C’è il progettista di sistemi informatici ed il consulente di software. C’è il programmatore informatico e l’analista programmatore. Il software developer, ovvero lo sviluppatore di software, che va a braccetto con il progettista meccanico. Il revisore contabile che si affianca all’infermiere. L’addetto all’amministrazione o alla segreteria e l’educatore professionale. E poi, addetti allo sportello bancario, tecnici commerciali, magazzinieri. Gli intramontabili commessi di negozio ed assistenti di vendita. E, sorpresa, ci sono perfino i professori, di scuola secondaria superiore in questo caso.

È questa la primissima lista dei profili più appetibili di questo finale 2012. Sicuramente perché si tratta dei lavori “introvabili”. Parola dell’annuale analisi firmata dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere, fonte istituzionalmente accreditata (chi meglio del Ministero del Lavoro può fare il punto sull’occupazione nel nostro Paese?) che proprio qualche giorno fa ha presentato a Verona i risultati della sua periodica, trimestrale istantanea sul lavoro all’italiana. Così scopriamo non solo che i lavori introvabili in questo 2012 di crisi ancora galoppante ammontano addirittura a quota 65mila, ma anche che il mercato si sta in qualche forma muovendo, visto che si tratta del 20% in meno rispetto al 2011 che ci siamo già lasciati alle spalle.

Allora, se si è in cerca di un nuovo lavoro – o, meglio ancora, si stanno pianificando i primi delicati passi nella costruzione del proprio futuro professionale tentando di rispondere all’amletica domanda: cosa voglio fare “da grande”? – il complemento perfetto all’identificazione del proprio Talento (quella particolare abilità nella quale cioè si eccelle quasi naturalmente) diventa il consolidamento di una seria capacità di analisi. Essere cioè in grado di mettere a fuoco non solo ciò che si vuole fare per inclinazione personale, ma anche cosa il mercato vuole che facciamo –  o comunque cosa preferirebbe che facessimo. Comprendendo cioè quali profili scarseggiano (nel presente o nell’immediato futuro) divenendo per questo in automatico particolarmente appetibili per le aziende in cerca di professionisti.

Il segreto, in fondo, sta tutto qui. Se, come dicevano i latini, in medio stat veritas, è proprio nel mezzo che dobbiamo muoverci. Trovando cioè la quadra tra la nostra eccellenza da un lato e quegli spazi di mercato in cui i profili scarseggiano dall’altro, che per questo possono agevolare un ingresso più veloce e diretto nel mondo del lavoro. In tal senso l’indagine Excelsior rappresenta un’ottima fonte di consultazione per reperire suggestioni interessanti sul lavoro. Ottima ma non esclusiva. A puro titolo di esempio, è possibile citare i rapporti realizzati da Isfol – Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, o Jobs in Progress, il report bimestrale sul mercato del lavoro in Italia. All’atto pratico, è insomma necessario costruirsi un elenco di fonti attendibili cui attingere per farsi un’idea più realistica possibile delle condizioni di mercato. Informarsi per rendere il proprio approccio al Lavoro il più consapevole possibile. Per conferire più efficacia e concretezza alle proprie mosse. Per orientarsi ed intercettare l’offerta che può fare per noi. Nonostante tutto, e malgrado il panorama votato all’incertezza.