Alcuni luoghi del mondo, senza attinenza alcuna con un viaggio in particolare, riescono a esprimere emozioni e risvegliare ricordi che sembrano provenire direttamente dalla nostra anima o dai sogni.

Rilassarsi nella natura è sempre stato un must per chiunque voglia sentirsi bene, ecco allora 10 immagini che istintivamente ci riconducono anche da casa (o dall’ufficio) a luoghi dove relax e pace mentale vanno a braccetto. Godiamoceli insieme.

Cascate

Gli spruzzi d’acqua fredda, il rumore e lo scroscio di milioni di gocce che, tutte insieme, si gettano nel vuoto. Le cascate, che siano famose e immense oppure nascoste e leggere, ci danno un senso di libero arbitrio. L’emancipazione di qualcosa che con impeto e decisione si lancia nell’ignoto, un precipitare eterno che vive senza paura.

Guardare una cascata stimola la mente ad attivare tutti i sensi: l’aria fresca, le goccioline d’acqua che riempiono il cielo, il suono persistente della natura che sembra gridare una sola parola: libertà.

Onde del mare

Il mare e suoi segreti sono sempre stati uno dei grandi desideri dell’uomo. La potenza di ciò che è celato nei suoi abissi nasconde storie e ricordi lontani nei secoli. Ciò che ci impressiona del mare è la forza delle onde e la loro anima distruttiva.

Guardare un mare in tempesta genera tanta paura quanto desiderio: acqua e aria si mescolano in uno scenario spettacolare, l’oceano urla con tutta la sua forza e le sue braccia altissime sembrano raggiungere il cielo.

Il continuo oscillare dell’incertezza di cosa accadrà dopo spinge a chiedersi se questa paura dell’ignoto non sia anche un profondo desiderio di sentirsi liberi. Come si dice, e l’naufragar m’è dolce in questo mare…

Prospettive geometriche

Le immagini nelle immagini. Il senso di impotenza di fronte a ciò che rimane non completamente comprensibile anche se guardato centinaia di volte. L’essere totalmente in linea con prospettive e linee geometriche, ma nascondere in sé quel surrealismo perfetto che solo il disegno sa creare. Guardare un’immagine il cui disegno è palese ma il significato nascosto genera in noi un senso di appagamento e insoddisfazione al tempo stesso.

Come un equilibrio eterno fra ciò che riusciamo a capire e ciò che invece rimarrà nascosto per sempre. Accettare questo significa prendere coscienza della propria libertà mentale e, di conseguenza, del rilassamento di chi smette di combattere e accetta l’ignoto.

Dune del deserto

Il silenzio e la sabbia immobile sembra creare uno scenario senza tempo. Le dune si alzano energiche ma calme, allungano le ombre e i riflessi del Sole sopra di esse, mentre le ore passano incuranti della vita nel deserto. Solo qualche alberello sporadico, le rocce nascoste sotto la sabbia, le orme di qualche instancabile dromedario.

Quanti segreti sepolti sotto le dune del deserto, quanti millenni sono passati senza che nulla in quella valle di sabbia cambiasse. La magia del deserto è proprio creare una pace interiore dettata dalla consapevolezza che non si è altro che un granello di sabbia nell’universo.

Forse questo senso di immensa piccolezza è il più grande dono che il deserto può fare: osservatore taciturno dell’esistenza di qualcosa di infinitamente piccolo, ma essenziale.

Colline nella nebbia

Come le onde del mare e le dune del deserto, le colline vivono quella fama di ignoto che attrae. I versanti ombrosi e le cime arrotondate che accompagnano vallate e campi di fiori, lunghi filari di vigne o sterminate distese di ulivi.

Quando scende la nebbia sulle colline tutto diventa celato, confuso, misterioso. Un panorama collinare su cui la nebbia si appoggia delicata è un’immagine contemplativa e pensierosa, esprime bene ciò che l’animo umano sente di voler provare: il sublime di ciò che non possiamo conoscere.

L’uomo che nell’ignoto cerca conforto sa bene che non lo troverà. Ma proprio questa nebbia che si stende sulle colline e nella mente regala un senso di rilassamento e pace che pochi altri scenari sanno suscitare.

Riflessi nell’acqua

Che siano laghi, fiumi, rivoli d’acqua o anche solo pozzanghere. Il riflesso è solo il gioco di luce e forme che si rincorrono in una realtà che non gli appartiene. Ciò che vediamo in un riflesso a volte è solo uno scherzo della nostra mente, ma rivela su di noi più di quel che vorremmo ammettere.

L’immagine tremolante che guardiamo dentro uno stagno si dota di quel senso di quiete sempre sbilanciata. Un tocco e l’immagine scompare, pochi secondi ed è di nuovo lì. L’acqua che guarda il cielo prende il suo colore e il suo umore. Quale miglior modo di cercare la pace se non nel riflesso di ciò che vorremmo vedere?

Cieli infiniti

L’immenso, infinito cielo. Il nostro sguardo su qualcosa di così vasto e così diverso, sempre in continuo cambiamento, ci fa sentire tanto piccoli quanto parte di un qualcosa di più grande.

Come dicono molti, anche se lontani, siamo sempre sotto lo stesso cielo. Ciò che ci piace di esso è proprio il suo perpetuo mutamento. I suoi colori, le sfumature e il senso di immensa leggerezza che trascina con sé ogni giorno.

Alzare gli occhi al cielo significa che, anche solo per pochi istanti, lo sguardo prende i toni delle nuvole e la mente diventa il riflesso di ciò che vediamo… dentro un cielo ogni pensiero conta, ogni attimo di pace è un sospiro per l’anima.

Foreste

Un’immagine disordinata, confusa, intricata e intrigante. Rami e fronte si confondono nel lussureggiante verde della foresta. Alberi secolari e piantine appena nate vivono creando lo stesso terreno in cui amiamo sentirci persi.

Cosa rende la foresta così affascinante? Il sentimento di nascosto e coperto, celato al mondo e racchiuso fra le braccia accoglienti di madre natura. Guardare una foresta che risuona e risplende solo dell’aria che produce, impegnata solo ad esistere e a risvegliarsi ogni anno, è una pace dei sensi e un piacere alla vista

Sedersi ad ammirare un habitat vivo e quieto, immobile ma che sempre muta e si evolve, questo è il fascino della foresta. Non esiste per crearci piacere, ma bella com’è, non potrebbe fare altrimenti.

Risaie

Se fino ad ora abbiamo parlato di scenari caotici e disordinati, qui invece regna l’ordine e la compostezza. Le linee decise, chiare, marcanti di un territorio segnato da frammenti definiti e contorni regolari.

Le stradine di campagna che circondano le risaie sono l’unico approdo per chi, guardando un panorama inquadrato e preciso, si sente in pace. Ecco che quei ciuffetti d’erba sommersi per più di metà dalle acque calme e placide, crescono fitti, come setole di una spazzola, allungandosi poco a poco verso il cielo.

Le risaie abbondano di rumorini della campagna, nascondono sotto il pelo dell’acqua tanti animaletti e tanta nuova vita che sta per nascere. Le risaie ci danno sempre una sensazione di relax e rilassamento, perché nel loro essere composte ed ordinate, ci ricordano quanto è piacevole ascoltare la quiete.

Ghiacci

La presenza immobile ed immensa di un universo nascosto. Dell’iceberg vediamo solo la punta, tutto ciò che c’è sotto rimane ignoto. Stessa cosa vale per il ghiacciaio, possiamo vedere l’esterno, ma dentro rimane chiuso e protetto dallo sguardo.

L’occhio riesce a vedere solo enormi distese di bianco candido, rocce congelate e terreni trasparenti. In questa calma apparente tutto è fermo, tutto resiste nel tempo, niente si sposta. Non percettibilmente ai nostri occhi, almeno…

Ecco che quel senso di inquietudine sorridente si appropria di noi e ci fa vivere diversi attimi nell’angoscia fluida di non poterci muovere. Di essere sempre fermi e in balia degli eventi. Ma non è così. Il ghiacciaio esprime, nella sua immobilità, la pazienza estrema di chi sa attendere.