.
Di solito tendiamo a dare un peso enorme ai nostri fallimenti, a ricordarli come se li avessimo tatuati sotto pelle, mentre i successi sono leggerissimi, “non contano” e ce li dimentichiamo in un batter d’occhio.
Smetti di credere alla perfezione
Sforzarti di essere sempre impeccabile ti farà impazzire, e ti renderà meno produttiva e meno creativa. Pensare che là fuori esistono soltanto persone perfette e impeccabili è il modo migliore per cadere vittima della sindrome dell’impostore: prima riconosci che non esiste una persona perfetta, che quello che vedi degli altri è la loro esteriorità, e che non sai assolutamente nulla di quello che pensano e provano, prima il problema se ne andrà.
Accetta l’aiuto
Cercare di andare avanti da sola, sempre e comunque, avrà come risultato solo quello di aggravare la tua sindrome dell’impostore. Anche le persone di successo hanno bisogno di assistenza e aiuto, quindi non esitare a chiederlo, e soprattutto accettalo quando te lo offrono.
Trova il tuo mantra
Quando senti che stai cadendo vittima della Sindrome dell’impostore, interrompi tutto quello che stai facendo, vai davanti allo specchio e ripeti a te stessa una frase che ti dia la carica e ti faccia uscire dal loop di pensieri negativi. Può essere qualcosa del tipo “Cavolo [il tuo nome], sei brava e preparata, dai, vai avanti!”.
Per concludere, ricordati che la tua vita ha un valore intrinseco: non devi provare a nessuno che vali, che la tua vita ha un valore, non devi guadagnarti la stima e la considerazione di nessuno. Ce l’hai già semplicemente perché sei un essere umano sul pianeta Terra.
Il tuo valore era destinato a te, nell’esatto momento in cui hai emesso il tuo primo respiro. Sei importante e vali: accetta questa verità, e vai a dare un calcio nel sedere alla tua Sindrome dell’impostore!
Silvia Lanfranchi, “The quiet coach”, si occupa di mindset coaching per le piccole imprenditrici. Aiuta le donne a ritrovare la leggerezza mentale per raggiungere i propri obiettivi, nel lavoro e nella vita personale.
Un passato da architetto e da social media manager e un evidente presente da multipotenziale. Impazzisce per tutto quello che è oro rosa.
Sindrome dell’impostore tipologie
Solitamente la sindrome dell’impostore si manifesta in ambito lavorativo, ma si ripercuote anche sulle relazioni, di amicizia e amorose. Chi vive questa sindrome, come dice il nome stesso, pensa di essere un ‘impostore’, un truffatore e pensa di non meritarsi le cose belle che gli accadono nella vita, che possono essere una promozione sul lavoro, una nuova amicizia o una felice storia d’amore.
Sindrome dell’impostore in amore
La sindrome dell’impostore trova la sua applicazione anche nelle relazioni amorose. Chi la vive, sente di non meritarsi il partner e la storia d’amore, pensando di avere ingannato l’altro circa le proprie capacità e qualità. Il timore è quello di essere smascherati e di rivelarsi incapaci e indegni di quello che si ha.
Sindrome dell’impostore cause
Chi soffre di questa sindrome è solitamente una persona introversa, con bassa autostima ma un elevato autocontrollo. Inoltre, si tratta di persone che hanno vissuto esperienze conflittuali con i propri genitori e che non hanno goduto, nell’arco della loro vita, del giusto supporto emotivo da parte delle persone a loro più vicine. Per questo motivo, sentono il bisogno di dover continuamente dimostrare di valere e di essere degni di quello che hanno.
Sindrome dell’impostore sintomi
Tra i sintomi della sindrome dell’impostore c’è l’incapacità di accettare il proprio successo, nel lavoro come in amore. Chi ne soffre, infatti, attribuisce a fattori fortuiti l’essere riusciti a raggiungere determinati obiettivi. Inoltre, questa sindrome provoca angoscia, ansia, il voler evitare occasioni di socialità, l’essere sempre trattenuti, fino a vere e proprie crisi di panico.