“Lenzuola? Ma che ne so io di Lenzuola?”. È la prima riga di un libro – il titolo è “Le Lenzuola del potere” – e di una storia, quella di un giovane imprenditore che riceve la telefonata di un amico per la segnalazione di una posizione aperta in una rinomata azienda di biancheria per la casa e che da allora si tuffa in un settore nuovo – per lui all’epoca sconosciuto – che avrebbe spalancato di lì a poco le porte del mercato ad una start up di successo.

Classe 1976, genio comunicativo e dalla spiccata sensibilità creativa e imprenditoriale. Il tutto accompagnato da una faccia da bravo ragazzo che di strada ne ha fatta ed è arrivato fin dove è arrivato con sacrificio, entusiasmo, ambizione, e determinazione. Ma soprattutto con un grande bagaglio di umiltà. 

La mente in questione è Michele Cascavilla che dopo un’esperienza di sette anni in Frette dove ha fatto carriera fino a ricoprire il ruolo di “Head of brand alliance”, nel 2014 si mette in proprio e fonda la sua azienda: Lenzuolissimi, il superlativo assoluto di lenzuola, presente con negozi monomarca in centro a Milano, Roma e Napoli e in molteplici department store de La Rinascente. Oggi, in camera da letto, la donna che lo precede è la sua fama: Cascavilla è noto ai più come il “re delle lenzuola”.

Un appellativo di certo non casuale: Lenzuolissimi ha conosciuto sin da subito una grandiosa notorietà mediatica grazie al copripiumino realizzato su commissione di Silvio Berlusconi per il 65esimo compleanno del Presidente Putin e a quello della “Pace” raffigurante la stretta di mano tra Trump e Kim Jong-un. Non meno riflettori si sono accesi sul Copripolitica, il copripiumino realizzato per le elezioni politiche nazionali, e sul libro autobiografico “Le lenzuola del potere” scritto a 4 mani con Roberto Alessi e recensito da Silvio Berlusconi.

Noi vogliamo saperne di più e così decidiamo di farci raccontare tutto da Cascavilla in persona. Detto, fatto. Lo incontriamo nel suo monomarca meneghino, al civico 3 di via Dante. È una serata d’autunno dal clima primaverile, e ad accoglierci all’ingresso, il suo sorriso smagliante, la sua naturalezza e una palette di colori, quella delle sue lenzuola, che fa subito cromoterapia. E ci porta lontano dal caos del centro città.

Ci sentiamo subito a casa. E mentre ci perdiamo nell’intensità e nella molteplicità delle sfumature che ci circondano – disposte in un ordine cromatico chirurgico, si potrebbe dire – Cascavilla con sguardo fiero e con tutta la semplicità che lo contraddistingue, ci parla della sua avventura e ci illustra il suo mondo. E noi staremmo lì delle ore per apprendere almeno un quarto della sua appassionata capacità di fare impresa e di condividerla.

“L’idea – ci spiega – è nata dopo aver partecipato ai lavori del 35esimo vertice del G8 a L’Aquila nel 2009. Su invito di Silvio Berlusconi, abbiamo allestito le camere della Scuola Sottuficiali della Guardia di Finanza nella frazione di Coppito con lenzuola in raso di cotone. Che Barack Obama, non ci crederete!, alla fine del G8 si è portato via. E allora mi sono detto ‘se i grandi della Terra, hanno dormito (e apprezzato) su raso di cotone, perché non potrebbero farlo le persone comuni?’ Da lì l’intuizione di realizzare il primo monomarca al mondo di sole lenzuola in raso di cotone con 300 fili, in più di 100 colori a tinta unita, utilizzando filati antiallergici che garantiscono freschezza e traspirabilità”

Lenzuolissimi è diventato sin da subito un caso di successo attraverso – come approfondito dalla studentessa Beatrice Penzo che ha trattato il caso Lenzuolissimi nella sua tesi di laurea in Marketing e Comunicazione d’Impresa all’Università Ca’ Foscari di Venezia  la lente teorica della Blue Ocean Strategy,  la strategia elaborata da W.Chan Kim e Renèe Mauborgne, che consiste nel trovare uno spicchio di mercato inesplorato, un “oceano blu” dunque, non ancora invaso dagli “squali” della concorrenza. “Mi sono affacciato in un comparto scoperto – spiega Cascavilla – con un monoprodotto alto di gamma ma a prezzi accessibili e con tanto di servizio di customizzazione”. 

Tra i caratteri distintivi di Lenzuolissimi, infatti, c’è la personalizzazione a tutto tondo. “In tempo reale ci si può ricamare di tutto su: nomi, iniziali, loghi, simboli. La cosa che mi chiedono di più è il nome proprio e del compagno sulle federe, ma – ironizza – alcuni tentennano perché se poi si lasciano? O se una notte a dormire si ferma l’amante? Meglio restare sul generico! E poi si può giocare con i colori. Oltre che in confezione completa, le lenzuola sono vendibili singolarmente cosicché ognuno possa decidere come abbinare le tinte tra loro”.

Argomento che ci stupisce ma neanche troppo avendo capito il personaggio che abbiamo di fronte e, quindi, gli chiediamo ulteriori delucidazioni: “Chi entra nei nostri negozi resta abbagliato dai colori, li vorrebbe tutti e noi invitiamo a divertirsi con il mix & match: si può scegliere una tonalità diversa per ogni capo. E gli facciamo vedere anche il risultato concreto in tempo reale su letti in miniatura”.

E così dopo pochi minuti eccoci a fare e disfare il modellino di un letto a nostro gusto, per creare e testare una nostra combinazione. Cascavilla consiglia copripiumino lilla, lenzuola gialle e fodere viola, oppure azzurro carta da zucchero e rosa pesca ma noi rimaniamo folgorati dall’arancione “Hermès” e dal blu “Tiffany” e subito ci applichiamo a trovare una quadra tra gli abbinamenti.

“Il gioco di nuance cambia tutto, ti permette di diventare lo stilista di te stesso a letto. Fa il design della tua stanza, la ravviva. Esprime la tua personalità. Pensate che ieri è entrata una signora di 92 anni e ci ha ordinato un copripiumino camouflage da regalare. Sapete a chi? A se stessa, perché non importa l’età anagrafica, lei è giovane dentro e si sente tale anche sotto le lenzuola”.

La scelta dei colori e gli accostamenti – Cascavilla insegna – non va mai fatta con superficialità. “I colori – ci chiarisce – influenzano i nostri stati d’animo e il nostro benessere in quanto, come spiega Rudolf Steiner, padre dell’antroposofia, suscitano movimenti dell’anima. E la cromoterapia nasce proprio dallo studio delle relazioni esistenti tra colori e struttura dell’uomo. Per esempio, le tonalità sono collegate sia ai sentimenti sia al carattere: le tinte calde – rosso, arancione, giallo – hanno un’azione stimolante, le fredde – verde, blu, indaco e violetto – un’azione calmante. E così a un estroverso suggeriamo di puntare sui toni caldi dell’arancione e del rosso, all’introverso proponiamo i freddi, all’anemico fa bene il rosso, per l’iperteso sono indicati l’indaco e il violetto, mentre il blu è perfetto per chi ha problemi respiratori”.

E poi: “Le lenzuola marroni – continua – conciliano il sonno e fanno sì che sia più armonioso, quelle in grigio, colore della neutralità e della saggezza, allontanano gli incubi, il rosa mette all’angolo i pensieri negativi e rende la coppia più affiatata. L’indaco dona maggiore sensibilità agli organi di senso, magari stimola sogni premonitori? Le rosse sono suggerite per una notte bollente, le gialle per chi ama studiare e leggere sotto le lenzuola”.

In questa lezione di cromoterapia, scopriamo che anche i corretti accostamenti possono intervenire sui nostri stati d’animo, farci recuperare positività e metterci in sintonia con chi ci sta vicino. “Il rosso con il nero – sottolinea il numero uno di Lenzuolissimi – oltre che per i tifosi del Milan, è perfetto per il Capodanno perché la voglia di trasgressione espressa dal nero si affianca al buon auspicio del rosso. Il giallo e il viola insieme invece uniscono creatività, senso organizzativo e autostima: un’ottima scelta per chi è alla ricerca di una soluzione geniale, in sogno. Il viola e il verde invece sono la coppia perfetta per chi fatica a prendere sonno: se il primo è calmante, il secondo infonde armonia e ci avvolge in un abbraccio di madre natura”.

Ma non finisce qui perché scopriamo che in lavorazione, ci sono le lenzuola afrodisiache: “Stiamo cercando una formula che stimoli le persone a letto e le faccia star bene. E nel frattempo ragioniamo su nuovi opening e su tanti altri progetti in agenda. Non ci fermiamo mai. Perché un uomo senza sogni è come un letto senza le lenzuola e come mi ha insegnato un grande maestro, ci vuole entusiasmo anche a tagliare l’erba, e questo, per fortuna non mi manca.”

E a proposito di maestri, in conclusione, Cascavilla non dimentica di citare alcuni esempi che hanno lasciato il segno nella sua vita imprenditoriale: “Tra le persone che mi hanno insegnato tanto c’è Alfonso Dolce, amministratore delegato di Dolce&Gabbana, un grande lavoratore, che nonostante operi a livelli altissimi, trova sempre il tempo di ascoltare e le parole giuste per motivare i piccoli imprenditori. Per me è un grande punto di riferimento. Mi ha colpito molto anche Luciano Cimmino, patron della Pianoforte Holding che ha in portafoglio tra gli altri marchi Yamamay: un giorno è entrato nel mio store accompagnato dalla moglie, e quando abbiamo chiacchierato, nei suoi occhi ho visto la passione per quello che fa, per il retail e per l’Italia. È un uomo di una volta e vederlo varcare le soglie del mio negozio un sabato pomeriggio è stato per me motivo di grande orgoglio”.