Cosa: Hokusai, Gakutei, Shinsai… Le stampe giapponesi di Frank Lloyd Wright
Quando: 29 novembre – 20 dicembre 2011. Martedì-venerdì h.16-20 e sabato h.12-20
Dove: Casabella laboratorio, Via Marco Polo 13 a Milano

Non vi ho mai confidato sino a che punto le stampe giapponesi sono state per me fonte di ispirazione. Non mi sono mai liberato dall’effetto prodotto dalla prima impressione che mi procurarono e probabilmente non me ne libererò mai. Era l’incedere della grande dottrina della semplificazione, dell’eliminazione di tutto ciò che è insignificante.
(Frank Lloyd Wright)

Casabella laboratorio ospita, per la prima volta in Europa, settantacinque esemplari della collezione di Surimono dell’architetto Frank Lloyd Wright. Il Surimono rappresenta la forma più raffinata dell’arte della stampa giapponese. La parola significa semplicemente “oggetto dipinto”. Risultato della collaborazione tra l’artista e il poeta, spesso il Surimono contiene scritti che alludono alle caratteristiche dell’anno che annunciano o testi che spiegano il contenuto della stampa. Una donna che legge una pagina di poesia, una scena di caccia, lo stupore di due bambini al primo incontro con una tigre, la parodia di un guerriero… Questi sono solo alcuni esempi delle scene immortalate nelle preziose stampe realizzate dai celebri artisti giapponesi che la mostra espone.

Frank Lloyd Wright iniziò ad interessarsi alle stampe giapponesi, alla cultura e all’arte del Giappone alla fine dell’Ottocento a Chicago e sin dall’inizio del Novecento venne considerato come uno dei più abili e perspicaci collezionisti di stampe giapponesi. Fu solo però dopo la sua morte che, una ventina d’anni fa, dagli archivi della Frank Lloyd Wright Foundation di Scottsdale (AZ) emerse una scatola di legno, sino ad allora ignorata, contenente più di settecento stampe giapponesi, cinquecento circa della quali classificabili come Surimono. L’architetto compì sette viaggi in Giappone tra il 1905 e il 1922, e tra il 1917 e il 1922 e si trattenne in Giappone per trentaquattro mesi. Durante questi soggiorni molti collezionisti lo incaricano di acquistare e selezionare per loro stampe, mentre porzioni significative della sua collezione vennero cedute ad alcuni dei principali musei americani, dal Metropolitan Museum di New York al Museo di Boston.

A prova delle conoscenze da lui maturate e a sostegno del ruolo che interpretava di mercante tra i più ricercati negli Stati Uniti, nel 1912 Wright pubblicò un libro fondamentale, The Japanese Print: An Interpretation. L’edizione italiana Le stampe giapponesi. Una interpretazione, raccoglie saggi di Francesco Dal Co e Margo Stipe ed è edito da Electa.