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LA TRAMA
Cosa spinge un uomo a riempire uno zaino e percorrere a piedi quasi novecento chilometri da Milano a Roma? Sulle spalle l’essenziale, davanti nessun sentiero tracciato, nessun compagno, nessuna prenotazione, affidandosi all’antica leggerezza del viandante. Dopo anni di itinerari predefiniti, Riccardo Finelli ha deciso di uscire dalle strade battute e di tracciare il proprio cammino, seguendo una via dimenticata: il corso dei fiumi, che un tempo muovevano uomini, merci e mulini, e oggi scorrono pigri e abbandonati.
Dal Naviglio pavese al Tevere, passando per il Po, il Trebbia, l’Elsa, l’Arbia, riaffiora un’Italia di piccoli centri e borghi arroccati, malinconica, generosa e accogliente, che ama e rimpiange la propria storia. Ne fanno parte Alessio, che tiene faticosamente in piedi l’oasi di Aviano; Lino, erede di una generazione di barcaioli che parla ancora la grammatica dell’acqua; o Carmela, che ricorda quando la vita di migliaia di persone ruotava intorno al Serchio.
Ma un viaggio è fatto soprattutto di osservazione lenta e minuziosa, lunghi e interminabili silenzi, sospensione di giudizio. In questo spazio di solitudine e libertà, emerge la vera vocazione del camminatore: non raggiungere la meta ma esplorare la strada, riscoprire località cancellate dalle mappe, prendersi il piacere di deviare verso la bellezza insospettata dell’ordinario. In questo libro, Finelli ci invita a seguirlo e a ritrovare quell’istinto vagabondo e transumante che per millenni ha accompagnato l’umanità.
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L’AUTORE
Riccardo Finelli, giornalista e scrittore, esplora da dieci anni luoghi inediti e viaggi a passo lento. Per Sperling & Kupfer ha pubblicato Destinazione Santiago (2016). In precedenza erano usciti con Incontri Storie d’Italia (2007), C’è di mezzo il mare (2008) e 150 anni dopo (2010) e con Neo Edizioni Coi binari fra le nuvole (2012) e Appenninia (2014).