Leggere molto aiuta a crescere e mantiene giovani. La lettura , infatti, ha innumerevoli benefici: apre le porte della conoscenza e regala il piacere della scoperta.
Oltre ad offrire al lettore una molteplicità infinita di esperienze , modi di vita e mondi alternativi, come una sorgente pura e inesauribile di storie straordinarie, la lettura è anche un mezzo e, insieme, uno strumento di eterna giovinezza .
Intorno alle sue proprietà anti-invecchiamento si sono dibattuti medici, esperti e scienziati, che hanno dimostrato che nel novero di cose da fare per vivere bene, accanto al mangiare alimenti sani, fare attività fisica e imparare a gestire lo stress di tutti i giorni, rientra a pieno titolo anche leggere molto.
Accanto alla conferma della scienza, c’è poi la visione più romantica dei benefici che la lettura regala, tale per cui leggere permette di vivere molte vite, leggere è come fare un viaggio in un posto diverso ogni volta… e, anche per questo, leggere mantiene giovani.
Se volete scoprire i motivi per cui leggere molto non fa invecchiare , sfogliate la nostra gallery.
Molte ricerche hanno provato che, come l’attività fisica rafforza il cuore, i muscoli e le ossa, allo stesso modo l’attività intellettiva rafforza il cervello contro le malattie. Stimolare il cervello con la lettura contribuisce, infatti, a rallentare il processo d’invecchiamento e allontana il rischio di malattie cerebrali come l’Alzheimer e altre forme di demenza senile.
Leggere offre l’opportunità di vivere molte vite . Leggendo incameriamo esperienze come se avessimo davvero l’occasione di vivere altre vite. Nel passato , in mondi immaginari pieni di creature assurde, o in un futuro governato dai robot. Eppure, nessun lettore ha gli anni che dovrebbero corrispondere a un uomo che ha vissuto tutte le esperienze fruite attraverso i libri. Per il tempo dedicato alla lettura, l’anima del lettore pulsa all’unisono con quella dei protagonisti del libro che ha tra le mani, veste i loro panni e viene scosso dalle sensazioni che provano e dalle vicende che li riguardano. Leggendo il lettore diventa bambino, adulto o anziano, si cala nei panni di un uomo o di una donna, di un animale e di qualsiasi altro essere in base a quel che sta leggendo. Ha scritto il grande Umberto Eco : «Chi non legge, a settantanni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge, avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro».
La lettura stimola in maniera dolce le capacità mentali e può portare a una riduzione dello stress e dell’ansia . Come recita l’iscrizione sopra la porta della Biblioteca di Tebe, la lettura è “Medicina per l’anima”. Immergersi tra le pagine di un buon libro, appassionarsi alla storia e alle vicende di un personaggio sottrae e distrae la mente dal costante multitasking quotidiano e ciò produce alcuni impulsi elettrici cerebrali che stimolano la produzione dei feromoni (gli ormoni della felicità). Quando i feromoni entrano in circolo, liberano una sensazione di benessere e relax , e in questa condizione di confort il flusso sanguigno aumenta nella zona cerebrale, il battito cardiaco rallenta e lo stress diminuisce.
Leggere aiuta il cervello degli anziani a mantenersi giovane (come anche giocare a scacchi e a carte e scrivere). Ad accertare i benefici della lettura sulla salute del cervello degli anziani è uno studio condotto dai ricercatori del Rush University Medical Center in collaborazione con l’Illinois Institute of Technology di Chicago. La lettura produce un effetto sulla materia bianca del cervello, composta da fibre nervose (gli assoni), che trasmettono le informazioni attraverso tutto il cervello. Come illustra il dottor Arfanakis, prima firma dello studio, il cervello di un campione di anziani ultra ottantenni lettori è più giovane rispetto a quello degli ultra ottantenni non lettori. Secondo i dati raccolti tramite la risonanza magnetica funzionale , le aree più importanti per l’apprendimento e la memoria presentavano un tasso più alto d’integrità micro-strutturale negli anziani che erano soliti leggere, scrivere e giocare a carte. Secondo gli autori, è importante mantenere il cervello occupato e allenato tanto a sessanta quanto dopo gli ottanta anni. Non è, infatti, impossibile rimanere perfettamente lucidi anche in età avanzata. Molti anziani ancora attivi hanno abilità cognitive simili a quelle dei giovani. Leggere, scrivere e interagire giocando è dunque utilissimo per conservare la memoria e riuscire a preservare le abilità cognitive e intellettive in età senile .
Leggere un buon libro prima di abbandonarsi tra le braccia di Morfeo rilassa la mente e il corpo e concilia il buon riposo . E riposare bene, si sa, aiuta a rimanere giovani! Se, poi, l’insonnia persiste, non c’è compagnia notturna migliore di un bel libro. E, ancora, un buon libro può supplire alla mancanza di sogni nelle lunghe notti passate a occhi spalancati. Scrisse Ennio Flaiano : «Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni».
La lettura distrae dagli impegni quotidiani, dai problemi e dalle preoccupazioni di tutti i giorni, producendo effetti positivi sull’umore . Che sia un fantasy o un saggio, un romanzo d’amore appassionante o la biografia di un grande personaggio della storia, immergersi nella trama di un buon libro significa staccare la spina con il mondo reale e trasferirsi (temporaneamente) in «un giardino che puoi custodire in tasca », come recita un antico proverbio arabo.
Che sia un libro di storia, d’arte o di politica, un romanzo d’amore o una raccolta di racconti, qualsiasi sia il genere, tutti i libri insegnano qualcosa e consegnano al lettore chiavi inedite e alternative per interpretare e conoscere il mondo. Leggere offre la possibilità di aggiungere conoscenza riguardo a un argomento specifico, così come di spaziare da un tema a un altro e accrescere la propria cultura generale. Leggere rende più colti, più lungimiranti, più capaci di trovare soluzioni ai problemi… Scrisse l’attrice teatrale e cinematografica statunitense Helen Hayes : «I genitori insegnano ad amare, ridere e correre. Ma solo entrando in contatto con i libri, si scopre di avere le ali ».
La semplice attività di leggere allontana il rischio di demenza senile e allena la memoria . Durante la lettura i neuroni sono in attività e si rimettono in moto ogni volta che la lettura ricomincia dopo un’interruzione. Riprendere il filo della narrazione, ricordare i fatti salienti della trama e il profilo dei personaggi, in un climax crescente che porta al finale è un grande esercizio per la memoria cosiddetta breve. La lettura, tuttavia, può allenare anche la memoria di lungo termine: basta riprendere tra le mani un libro del passato, leggerne qualche pagina per far riaffiorare dalla memoria ricordi, emozioni, sensazioni. Per dirla alla maniera della scrittrice italiana Susanna Tamaro : «Leggere, in fondo, non vuol dire altro che creare un piccolo giardino all’interno della nostra memoria. Ogni bel libro porta qualche elemento, un’aiuola, un viale, una panchina sulla quale riposarsi quando si è stanchi. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di trovarci qualcun altro».
Un buon libro è un compagno che non ti abbandona mai. Sia che regali risate sia che scateni le lacrime, la sostanza non cambia: leggere regala emozioni forti e fa sentire vivo il lettore, che è il solo ad avere il potere di dare un senso e di far esistere le parole e le vicende dei protagonisti di un libro, ospitandole in un posto della sua anima e facendole vivere in lui. Così, frasi e pensieri nuovi che non appartenevano al lettore, si fanno spazio e contaminano la sua mente, spesso lasciando segni evidenti.