
Dalla musica al cinema. Come si trova nei panni di regista?
«Mi sento… like a virgin!» (risponde facendo riferimento a un suo successo del 1984).
In che senso?
«La regia è un’esperienza elettrizzante, anche se girare un film è tutt’altro che facile e io sono quasi agli inizi. Però mi piacciono le sfide e sono competitiva: essere a Venezia fuori concorso e non in gara, per esempio, mi è dispiaciuto molto».

Perché ha scelto di raccontare questa storia romantica e tormentata?
«Sono da tempo ossessionata dalla figura di Wallis Simpson. Ho letto libri sulla sua vicenda. E la domanda che mi sono sempre posta è: chi dei due ha fatto più sacrifici? Lui che ha abdicato al trono o lei che ha rinunciato a tutto per amore del suo uomo?».
Che risposta si è data?
«Che ha vinto l’amore, anche se la loro storia non era perfetta. In fondo nessuna storia lo è».
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Cosa c’è di imperfetto?
«A volte le donne scendono a compromessi, magari solo in cambio di qualche bel pezzo di gioielleria».
Lei ne indossa uno.
«Queste croci le ha disegnate Cartier apposta per il film. Una purtroppo è andata perduta in mare mentre giravamo».
Wallis era un’americana in Inghilterra, come lei.
«Perciò la sua storia mi affascina. Non solo: Wallis ed Edward erano una coppia controcorrente, “punk-rock”. Per questo in una scena ho voluto la musica dei Sex Pistols come sottofondo».
Nella versione originale si sente la voce di sua figlia Lourdes.
«Sì, è la voce di Wallis da giovane. Ha voluto esserci lei, io non la forzo mai. La lascio libera di sperimentare. Ora è appassionata di moda e ha una linea di abbigliamento per teenager».
Il fatto di essere stata sposata per anni con un regista, Guy Ritchie, le è servito?
«Da lui ho imparato una lezione fondamentale: essere sempre sicuri di sé quando si è a capo di un set; non dare mai l’impressione di essere preoccupati davanti alla troupe».
Alcuni hanno riconosciuto in W. E. Edward e Wallis l’influenza dei grandi registi italiani.
«In testa alle mie passioni cinematografiche ci sono Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini. Con Fellini avrei dovuto girare un video. Mi ha scritto una lettera quando era in ospedale prima di morire: è stata l’ultima volta che l’ho sentito».
È vero che lei è una super perfezionista?
«Sì. Ho scelto personalmente tutto quello che si vede del film, fino all’ultimo dettaglio di ogni vestito».
Ed è vero che è una fan della Kabbalah?
«I giornali scrivono tante fesserie. Vero è che sono una persona spirituale, penso che esista un campo non tangibile che va oltre le spiegazioni della logica. Come l’amore».
A proposito di amori… La musica non l’ha dimenticata: ha un nuovo album e ora il tour.
«Il cinema mi dà respiro, dopo anni passati negli studi di registrazione e sui palcoscenici di mezzo mondo. Ma la musica resta il primo, forse l’unico, vero amore».