Fame nervosa: come risolvere?
Siete sostanzialmente affette da “eating emozionale”. Mai sentito parlare? Il Dott. Salvatore Simeone, Direttore Sanitario del Centro Medico Francois Broussais di Roma, ci descriverà nel dettaglio il profilo di una mangiatrice emotiva, vista la sua esperienza medica. Il Dott. Simeone,che è già abbondantemente intervenuto su questo tema, con interviste on-line e su riviste cartacee, consiglia a tutti coloro che sono in sovrappeso di non scoraggiarsi e di porsi come obiettivo di eliminare la "mentalità della persona grassa", causa primaria dei chili in più.
Come fare?
In sintesi, se credete o intuite che il vostro sovrappeso abbia a che fare con una "fame emotiva" legata a problemi affettivi o economici, a lutti o malattie, a paure, delusioni e quant'altro, non mettetevi mai a dieta. Perché? A parte un ennesimo fallimento, rischiereste di "starare ancora di più il vostro ipotalamo", che per difesa accumulerebbe altro grasso. Per poter dimagrire stabilmente è necessario "resettare" il vostro ipotalamo, ovvero ad indurlo a "lasciar andare un po’ del grasso di difesa"; in un certo senso, si tratta di farlo rilassare, convincendolo che è tutto in ordine e che, quindi, tutto quel grasso accumulato non serve più. Questo è uno degli scopi principali della dieta metabolica.
Profilo di una mangiatrice emotiva: liberamente tratto dal libro bestseller "Cibo e Emozioni"
La mattina non ho problemi: sono talmente occupata a preparare i bambini per la scuola e me stessa per il lavoro, che sono fortunata quando riesco a mandar giù un po’ di caffè. Qualche volta riesco a mangiare qualche biscotto, ma se sono di corsa non mangio niente. Al lavoro, nell’intervallo, prendo un caffè e pranzo fuori, in genere, con un’amica. Torno a casa per le sei meno un quarto ed è a quell’ora che comincia la fame emotiva: appena rientro in casa, pian piano comincia a sentire la necessità irrefrenabile di "spiluccare" qualcosa e non riesco a resistere, così quando arriva l’ora di cena non ho più tanta fame e non mangio un granché. La fame emotiva mi riprende dopo che ho sparecchiato: quando finalmente mi rilasso, ricomincia la sensazione di forte desiderio. Qualche volta va meglio se chiamo un’amica e parlo un po’ al telefono ma, non appena appesa la cornetta, accendo la televisione a ricomincio a mangiucchiare: a volte sono cioccolatini, altre volte gli avanzi o qualsiasi altra cosa, senza nemmeno usare un piatto e spesso in piedi. Mi rendo conto che è un cosa sciocca: è come se pensassi che mangiano velocemente e senza creare disordine non avessi mangiato. Non so perché lo faccio, non è che abbia veramente fame: ma se provo a resistere, continuo a sentire una voglia che non mi abbandona. Però non riesco ad accettarmi con questi chili in più, mi giudico e mi sento giudicata male, ho perso parte della mia femminilità e anche con mio marito non è più come un tempo: eppure, nonostante io soffra tanto per questo stato, non riesco a resistere alla fame emotiva. Ho provato più volte a dimagrire, ma finisce sempre che riprendo i chili: non so più che fare. Ho sentito che tutto questo dipende da meccanismi che partono da una ghiandola che si chiama ipotalamo e che è possibile imparare a controllare tali meccanismi.
Come gestire l’ipotalamo
Il sovrappeso non è una semplice condizione di disagio "estetico", ma soprattutto l’effetto di un disagio interiore dovuto al tentativo di affrontare le "intemperie" della vita, siano esse ansia, nervosismo, depressione, paura, noia, ecc. Inoltre, si sa che il sovrappeso genera malessere, malattie, aspettative di vita inferiore alla media. Ed inoltre un cattivo rapporto con sé stessi e con la propria immagine produce spesso una mancanza di fiducia e di stima verso sé stessi. Da alcuni decenni gli scienziati hanno dimostrato che il problema del sovrappeso dipende dal fatto che l’ipotalamo, la ghiandola che governa il peso, tende ad accumulare grasso per "difesa" nei confronti di stati d’animo negativi, specialmente paura, ansia, rabbia, depressione, delusione, lutti. In particolare, esistono alcune grandi categorie di persone che, pur con sforzi enormi, non riescono a dimagrire e sono:
– le persone che non sono state amate o che, comunque, non lo sono state come avrebbero voluto;
– chi ha vissuto la fine di un rapporto affettivo o, comunque, vive una relazione conflittuale;
– chi è in ansia per problemi economici o pratici;
– chi ha avuto a che fare con gravi malattie o incidenti , proprie o di congiunti;
– chi ha subito gravi lutti non ben "digeriti" o teme altri lutti o ha paura della morte;
– le persone che hanno preso, per vari motivi, una serie di farmaci che hanno bloccato l’ipotalamo e il metabolismo.
Rientrare in uno o più dei gruppi significa avere un "blocco funzionale" dell'ipotalamo, che impedisce di ottenere un facile dimagrimento, perché in tali condizioni la ghiandola si mette sulla difensiva e accumula grasso con estrema facilità, rallentando bruscamente il metabolismo. In una situazione di allarme dell'ipotalamo, l'errore più grande che si può fare è mettersi a dieta, perché questo creerebbe uno stato di allarme ancora maggiore. E', invece, necessario imparare come gestire una situazione del genere, acquisendo i giusti dati; questo è l'obiettivo della dieta metabolica. Oggi, è possibile iniziare un cambiamento profondo, con l’obiettivo di rimuovere quelle sensazioni emotive negative che impediscono all’essere umano di essere sereno e tranquillo, e che sono quasi sempre scaricate sul cibo.
Esiste una soluzione reale al problema?
Certamente sì, ed è quella di dimagrire non stando a dieta. In una situazione di allarme dell’ipotalamo (paure, lutti, malattie, problemi economici, divorzi, incidenti, ecc), l’errore più grande che si può fare è mettersi a dieta, perché questo creerebbe uno stato di allarme ancora maggiore, con conseguente impossibilità a dimagrire, nonostante tutti gli sforzi. Il sovrappeso è spesso l’effetto di un disagio interiore dovuto alla necessità di affrontare lo "stress" della vita. Da alcuni decenni, gli scienziati hanno dimostrato che il problema del sovrappeso dipende dal fatto che l’ipotalamo, la ghiandola che governa il peso, tende ad "accumulare grasso per difesa" nei confronti di stati d’animo negativi, specialmente paura, ansia, rabbia, depressione, delusione, lutti.
Esistono diete ideali?
La domanda è molto intrigante… In realtà, secondo il nostro punto di vista, nessuna dieta può essere reputata, in assoluto, la dieta migliore, per il semplice fatto che, essendo già codificata, non può tener conto della complessità del singolo individuo. Infatti, succede sempre che chi va dal dietologo debba seguire un "regime" che non è stato pensato per lui/lei, ma era già preconfezionato. Di conseguenza, chi deve dimagrire si trova a dover seguire un percorso in cui non si identifica, e che per questo si rivelerà non solo pesante da effettuare, ma sempre fallimentare. Noi crediamo che, per dieta salutare debba intendersi un "metodo" di dimagrimento che riesca ad assolvere almeno a 3 funzioni: la prima è la salvaguardia della salute; la seconda è la salvaguardia dell'equilibrio psico-emotivo di chi deve dimagrire; la terza, ovviamente, è un dimagrimento che soddisfi le proprie aspettative. Per quanto riguarda la salute, la dieta ideale è quella che non solo non fa male, ma che anzi riesce a curare le persone, ad esempio le classiche patologie che generalmente si accompagnano al sovrappeso, quali diabete, colesterolo, trigliceridi e ipertensione. Riguardo, invece, alla necessità di salvaguardare l'aspetto psico-emotivo di chi deve dimagrire, la cosa più importante è scegliere una formula di dimagrimento con un ottimo rapporto costo/beneficio, nel senso che vale la pena scegliere una dieta che dia grandi risultati, rispetto a quanto si "spende" in energie psico-fisiche.
Che consigli utili può dare alle lettrici?
La dieta metabolica, così come è formulata, è un metodo esclusivo del Centro Medico Broussais di Roma. Ecco come dimagrire senza stare a dieta…
Perché la dieta metabolica è la soluzione al problema sovrappeso?
Esistono molti motivi per cui la dieta metabolica può essere considerata il metodo migliore per dimagrire, soprattutto stabilmente nel tempo. Innanzitutto, si fonda sulle soluzioni più moderne e scientifiche, come la capacità di migliorare il metabolismo con soluzioni naturali. Inoltre, tiene in grande considerazione anche le esigenze e le abitudini alimentari della persona che deve dimagrire, cosa inusuale in qualunque tipo di dieta. Infine, è l'unico metodo che si pone l'obiettivo di eliminare la "mentalità della persona grassa", prima causa del sovrappeso. La dieta metabolica non è una dieta vera e propria, anzi idealmente è proprio l’esatto contrario di tutte le altre diete: infatti l’obiettivo fondamentale della dieta metabolica è quello di “liberare” le persone sia dalle diete che dai dietologi. Bisogna, infatti, partire dal presupposto incontestabile che le persone magre non stanno a dieta! Non preoccupatevi se non riuscite a capire subito il significato di questa frase: è normale non capirla, soprattutto per chi è a dieta da una vita. Capirete con il tempo! Infatti, la dieta metabolica prevede per voi anche l’apprendimento di piccoli “segreti” per iniziare a dimagrire non stando a dieta. Anche questa frase, come l’altra, per ora può sembrare strana, però riflettiamo sul fatto che il 99% delle persone grasse sono a dieta da sempre o, comunque, provano a dimagrire senza riuscirci.
Per ulteriori informazioni:
Il Centro Medico Broussais di Roma è uno dei più grandi centri di Medicina Biologica e Integrata esistenti in Europa e nel mondo ed è dedicato a François Broussais, grande medico naturalista dell’800. Il Centro si occupa di medicina d'avanguardia e si rivolge a tutte quelle persone che sono alla ricerca di un nuovo modello medico a cui affidare la propria salute. Offre le migliori soluzioni sia nel campo della diagnostica funzionale che nel campo terapeutico.
Contatti: Centro Medico Francois Broussais
Largo A. Sarti, 4, 00196 Roma
Tel. 06/3201127 – [email protected]
Bibliografia:
– Edward Abramson, Emozioni e Cibo – Come controllare la fame nervosa, Positive Press
Scopo di questo libro è aiutarvi ad individuare le vostre abitudini alimentari e a rendervi conto di come siano legate alle vostre emozioni. L’autore presenta metodi pratici, basati sui principi della terapia cognitivo-comportamentale, per controllare la fame emotiva.
– Gudrun Dalla Via, Alimentazione ed Emozioni, Come il cibo influenza i nostri stati d'animo, Red Edizioni
Quali cibi danno la carica e il buon umore? Quali invece hanno un effetto rilassante? Sulla base delle più aggiornate ricerche scientifiche è stato dimostrato che l’alimentazione influisce sul nostro umore sia dal punto di vista biochimico sia da quello psicologico.